Tragedia della Foce, la proposta: “Una zona off limits attorno agli alberi a rischio crollo”
- Postato il 14 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Se un albero è monitorato si può pensare di creare una zona franca dove con possono passare persone, almeno nei casi in cui è possibile?”. La proposta nasce nei giorni che seguono la tragedia della Foce – la morte della 57enne Francesca Testino, travolta da una palma crollata – sulla chat Vasta, la comunità web creata dall’ex presidente di regione Claudio Burlando.
L’idea, sposata subito da diversi utenti della chat, è circolata in queste ore anche in altri ambiti e, in sostanza, vedrebbe la creazione di perimetri off limits, nel caso questo non bloccasse totalmente viabilità e accessi pedonali, attorno alle piante che siano classificate come a rischio crollo.
A Genova, Aster – la partecipata comunale che si occupa del Verde praticamente in esclusiva dopo il depotenziamento progressivo degli uffici preposti nei municipi – ha un sistema di monitoraggio degli alberi cittadini che assegna una classe C alle piante da tenere sotto controllo e una classe D a quelle pericolanti. La palma crollata mercoledì in piazza Paolo Da Novi, alla Foce, era in classe C.
Pro e contro. L’ipotesi di intervenire con opportune segnalazioni su ognuno degli alberi a rischio, e a Genova sono circa 2000 quelli monitorati, sarebbe un atto di trasparenza nei confronti del cittadino ma non porterebbe a un azzeramento del pericolo. Inoltre, la creazione di zone franche solo dove possibile per ragioni di viabilità avrebbe l’effetto di creare una sorta di psicosi relativamente a tutte le piante che, invece, non possono essere isolate.
Da capire se l’idea potrà essere tenuta in considerazione dall’amministrazione, per il futuro. Intanto, sempre su Vasta, Giorgio Scarfì, membro della Consulta del verde – un organismo di ambientalisti ed esperti a vario titolo e che nei giorni scorsi ha bocciato il piano del verde presentato dalla giunta comunale, commenta che “una zona franca attorno agli alberi a rischio crollo servirebbe ma l’albero non era neppure considerato a grave rischio e in città ci sono invece alberi con perizie “di grave rischio” che aspettano da mesi o anni gli interventi”.
“Materia complessa e scivolosa – continua Scarfì – l’unica cosa certa è che strutture come Aster non hanno storicamente risorse finanziarie, umane, tecniche e organizzative per affrontare decentemente i loro compiti e il caso di questa povera donna morta è solo la punta dell’iceberg“.
L’inchiesta della procura di Genova
Sul crollo di piazza Paolo Da Novi la procura di Genova ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo per ora a carico di ignoti. Il pm Fabrizio Givri, inizialmente, si concentrerà sulla catena di allarmi lanciati dal territorio agli enti preposti al controllo.
La palma era monitorata dal 2020, e dal 2023 era stata anche dotata di un inclinometro, lo strumento che – stando a quando dichiarato da Aster in una nota – non avrebbe dato segnali di rischio in occasione dell’ultimo controllo effettuato, nel settembre 2024.
Tra gli approfondimenti della procura ci saranno quelli sui tempi (troppi sei mesi dall’ultimo controllo?) e sulle modalità di monitoraggio (erano sufficienti la strumentazione e la tecnica utilizzata dagli operatori Aster?). Certamente gli inquirenti dovranno rivolgersi a periti agronomi tecnici terzi per poter rispondere a questo tipo di domande. Genova24, per approfondire il tema, ha chiesto un parere all’agronomo Marco Corzetto.
Lutto cittadino per Francesca Testino
A Genova è stata proclamata per domani, sabato 15 marzo, una giornata di lutto cittadino. Lo ha annunciato ieri il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi.
Per i funerali di Francesca Testino, però, bisognerà attendere l’esito dell’autopsia che sarà disposta dalla procura per fare totale chiarezza sulla dinamica del decesso.
Reazione a Savona, tagli sulle palme
La tragedia di Genova ha portato a una sorta di effetto psicosi a Savona e nella giornata di ieri i vigili del fuoco sono intervenuti, su segnalazione di cittadini, in piazza della Rovere, per mettere in sicurezza le fronde pericolanti di alcune palme.