Tra shutdown e crisi in Europa, la paura muove la finanza: oro e Bitcoin ai massimi storici

  • Postato il 7 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Mentre i governi del mondo si barcamenano tra shutdown, debiti galoppanti e crisi politiche, gli investitori – gente notoriamente pavida sotto il doppiopetto – si rifugiano dove ormai si sente più caldo: oro, bitcoin e, per i nostalgici dell’era analogica, anche un po’ di sano argento.

Oro e Bitcoin da record

L’oro ha superato quota 4.000 dollari l’oncia. Per la precisione 4.002, con un bel +0,74% solo nell’ultima seduta. E se a qualcuno sembrava una cifra da romanzo fantasy, conviene aggiornarsi: +50% da inizio anno, roba da fare impallidire perfino i maghi di Wall Street. Chi invece aveva investito in lingotti mentre gli altri compravano il solito ETF sull’AI, oggi si gode il tè delle cinque con la soddisfazione di chi ha scelto il vecchio caro bene rifugio. Altro che chip e server.

Ma non finisce qui. Il vero protagonista della scena finanziaria è l’altro re dell’invisibile: Bitcoin, che ha spazzato via i suoi record storici, volando a 124.955 dollari, superando il precedente massimo di 124.480 dollari toccato ad agosto. +30% solo nel 2025, e un valore di mercato che ora flirta con i 2,45 trilioni di dollari. Non è un errore: trilioni, con la “t”. Di fianco, Ether tiene il passo con dignità, forte dei suoi 545 miliardi di capitalizzazione. Per un asset “alternativo”, non male.

Shutdown, Francia e la paura globale

E perché tutto questo fervore? Perché la finanza mondiale, dietro le cravatte e i report di analisi, è guidata da un motore semplice: la paura.

Negli USA, lo shutdown è realtà, con il governo paralizzato e la minaccia concreta di licenziamenti di massa tra i dipendenti federali. Altro che Dow Jones.

In Europa, la crisi politica francese – un film che si ripete ma con attori sempre più imprevedibili – minaccia la stabilità dell’intera eurozona. E così anche l’euro vacilla, perdendo un altro 0,34% a 1,1672 dollari, mentre la sterlina scivola dello 0,54% a 1,341 dollari.

Chris Weston di Pepperstone l’ha detto chiaramente a Bloomberg: “Il caos dà un motivo per acquistare oro e Bitcoin come protezione contro il deprezzamento delle valute.” Lo chiamano “degradement trade”: lo svilimento degli investimenti in valute tradizionali a favore di asset alternativi.

Una vera e propria “fear of missing out” in salsa oro e cripto.

Il dollaro più fragile che green

Il dollaro USA, faro della finanza globale per decenni, si è indebolito di circa il 30% rispetto a Bitcoin quest’anno. Una performance che non si vedeva dai tempi delle prime bolle speculative.

E il Giappone? Fa ancora meglio: debito/PIL al 260%, yen in calo dell’1,6% dopo la vittoria di Sanae Takaichi e aspettative di nuovi stimoli fiscali. Il rendimento dei titoli trentennali è al massimo storico.

Nel frattempo, l’argento si difende come può, a 48,292 dollari, con una lieve flessione dello 0,28%, giusto per non passare completamente inosservato.

Le previsioni delle banche

Per UBS non ci sono dubbi: “Ci sono motivi sia fondamentali che tecnici per credere che l’oro continuerà a salire. Entro fine anno lo vediamo a 4.200 dollari l’oncia.”

Uptober e il romanticismo delle cripto

E poi c’è l’ottobre: il mese storicamente più felice per Bitcoin, tanto da essersi guadagnato il soprannome di “Uptober”. Negli ultimi dieci anni ha chiuso in positivo nove volte.

Sarà la magia dell’autunno o il crollo delle istituzioni, ma le cripto in ottobre sembrano rinascere, a differenza delle foglie.

La morale? Nessuna

Morale della favola: quando la fiducia crolla, a brillare sono i metalli e i token. I mercati ci raccontano una storia diversa da quella dei comunicati ufficiali: una storia fatta di sfiducia nelle banche centrali, nei governi, nelle valute.

E allora meglio rifugiarsi nel vecchio caro oro o nella nuova, scintillante blockchain. Tanto, tra un debito pubblico da tripla cifra, un’Europa che vacilla e l’America in pausa pranzo legislativa, oggi perfino un wallet cripto sembra più affidabile di un ministro del Tesoro.

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Panorama

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