Tra l’Iran di Khamenei e gli Stati Uniti di Donald Trump resta solo l’illusione di un’Europa diversa
- Postato il 24 giugno 2025
- Politica
- Di Blitz
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Da una parte ci sono gli Stati Uniti di Donald Trump: un Paese governato dalle oligarchie, dove le disuguaglianze economiche tra chi ha di più e chi ha di meno sono in costante aumento, e dove il conflitto di interessi non esiste più — sostituito dalla mera difesa degli interessi, soprattutto dei propri. Un Paese, insomma, che da qualche anno ha abbandonato i valori fondamentali della democrazia per inseguire l’iper-capitalismo e le proprie mire egemoniche sul pianeta.
Sotto gli Stati Uniti c’è Israele. E qui c’è poco da aggiungere: le politiche di Benjamin Netanyahu sono sotto gli occhi di tutti. Almeno di chi vuole vedere. Dall’altra parte ci sono la Russia di Vladimir Putin, l’Iran di Khamenei, la Cina che rivendica Taiwan, la Turchia di Erdogan con il velo, l’India di Modi, l’Egitto di Al Sisi e la Corea del Nord di Kim Jong-un. Senza contare gli Stati arabi, che da qualche anno si divertono a comprare tutto quello che trovano con i petrodollari. E l’elenco potrebbe continuare a lungo.
Insomma, il mondo appare sempre più come una combriccola di ricchi esaltati — e spesso ignoranti — pronti a lanciarsi razzi addosso. All’appello mancherebbe l’Europa, che dovrebbe scegliere cosa essere. La speranza è che opti per la strada più difficile: quella dell’indipendenza. Una strada tortuosa e complessa, che cerchi di far coesistere i vari Stati, ma non solo: che cerchi un equilibrio tra il capitalismo e i diritti sociali, il welfare state e la tutela dell’ambiente, il lavoro e la giustizia, l’autonomia e la cooperazione con gli altri Paesi del globo. Ma resta, per ora, solo una speranza. Forse un’illusione.
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