Tra Juventus e Milan restano noia, fischi e rimpianti

  • Postato il 5 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Non è stato un grande spettacolo e, forse, non era lecito aspettarselo. Juventus e Milan si giocavano poco nella notte dello Stadium, classifica alla mano, ma la posta in palio per Tudor e Allegri era cos’ alta da suggerire un copione che ha partorito una partita a lungo noiosa, bloccata e che si è accesa soltanto per pochi e selezionati episodi dopo gli sbadigli dell’intervallo.

Poteva e doveva vincerla il Milan, perché regalare agli avversari un rigore tirato in curva (Pulisic), una ciabattata timida da tre metri e un’altra masticata da ottima posizione (Leao) giustifica il successo ai punti. Nella boxe. Trattandosi di calcio, però, le due squadre si sono portate a casa un mattoncino ciascuna che serviranno per vivere una sosta serena e senza grosse pressioni. Non Tudor, cui la gente dello Stadium ha riservato qualche fischio al momento del cambio che ha tolto Yildiz e Conceicao, e nemmeno Allegri che potrà continuare a lavorare a fari spenti senza che nessuno chieda lo scudetto.

La sensazione è che i rossoneri siano più avanti dei bianconeri nella costruzione della propria identità. E che la Juventus sia molto indietro, motivo per cui aver allungato la striscia dei pareggi consecutivi a cinque deve essere salutato con un sospiro di sollievo visto il cortocircuito rischiato nel momento in cui la partita si è allungata. Dopo la sosta Tudor dovrà cambiare obbligatoriamente passo e i mugugni della sua gente lo certificano: quando alleni la Vecchia Signora non è lecito accontentarsi. Mai.

Allegri, accoglienza con applausi e cori dei tifosi della Juventus

Altri appunti sparsi nella serata dello Stadium: il primo dedicato a Jonathan David che si sta avviando pericolosamente a diventare un ‘missing’ tra errori e indecisioni. Bocciato ancora, nonostante la fiducia iniziale del suo tecnico. E poi la forma di Gimenez, che non avrebbe meritato la sostituzione per far entrare un Leao in evidente ritardo di condizione. Per una notte Modric e Rabiot si sono dedicati alla lotta più che al governo, mentre dall’altra parte continua a evidenziarsi la mancanza di qualità del centrocampo bianconero.

L’unico sussulto nell’area avversaria da parte della Juventus è stata una palla sporca sprecata da Gatti a tu per tu con Maignan: troppo poco, buono solo per alzare il voto del portierone francese che, per il resto, è rimasto quasi spettatore. In generale è mancata qualità ed è stato un Juventus-Milan figlio minore di altre sfide che hanno scritto la storia del nostro calcio: è quello che offre oggi il menù ed è inutile lamentarsi.

Post scriptum: i tifosi della Juventus, che hanno fischiato durante e dopo la prestazione dei loro giocatori, hanno accolto con applausi e cori Max Allegri che tornava a Torino da avversario. C’erano pochi dubbi, ma ora è certo che la narrazione sul distacco tra Max e il popolo bianconero è stata in larga parte prodotta altrove, forse tra lo sparuto gruppetto di “non amici” che il livornese di porta dietro da tempo. A Torino lo ricordano con piacere, lui e il suo calcio non aggiornato (cit).

Autore
Panorama

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