Tra i lavoratori della Gen Z, uno su tre ha ‘paura’ ad usare il bagno in ufficio: ecco quali sono i motivi

  • Postato il 9 novembre 2024
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Come mai i lavoratori della Gen Z hanno paura ad usare il bagno in ufficio? Il New York Post, che pubblica l’articolo sull’argomento, li definisce “spaventati a morte”. Lo studio arriva da QS Supplies, un’azienda online di articoli per il bagno che ha sede nel Regno Unito e dunque si riferisce a quel Paese.

L’azienda ha intervistato oltre 1.000 dipendenti sulle loro abitudini in bagno al lavoro, calcolando anche l’impatto delle pause toilette sulla produttività aziendale. La scoperta? Un numero sorprendente di impiegati è restio ad andare in bagno durante il lavoro. Secondo lo studio, un dipendente su dodici non ha mai usato il bagno in ufficio mentre il 34% ha proprio paura ad utilizzare i servizi igienici. Ancora, il 19% afferma con certezza che non utilizzerà mai il bagno della sede di lavoro e uno su quattro aspetta di tornare a casa.

Le percentuali salgono ancora se si parla della Gen Z: l’11% dei dipendenti afferma di non aver mai fatto i propri bisogni in ufficio, mentre il 36% ha dichiarato di averne paura. Ma perché questo timore? La mancanza di privacy è la preoccupazione maggiore tra i dipendenti (59%), seguita dall’imbarazzo riguardo al cattivo odore (57%) e infine dai rumori (47%). Molti dipendenti hanno dichiarato che trattenere lo stimolo ha provocato loro vari problemi di salute, tra cui disagi addominali, stress aumentato e persino stitichezza.

Eppure, sempre secondo questo studio, per i tanti che in ufficio si rifiutano si seguire “il richiamo della natura”, c’è chi lo fa eccome: circa 2600 euro all’anno, in media, sono i soldi ‘spesi’ per dipendente contando le ore trascorse in bagno. Alcuni, pare, persino per fare un pisolino.

Immagine realizzata con l’Intelligenza Artificiale

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Il Fatto Quotidiano

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