Tpl Linea, le sigle Sial-Cobas: “Ecco le problematiche che avremmo espresso all’azienda”
- Postato il 29 novembre 2024
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Ora l’azienda vuole correre ai ripari”. Tpl: dopo l’incontro avvenuto nel tardo pomeriggio dello scorso mercoledì, 27 novembre, ecco che arriva la nota dell’organizzazione sindacale di base Sial-Cobas.
“Esclusa dall’incontro dello scorso 27 novembre, intende rappresentare i problemi dei lavoratori tra i quali il controllo dei biglietti da parte degli autisti”.
Un vertice che ha visto interfacciarsi azienda e sindacati senza Sial-Cobas, non firmataria del Contratto Nazionale, e Rsu, quest’ultime perché le attuali sono ormai scadute, e a breve verranno nominati i nuovi rappresentanti. Alcuni argomenti e problematiche connessi a contratti e sicurezza sono stati lasciati infatti in sospeso in attesa della nomina. Cosa a parte il Progetto Europa, che il prefetto Carlo De Rogatis ha chiesto venga siglato entro il prossimo 15 dicembre.
Oggi le segreterie Sial-Cobas tornano sui nodi da sciogliere. “Se fosse stato concesso loro di partecipare avrebbero espresso le problematiche alla dirigenza aziendale. Dopo l’abolizione dei bigliettai a bordo degli autobus, dopo aver dismesso la doppia mansione dell’autista (conducente e bigliettaio sulle linee extraurbane), dopo aver risparmiato per anni sui controllori impiegandone un numero insufficiente a contrastare l’evasione, l’azienda vuole correre ai ripari facendo controllare i biglietti agli autisti su tutte le linee”.
Poi l’elenco dei problemi: “La mansione prevista dal contratto nazionale è disposto sia concordata nelle modalità di svolgimento da accordi aziendali/territoriali. Sulle linee urbane e costiere, in particolare nella stagione estiva, è impossibile svolgere quanto l’azienda chiede ai lavoratori. Consentire la salita su autobus con più di 100 posti da una sola porta necessita di particolari condizioni, ad esempio nel ponente savonese sugli autobus 18 mt con capienza di 150 passeggeri (l’autista impazzisce dopo 2 corse). È necessario che le fermate siano libere, possibilmente come prevede il codice della strada, per consentire la salita senza intralciare il traffico visto che sarà necessario più tempo. È necessario stabilire una norma di comportamento funzionale, non è corretto che in caso di fermate con molte persone in salita la procedura non si applichi e allora liberi tutti, i passeggeri rispetterebbero comunque le regole del viaggio”.
“La salita da una sola porta necessita di più tempo di percorrenza, altrimenti i conducenti per 6/7/8 ore non avrebbero soste. È indispensabile che i posti guida degli autobus siano adeguatamente protetti per le necessarie condizioni di sicurezza. In caso di passeggeri non disponibili a pagare il biglietto è necessario concordare le modalità di intervento del personale di verifica con un adeguato organico. Non è solamente un problema economico, lo stipendio è importante ma ancora di più la sicurezza e le condizioni di lavoro. Non sono accettabili minacce al taglio degli stipendi se non si svolge una mansione che ha problemi. Argomento quello economico che è stato oggetto di incontro con il sindaco di Savona e il Presidente della Provincia, in cui si è manifestato il dissenso a come vengono utilizzati i soldi a disposizione dell’azienda, le troppe consulenze esterne affidate dalla Direzione, l’insistente richiesta dell’affidamento a ditte private di parte delle lavorazioni, i pochi investimenti sulla manutenzione e la sola compressione degli stipendi dei lavoratori”.
Poi ancora si legge nella nota: “Non è accettabile. Deve essere rispettato l’invito del Prefetto che ha chiesto ad azienda e OO.SS. di giungere ad un accordo, ma la trattativa deve svolgersi con il rispetto delle parti e dei lavoratori. Il tempo a disposizione sino al 15 dicembre non è poco, ma deve essere utilizzato bene e non strumentalmente. Le Organizzazioni di base presenti in TPL Linea restano disponibili al confronto ma non accetteranno intese che non siano approvate dalle assemblee dei lavoratori. In caso di forzature saranno organizzate iniziative di protesta con scioperi per manifestare il dissenso a queste decisioni aziendali e al non condiviso uso dei soldi pubblici disponibili”.