“Totò e la sua Napoli” in mostra al Palazzo Reale

  • Postato il 31 ottobre 2025
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“Totò e la sua Napoli” in mostra al Palazzo Reale

“Totò e la sua Napoli” in mostra al Palazzo Reale dal 31 ottobre al 25 gennaio 2026. Un percorso che tocca tutte le sfaccettature dell’universo del “Principe” della risata: documenti originali, spartiti, appunti inediti, fotografie, filmati, costumi di scena, manifesti e ricostruzioni scenografiche.


NAPOLI – Napoli non dimentica. E come potrebbe? Antonio de Curtis, in arte Totò, non è solo un figlio illustre della città: è la sua maschera più autentica, il suo specchio più veritiero, la sua voce più limpida. Da oggi, 31 ottobre, fino al 25 gennaio 2026, il Palazzo Reale di Napoli apre le sue porte al genio del Principe della risata con la mostra “Totò e la sua Napoli”, un viaggio emozionale, struggente, ironico e profondamente umano dentro il legame inscindibile tra l’artista e la sua città. Un legame che Totò stesso aveva scolpito nelle parole: «Ogni quindici, venti giorni torno per un brevissimo soggiorno; non posso stare più a lungo lontano dalla mia città; la gente di là mi dà il calore della vita. E ogni volta mi commuovo come un bambino».

In quella confessione, quasi una dichiarazione d’amore, c’è tutta la Napoli di Totò: la nostalgia, la fierezza, la malinconia, la fame e la poesia. C’è il ragazzo del Rione Sanità, nato povero e non riconosciuto, ma destinato a diventare simbolo eterno di un popolo che sa ridere anche nel dolore.

Un tributo regale per Totò, il Principe del popolo

La mostra, promossa dal Comitato Nazionale Neapolis 2500 in occasione delle celebrazioni per i 2500 anni della fondazione di Napoli, con la collaborazione di Palazzo Reale di Napoli, Rai Teche, Archivio Storico Luce e gli Eredi di Totò, è un omaggio che unisce storia, arte, memoria e sentimento. Curata da Alessandro Nicosia e Marino Niola, e organizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, l’esposizione non poteva trovare sede più simbolica: un palazzo reale per il “Principe” che seppe farsi re, non di un trono, ma del cuore della sua gente.

Tra i corridoi e le sale si snoda un percorso che tocca tutte le sfaccettature dell’universo di Totò: documenti originali, spartiti, appunti inediti, fotografie, filmati, costumi di scena, manifesti e ricostruzioni scenografiche. Dalle origini umili alla consacrazione artistica, dalle tavole del teatro ai set cinematografici, dalle canzoni alle poesie come la leggendaria ’A livella, il visitatore si ritrova immerso nel mondo visionario di un artista totale, che seppe trasformare la comicità in filosofia e la miseria in nobiltà d’animo.

Il cuore di Napoli batte ancora con Totò

Ogni sezione racconta un aspetto del suo genio: “Le origini”, “Un maestro insostituibile”, “Gli amori di Totò”, “Il Principe di Bisanzio”. Ma c’è anche spazio per la commozione, con l’ascolto dell’orazione funebre di Nino Taranto nella Chiesa del Carmine, quel 17 aprile 1967, quando centomila napoletani piansero insieme la scomparsa del loro Principe.

E poi la voce della memoria familiare, con Elena Anticoli de Curtis, nipote dell’attore, che ricorda: «Mio nonno non solo è nato a Napoli, ma è anche nato da una storia millenaria che nei primi anni della sua vita ha respirato, assorbito, formato, e a volte segnato. Infine, lo ha trasformato nel genio che tutti conosciamo. A distanza di 58 anni dalla sua morte continua a essere presente, e questa presenza elegge Napoli a residenza dell’anima».

Totò, maschera eterna di una città-mondo

Per l’antropologo Marino Niola, Totò è la quintessenza stessa di Napoli: «Totò è la maschera perfetta di una città-mondo, facile da riconoscere ma difficile da conoscere. Popolata di marionette stralunate, di parole in libertà, di anime in fermento». Ed è proprio in questo eterno fermento che la mostra trova la sua forza: nel dialogo tra archivio e museo, come sottolinea Antonio Tarasco, direttore generale Archivi del MiC, che parla di una “fruibilità trasversale e fluida”, capace di connettere passato e presente, memoria e innovazione.

“Tutto Totò a Napoli”: un ultimo sguardo, un ultimo sorriso

Tra le chicche più preziose, nella sala cinema, un rarissimo episodio di “Tutto Totò a Napoli” del 1967, registrato pochi mesi prima della morte. Lo si vede in Piazza del Plebiscito, davanti al Palazzo Reale, mentre accompagna un gruppo di turisti stranieri. È un Totò ormai provato dalla cecità, ma ancora capace di illuminare con la sua ironia: una scena che oggi ritorna proprio lì dove fu girata, come un cerchio che si chiude. Forse, in quell’ultima passeggiata, Totò vedeva Napoli non con gli occhi, ma con l’anima. Ed è la stessa anima che ora torna a respirare tra le sale del Palazzo Reale, dove ogni risata, ogni verso, ogni fotogramma racconta l’eternità di un uomo che ha fatto dell’umanità il suo più grande spettacolo. “Totò e la sua Napoli” non è solo una mostra. È un atto d’amore. È un ritorno a casa.

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“Totò e la sua Napoli” in mostra al Palazzo Reale

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