Toscana in 48 ore: alla scoperta della magia del foliage tra borghi e boschi d’autunno

  • Postato il 22 novembre 2025
  • Di Panorama
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C’è un momento, in Toscana, in cui la luce cambia e tutto sembra respirare più lentamente. Le colline si velano d’oro, le montagne si accendono di rosso e l’aria sa di terra, legna e castagne. È la stagione del foliage, quella in cui la natura si fa pittura e il paesaggio si trasforma in un viaggio interiore.

Camminare in Toscana in autunno non è solo un piacere per gli occhi: è un atto di contemplazione. Dalla Lunigiana al Casentino, dalla Garfagnana alla Montagna Pistoiese, ogni angolo racconta una storia fatta di silenzi, luce e memoria.

Toscana in 48 ore: alla scoperta della magia del foliage tra borghi e boschi d’autunno
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Lunigiana: il passo lento dei castagni

In Lunigiana, l’autunno ha il ritmo dei boschi. Tra le vallate del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, il foliage si accompagna al profumo del fuoco e alla raccolta delle castagne. I borghi di pietra, avvolti da colline che si tingono di rame e oro, invitano a un tempo sospeso.
Dal Passo del Lagastrello, i sentieri si snodano tra faggete e prati umidi fino al Lago Squincio, specchio silenzioso che riflette i rami e i cavalli dell’Appennino. È un luogo dove tutto rallenta, dove il cammino non è più conquista ma contemplazione. Per chi desidera guardare il mondo dall’alto, la salita al Monte Acuto regala panorami che arrivano fino al Golfo dei Poeti, in un abbraccio di vento e silenzio.

Garfagnana e Media Valle del Serchio: la Toscana che resiste

Nelle vallate della Garfagnana, il foliage profuma di legna e di farina di castagne. Qui l’autunno si fa rito, tra sagre contadine e tradizioni che sopravvivono nei borghi di Barga, Castelnuovo e Coreglia Antelminelli.
La Fortezza delle Verrucole veglia dall’alto, mentre l’Eremo di Calomini, incastonato nella roccia, sembra un sogno medievale sospeso nel tempo. I sentieri del Parco dell’Orecchiella si aprono all’improvviso su vallate che tolgono il fiato, e chi segue la Via Matildica del Volto Santo può toccare con mano un paesaggio antico, dove le pietre raccontano la fede e la fatica di chi cammina.
Poi c’è Isola Santa, un gioiello incastonato tra i monti e l’acqua. Le sue case si specchiano nel lago come in un dipinto. Lì, il silenzio non è assenza ma musica.

Foreste Casentinesi: dove il colore diventa preghiera

Ci sono luoghi in cui la natura non si mostra, ma si rivela. Le Foreste Casentinesi sono uno di questi. Qui, l’autunno è una messa in scena sacra, un lento inchinarsi della luce tra faggi, abeti e aceri che si accendono come vetrate gotiche.
Salendo verso il Monte Penna, la vista abbraccia la Foresta del Lama, mentre la strada per l’Eremo di Camaldoli diventa un corridoio verde e dorato che invita al raccoglimento.
Il Santuario della Verna, dove San Francesco trovò la sua voce più intima, è oggi un tempio naturale: le foglie che cadono diventano preghiere, il silenzio un linguaggio condiviso.

Montagna Pistoiese: il bosco come rifugio

Sulle pendici della Montagna Pistoiese, il foliage segue il ritmo del Reno. Il sentiero che da Prunetta porta alle sorgenti del fiume attraversa foreste che in autunno sembrano incendiate di luce. È un percorso facile, adatto anche a chi cerca una pausa più contemplativa che sportiva.
Alla Foresta del Teso, il vento gioca con le foglie come con una partitura, e il profumo dell’acqua che scorre accompagna i passi. La fontana sorgiva del Reno, con la sua area di sosta, è il luogo perfetto per fermarsi e guardare la terra respirare.

Foliage in città: la poesia urbana dell’autunno

Ma non serve salire sui monti per vivere la magia del foliage. Anche le città toscane, in questa stagione, cambiano volto. A Firenze, il Parco delle Cascine si tinge di giallo e arancio, mentre i viali diventano tappeti di foglie che frusciano sotto i passi. A Lucca, le mura rinascimentali si trasformano in un anello dorato che abbraccia la città e invita a passeggiare al ritmo del tempo che scorre lento.

Il viaggio che non si misura in chilometri

Camminare in Toscana in autunno è un atto d’amore per la terra. Non c’è bisogno di mete, né di fretta. Basta un sentiero, un albero che si spoglia, un borgo che fuma al tramonto. Il foliage non è un fenomeno naturale: è un dialogo tra luce e memoria, un invito a rallentare e a guardare il mondo con occhi nuovi.
Chi cammina tra i boschi di faggio o lungo le mura di Lucca, chi respira il profumo della legna o ascolta il crepitio delle foglie, non fa turismo. Fa esperienza del tempo. E in un’epoca che corre, la Toscana insegna ancora l’arte più preziosa: quella di fermarsi e vivere.

Autore
Panorama

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