Torri di sale sul fondo del Mar Morto
- Postato il 19 novembre 2024
- Di Focus.it
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C'è qualcosa di unico che sorge dai fondali del Mar Morto: delle vere costruzioni create dalla natura che non erano mai state osservate prima in tutto il Pianeta. La scoperta è arrivata grazie ad un progetto di ricerca interdisciplinare coordinato dall'Helmholtz Centre for Environmental Research (UFZ).
I ricercatori hanno scoperto "camini" alti mediamente uno o due metri, anche se alcuni si ergono per circa sette metri, che si sono formati e si stanno ancora formando dalla cristallizzazione spontanea di minerali provenienti da acqua di falde acquifere che esistono sotto i fondali del lago e che si estendono anche verso l'esterno. Le acque presenti nelle falde possiedono un contenuto di sale estremamente elevato come i ricercatori riportano sulla rivista Science of the Total Environment.. Il Mar Morto è un sistema altamente dinamico. Il livello del lago è sceso di circa un metro all'anno per più di 50 anni, perché è stato tagliato fuori dai principali affluenti e per questo sta perdendo grandi quantità di acqua attraverso l'evaporazione sempre più intensa. La superficie è quindi scesa a circa 438 metri sotto il livello del mare. Ora va detto che il livello delle falde acquifere sta calando notevolmente per prelievi sempre più intensi da parte dell'uomo, rendendo sempre più difficile per i Paesi confinanti accedere all'acqua delle falde stesse.
Per molti anni, l'idrogeologo dell'UFZ, il dott. Christian Siebert, ha studiato come le dinamiche del sistema delle acque sotterranee in questa regione stiano cambiando e come le acque sotterranee stiano trovando nuovi percorsi negli strati rocciosi sia sotto la terraferma che sotto il Mar Morto. Recentemente un gruppo di subacquei richiesti per la ricerca in corso, che sta coinvolgendo una decina di istituti internazionali, ha scoperto delle bocche a forma di camino che si ergono dal fondale del lago, le quali emettono un fluido scintillante.
«Questi hanno una sorprendente somiglianza con i "black smoker" delle profondità marine, ma il sistema è completamente diverso», afferma il ricercatore dell'UFZ. I black smoker sono strutture a forma di stalagmiti che si ergono da alcune aree dei fondali oceanici. Ma mentre da questi emerge acqua calda contenente solfuri e si trovano a profondità di diverse migliaia di metri, i ricercatori del Mar Morto hanno scoperto che l'acqua che risale dal fondo del lago è altamente salina.. Da dove proviene il sale. Per capire la provenienza del sale va detto che le acque delle falde acquifere circostanti una volta sotto il lago salgono verso i sedimenti del lago, lisciviando (la liscivazione è un processo chimico che preleva sostanze chimiche da rocce attraversate dall'acqua) strati di roccia estremamente vecchi e spessi, costituiti principalmente dal minerale halite (l'halite è il termine geologico del salgemma, il minerale composto da cloruro di sodio).
«L'acqua molto ricca in sale entra poi nel lago come salamoia. Poiché la densità di questa salamoia è leggermente inferiore a quella dell'acqua del Mar Morto, risale verso l'alto e una volta raggiunto il fondale del lago sale verso l'alto come un getto. Sembra fumo, ma è un fluido salino», spiega Siebert.
Il contatto con l'acqua del lago però, fa sì che i sali disciolti, in particolare l'alite, cristallizzino spontaneamente dopo essere emersi dal letto del lago, dove formano le bocche osservate per la prima volta al mondo. «Queste possono crescere di diversi centimetri nell'arco di un solo giorno. Molti dei camini sottili trovati erano alti da uno a due metri, ma ne includono anche di giganti alti più di sette metri, con un diametro di oltre 2-3 metri», continua Siebert.. Pericolo doline. Le fumarole bianche sono particolarmente importanti perché possono fungere da indicatore di allerta precoce per la formazione delle doline. Si tratta di crateri che si formano nel terreno e che possono essere larghi fino a 100 metri e profondi anche 20 metri, che a migliaia si sono creati lungo il Mar Morto negli ultimi decenni.
«Si formano per carsificazione del sottosuolo, cioè per dissoluzione di massicci strati di sale presenti nel sottosuolo. Questo forma cavità giganti sopra le quali il terreno può crollare in qualsiasi momento. Ad oggi, nessuno può prevedere dove si verificheranno le prossime doline che sono pericolose per la vita delle persone e rappresentano una minaccia per l'agricoltura e le infrastrutture», afferma Siebert. «Proprio in riferimento alla formazione di tali doline le fumarole bianche risultano uno strumento di previsione per individuare le aree a rischio di crollo nel prossimo», continua.
Tracciare il movimento delle acque sotterranee che danno vita alle fumarole bianche può aiutare ad individuare le aree da dove arrivano le acque stesse, quale percorso eseguono e quindi le aree dove è possibile che si formino le doline. Una ricerca dunque che oltre a mostrare qualcosa di unico ha un notevole interesse pratico..