Torna la “maturità”, la riforma è legge: novità anche per i viaggi d’istruzione e per la filiera tecnologico-professionale

  • Postato il 28 ottobre 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Addio all’esame di Stato. È ufficiale. D’ora in poi si tornerà a parlare di Maturità. Un passo indietro nel tempo, a prima del 1999, quando la tappa conclusiva del secondo ciclo non aveva l’ufficialità che le volle dare l’allora ministro Luigi Berlinguer. Con l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, diventa legge la cosiddetta riforma della Maturità che in realtà include un pacchetto di novità per il mondo dell’istruzione.

Una novità che registra i dubbi del sindacato, in primis del segretario generale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile: “La riduzione del numero dei commissari non ha alcuna motivazione pedagogica: risponde a logiche di risparmio che rischiano di compromettere la qualità della valutazione“, spiega a Ilfattoquotidiano.it. “Le risorse risparmiate e i dieci milioni destinati alla formazione dei docenti andrebbero piuttosto utilizzati per aggiornare i compensi di presidenti e commissari, fermi dal 2007”.

La prima novità del pacchetto riguarda la prova finale della secondaria di secondo grado. Un fiore all’occhiello per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha spiegato: “Si tratta di una svolta importante perché restituiamo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale. Per questo, dal prossimo anno non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato”.

L’orale si concentrerà su quattro materie scelte a gennaio di ogni anno, e la valutazione finale terrà conto anche dell’impegno del candidato in attività extrascolastiche particolarmente meritorie. Siamo contrari -sottolinea D’Aprile – anche alla possibilità che il ministero stabilisca tutte le materie del colloquio, comprese quelle interne: una misura che limita l’autonomia delle scuole e dei collegi dei docenti, principi che riteniamo fondamentali”.

Cambia anche la “squadra” dei commissari: da sei a quattro, due interni e due esterni, più il presidente ma per loro la questione si fa molto più seria perché il ministero vuole che seguano una formazione specifica. La partecipazione a questi corsi, autorizzata con un incremento di spesa pari a tre milioni di euro per il 2026 e di undici milioni di euro annui a decorrere dal 2027, sarà un titolo preferenziale per la nomina a componente delle commissioni degli esami di maturità a decorrere dall’anno scolastico 2026/2027.

Per gli studenti, invece, il massimo dei punti sarà sempre 100, il minimo per passare sempre 60. Ma cambieranno i punti bonus: la commissione d’esame avrà la facoltà di integrare il voto con un massimo di 3 punti se il candidato ha raggiunto un punteggio complessivo di almeno 90 punti tra crediti e prove orali e scritte, e non più 97.

Altra novità riguarda il passaggio della filiera tecnologicoprofessionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale. Ogni giovane potrà contare su un’istruzione tecnica e professionale di quattro anni con programmi innovativi e un rapporto più stretto con il mondo delle imprese e del lavoro. Piccola modifica anche per i Ptco (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che d’ora in poi si chiameranno “Formazione scuola-lavoro”.

Nella stessa giornata il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto-Legge in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro che estende la copertura assicurativa anche agli eventuali infortuni avvenuti durante il tragitto tra l’abitazione o altro domicilio e il luogo in cui si svolge l’attività di formazione scuola-lavoro. In più si introducono misure specifiche per valorizzare il personale scolastico che presta servizio in tali realtà, prevedendo l’attribuzione di punteggi aggiuntivi nelle graduatorie provinciali per le supplenze.

Un aspetto con il quale dovranno fare i conti soprattutto le segreterie delle scuole è quello dei viaggi d’istruzione: nelle gite scolastiche, sarà obbligatorio l’utilizzo di autobus dotati di frenata assistita e conducenti qualificati, per accrescere la sicurezza degli studenti. Non varrà più il criterio del prezzo più basso ma del rapporto qualità/prezzo.

Infine, ulteriori misure saranno rivolte ad assicurare nuove risorse alle scuole di Agenda SUD (al miliardo già erogato tra Agende Nord e Sud si aggiungo tre milioni di euro) e verranno stanziati 240 milioni per il rinnovo del contratto della scuola e 155 milioni saranno per l’edilizia scolastica.

Proprio su queste voci il numero uno della Uil ha ancora da dire: “Bene lo stanziamento di risorse per il rinnovo del contratto ma nello stesso tempo continueremo a rivendicare somme aggiuntive e strutturali per il personale della scuola”.

Immediate anche le critiche dell’opposizione: “Non si vede quale fosse l’urgenza di un decreto sulla maturità. Forse era solo quella di Valditara di dare una risposta forte agli studenti che, durante l’esame, hanno scelto il silenzio per dissentire da una scuola sempre più orientata alla competizione e al profitto. Il Governo rende strutturale la filiera tecnico-professionale, confermando una visione utilitaristica dell’istruzione, piegata agli interessi delle aziende. Eppure la sperimentazione non è stata neppure valutata: come si può rendere stabile ciò che non è stato verificato?”, ha detto in aula la deputata M5S Anna Laura Orrico.

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Il Fatto Quotidiano

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