Torino, il giudice boccia la legge regionale: la casa popolare torna all’immigrata. Marrone (FdI) attacca: “Discriminazione alla rovescia”
- Postato il 6 novembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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In Piemonte è scoppiata una polemica politica e giudiziaria dopo la decisione di un giudice torinese di disapplicare una norma regionale sull’edilizia popolare. La legge in questione stabilisce che, per ottenere un alloggio di edilizia residenziale pubblica, l’inquilino debba essere titolare di un contratto di lavoro. Una donna di origine algerina, licenziata poco prima della consegna delle chiavi di casa, si è vista revocare l’assegnazione da parte dell’Agenzia regionale. La norma, però, si applicava solo agli stranieri, e la donna ha deciso di rivolgersi al tribunale di Torino. Il caso è nato a Beinasco, comune alle porte del capoluogo piemontese, dove la donna vive con il marito italiano.
Il giudice: “Violata la parità di trattamento”
Il giudice Alberto Lamanna, esaminando il ricorso, ha accolto le ragioni della donna e dei suoi legali, sostenuti dall’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione). Nelle sue ordinanze, Lamanna ha stabilito che la norma piemontese vìola le direttive europee sulla parità di trattamento tra cittadini comunitari e non comunitari, oltre che il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione italiana. Ha inoltre censurato il sistema dei punteggi aggiuntivi previsto per chi risiede in Italia da 15, 20 o 25 anni, ritenendolo contrario ai principi europei. In sostanza, secondo il tribunale, l’esclusione degli stranieri disoccupati dall’accesso alle case popolari rappresenta una discriminazione inaccettabile.
L’attacco politico di Marrone e la battaglia legale
La decisione del tribunale ha scatenato la reazione di Maurizio Marrone, assessore regionale alla Casa e esponente di Fratelli d’Italia. Marrone ha accusato il magistrato di aver provocato “una discriminazione alla rovescia” e ha promesso una risposta politica e legale. “Continueremo a difendere gli Italiani (maiuscolo nel comunicato, ndr) senza casa da quella sinistra, togata o meno, che vorrebbe consegnare tutti gli alloggi pubblici solo agli immigrati sbarcati ieri, trasformando blocchi di palazzine pubbliche in ghetti di delinquenza e degrado”, ha dichiarato l’assessore.
Marrone, che difende la legge regionale e ne rivendica l’impostazione, annuncia una lunga battaglia: “Daremo battaglia anche in Corte Costituzionale e anche in caso di sconfitta non ci daremo mai per vinti perché già da un anno ci prepariamo ad un piano B di riforma normativa che tuteli i nostri connazionali da ogni discriminazione alla rovescia nell’accesso alla casa popolare”.
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