Torino Film Festival: l’incarico di collaborazione per Tiziana Rocca, moglie del direttore artistico Giulio Base
- Postato il 5 luglio 2025
- Cinema
- Di Il Fatto Quotidiano
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Una consulenza alla moglie del direttore. Il Museo del cinema di Torino, che organizza il Torino Film Festival, sta formalizzando la collaborazione di Tiziana Rocca, influente Pr, produttrice cinematografica e anche moglie di Giulio Base, che della rassegna torinese è il direttore artistico. Ne ha dato notizia l’edizione torinese de La Stampa, ottenendo la conferma di Enzo Ghigo, presidente del museo allestito nella Mole antonelliana. Da quanto è possibile apprendere, si sta ancora lavorando alla definizione del contratto. Non si conosce il compenso, ma Tiziana Rocca sarà inquadrata come “talent handler“: cercherà i vip da invitare e si occuperà del loro arrivo.
Nell’estate 2023 il Comitato di gestione del Museo del Cinema, presieduto da Ghigo (dal 1995 al 2005 presidente della Regione Piemonte per Forza Italia), ha nominato il regista romano quale direttore artistico, apprezzandone “molto positivamente il progetto presentato” e riconoscendogli “spiccato gusto sia per il cinema cinéphile che per il cinema popolare, ottimi rapporti con l’industria nazionale e internazionale, nonché elevate competenze di gestione e di comunicazione”. Nel comunicato ufficiale, si leggeva ancora che “il presidente Enzo Ghigo, ci tiene ad affermare con assoluta determinazione che questa scelta è avvenuta esclusivamente valutando i meriti del candidato e non è stata in alcun modo condizionata da valutazioni esterne”. Con la destra al potere alla Regione Piemonte (che ha supportato la nomina di Ghigo nel 2019) e al governo nazionale, si era comunque creata la situazione ideale per nominare un regista che piace a quell’area politica.
La figura di Base è diversa da quelli del passato (gli ultimi direttori sono stati Nanni Moretti, Gianni Amelio, Paolo Virzì, Emanuela Martini, Stefano Franco di Celle e Steve Della Casa), in rottura con una tradizione che puntava a dar spazio alle produzioni indipendenti e ai registi esordienti, con l’obiettivo di lanciare talenti (di qui sono passati Mimmo Calopresti, Paolo Sorrentino e Matteo Garrone, per citarne alcuni). L’understatement sabaudo è stato offuscato da una certa mondanità (pur senza eccessi). All’apertura, al Teatro Regio, c’era Ron Howard. Sul red carpet sotto la Mole antonelliana hanno poi sfilato Sharon Stone, Alec Baldwin, Angelina Jolie e altri attori hollywoodiani come in certe rassegne fatte più per conquistare titoli sulle riviste e per arricchire di foto i ristoranti della città. In termini di immagine, dalla Mole sottolineano le ricadute positive per il territorio e la vasta copertura mediatica.
Merito – riconosciuto da tanti – della moglie di Base, Tiziana Rocca, che durante l’edizione 2024 del Tff si è data molto da fare per invitare e accompagnare i vip in giro per Torino. Un lavoro svolto gratuitamente. Adesso però, dopo essere tornata a dirigere il Taormina Film Festival 2025, otterrà la consulenza a Torino, quasi una ricompensa per l’impegno profuso a novembre. Certo, faceva notare sul Corriere di Torino Gabriele Ferraris, esperto giornalista culturale, l’edizione del Tff 2024 è costata quasi 3 milioni di euro, in aumento rispetto i 2,2 milioni dell’edizione precedente. A contribuire a questo incremento ci sarebbero – rendiconti alla mano – maggiori spese per l’accoglienza degli ospiti (535mila euro contro i 192mila del 2023), la spesa (raddoppiata) per la serata inaugurale e, in parte, il compenso per la direzione artistica, cresciuto di quasi 20mila euro rispetto la precedente gestione di Della Casa. E c’è di più: a calare sono stati i ricavi dagli ingressi (quasi 128mila euro, mentre nel 2023 erano 133.600 euro circa). Così, alla fine, il rendiconto analitico 2024 segnata un -1,484 milioni di euro per il Tff, il doppio della perdita del 2023 (740mila euro).
Un risultato tale che lo stesso presidente Ghigo ha dovuto metterlo nero su bianco nella sua relazione al bilancio: “I costi (del Tff, ndr) risultano incrementati di € 769.520, da imputarsi prevalentemente alle spese per periodo Festival (+€ 656.134) e, in particolare, alle spese per ospitalità e allestimento spazi. Nel complesso si assiste ad un peggioramento del risultato complessivo di circa €744.000 rispetto all’anno precedente”. Al Museo del cinema credono e sperano che l’impegno economico per un Tff più mondano porti a una maggiore attenzione verso la rassegna, non soltanto da parte del pubblico, ma soprattutto da parte di media, istituzioni e sponsor.
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