Torino, a processo tecnico di laboratorio per molestie a minorenni e due dirigenti che lo avrebbero coperto
- Postato il 15 novembre 2025
- Cronaca
- Di Quotidiano Piemontese
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TORINO – Nel 2022, all’interno dell’istituto tecnico Bodoni Paravia, nel quartiere Barriera di Milano a Torino, alcune studentesse tra i 13 e i 15 anni iniziarono a segnalare comportamenti ritenuti inappropriati da parte di un tecnico di laboratorio di 48 anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe palpeggiato o sfiorato dieci ragazzine durante le lezioni di chimica o nei corridoi della scuola.
Le prime segnalazioni vennero rivolte alla dirigenza: alcune ragazze, insieme alle loro insegnanti, riferirono gli episodi, accompagnando la denuncia con lettere scritte. Nonostante ciò, la scuola non adottò provvedimenti immediati nei confronti del tecnico. Per questo motivo, nel processo che si aprirà il 26 novembre, risultano imputate anche la dirigente scolastica e la reggente facente funzioni, accusate di omessa denuncia.
Nel frattempo, il malessere delle studentesse continuava a crescere. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla Procura, una delle due responsabili avrebbe persino invitato un’insegnante a non insistere dopo aver portato il caso all’attenzione della direzione. Alcune allieve arrivarono a saltare le lezioni per evitare l’uomo, che si avvicinava con il pretesto di aiutarle negli esercizi.
Le studentesse, provenienti da classi diverse, iniziarono a confrontarsi tra loro e, trovando sostegno reciproco, decisero di rivolgersi ai carabinieri. Dieci gli episodi complessivamente contestati al tecnico, formalizzati nella successiva indagine della Procura, coordinata dalla pm Barbara Badellino del pool fasce deboli.
Dopo l’apertura dell’inchiesta, il docente venne temporaneamente assegnato esclusivamente al laboratorio, con l’indicazione di occuparsi della preparazione delle provette per le esercitazioni di chimica, così da evitare contatti con le studentesse. Nonostante tale limitazione, secondo quanto accertato successivamente, l’uomo avrebbe continuato a importunare alcune ragazze.
La pm Badellino aveva richiesto per lui una misura interdittiva, ma i termini per applicarla sono poi scaduti. L’uomo, difeso dall’avvocata Noemi Mallone, ha scelto il processo ordinario per poter esporre la propria versione dei fatti. “La difesa — ha dichiarato la legale — si riserva di presentare le proprie argomentazioni nelle sedi opportune, confidando nel lavoro della magistratura e nell’accertamento della verità processuale”.
Le due responsabili della scuola saranno invece difese dall’avvocato Maurizio Vecchio.
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