Tomba del partigiano rimossa a Cichero, Cgil: “Sconcerto, memoria dei partigini va onorata e protetta”
- Postato il 14 aprile 2025
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- Di Genova24
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Chiavari. “La rimozione della tomba del partigiano Giovanni Beronio, vice comandante della Divisione partigiana Cichero, lascia attoniti e profondamente sconcertati tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antifascismo e sentono ancora oggi il dovere morale di mantenere viva la scintilla della libertà e della pace accesa dalla Resistenza”.
A scriverlo in una nota stampa la Cgil Tigullio e Camera del Lavoro metropolitana di Genova, che commenta così la notizia della rimozione, avvenuta tramite ruspa, della tomba del famoso partigiano “Zatta” dal cimitero di Cichero, luogo simbolo della Resistenza genovese, ligure e italiana.
“Come Cgil non possiamo restare indifferenti di fronte a un atto che riteniamo un vero e proprio affronto, tanto più grave perché avvenuto a pochi giorni dalle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione. Un oltraggio non solo alla memoria della Resistenza, ma a tutta la nostra comunità democratica – si legge nella nota – Anche qualora, come affermato dalla Sindaca, sia stato inviato un avviso alla famiglia, ribadiamo con forza che la tomba di un partigiano – e ancor più quella di un vice comandante di Divisione – rappresenta un patrimonio storico, umano e sociale che appartiene all’intera collettività. Un segno tangibile della nostra storia e della nostra identità democratica, che merita rispetto e tutela”.
“La Cgil è erede diretta di quei valori resistenziali che hanno dato vita alla Costituzione italiana, il cui articolo 1 afferma: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Un principio che lega indissolubilmente il lavoro alla democrazia, alla libertà e alla dignità delle persone, e che trova nella Resistenza le sue radici più profonde – conclude il comunicato – Chiediamo che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che vengano intraprese tutte le azioni necessarie affinché la memoria del partigiano Beronio venga riconosciuta, protetta e onorata come merita”