La procura di Cagliari ha chiesto al Tribunale civile di annullare la decadenza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, decise in merito alle irregolarità nella rendicontazione delle spese per la campagna elettorale del febbraio 2024. La richiesta è stata depositata dai procuratori Guido Pani e Diana Lecca, che chiedono anche una riduzione della sanzione pecuniaria. La notizia è stata confermata all’Ansa dai legali di Todde. In quanto materia elettorale, la procura di Cagliari è parte in causa nel procedimento apertosi davanti al tribunale ordinario sul ricorso presentato dai legali della governatrice contro l’ordinanza-ingiunzione emessa dal collegio regionale di garanzia della Corte d’Appello del capoluogo sardo. “Apprendiamo con soddisfazione la notizia per cui la procura di Cagliari chiede di annullare il decreto nella parte relativa alla sanzione della decadenza poiché non sussistono i presupposti”, è quanto di legge in una nota del M5s sardo.
Il processo alla governatrice, che si sta svolgendo davanti al Tribunale civile, è iniziato quando gli avvocati di Todde hanno fatto ricorso contro la decisione del Collegio regionale di garanzia elettorale, risalente al 20 dicembre scorso. Il Collegio regionale di garanzia aveva contestato alla governatrice irregolarità nel rendiconto delle spese della campagna elettorale per il voto del febbraio 2024, che determinando non solo un’ordinanza-ingiunzione di decadenza al consiglio regionale ma anche una sanzione a carico della presidente di 40mila euro. Tra gli errori contestati, tra l’altro, anche il fatto di non aver nominato una persona responsabile (mandatario elettorale) per gestire i soldi della campagna e di aver pagato di tasca propria alcune spese, cosa che la legge vieta espressamente.
Nelle conclusioni depositate, la Procura conferma che le dichiarazioni sulle spese presentate da Todde “non fossero regolari e presentassero alcuni profili di ambiguità, alcune carenze”. E dunque giustifica la sanzione pecuniaria chiedendo però al Tribunale di ridurla. Le violazioni, anche se vere, non sarebbero invece “sufficientemente gravi da poter decretare la decadenza” di Todde dalla sua carica di presidente della Regione Sardegna. Il procedimento giudiziario ha già preso il via il 20 marzo scorso con la prima udienza, mentre è attesa per il 22 maggio la decisione del collegio della prima sezione civile del Tribunale ordinario di Cagliari presieduto da Gaetano Savona. Nell’udienza del 22 maggio i giudici decideranno anche della costituzione in giudizio per tutti i ricorsi, compreso quello dello stesso Collegio regionale di garanzia elettorale che si era opposto all’impugnazione di Todde.
“Siamo sempre stati convinti della bontà dell’operato della presidente Alessandra Todde e il parere di oggi dà una ulteriore conferma di quanto abbiamo sempre creduto – si legge ancora nel comunicato del M5s sardo – La presidente continui a fare il suo lavoro, a testa alta come sempre ha fatto, e noi continueremo a difendere il buon governo della Sardegna. Nonostante qualcuno cerchi costantemente di ostacolare il lavoro della giunta, noi andiamo avanti per difendere i diritti dei sardi e della Sardegna”.