Timmermans e lo scandalo verde nell'Ue: "La punta dell'iceberg", così FdI fa saltare il tappo

  • Postato il 25 gennaio 2025
  • Di Libero Quotidiano
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Timmermans e lo scandalo verde nell'Ue: "La punta dell'iceberg", così FdI fa saltare il tappo

Il nuovo scandalo che in queste ore sta scuotendo la Commissione europea è finita al centro dell'intervento del capo delegazione di Fdi a Bruxelles, Carlo Fidanza. Durante la plenaria che si è conclusa ieri a Strasburgo, l'esponente meloniano ha anticipato la richiesta di una commissione d'inchiesta sulla vicenda.

Onorevole Fidanza, conferma la volontà espressa in aula? Come si procede in questi casi?
«A nome dei Conservatori europei ho lanciato l'idea di creare una Commissione d'inchiesta perché quello che sta emergendo sul Green-Gate è gravissimo e pretendiamo chiarezza. Operativamente dovremo raccogliere le firme di un quarto dei deputati europei e poi avere la maggioranza tra i Capigruppo e in aula. A questo proposito ci auguriamo di poter contare sul Ppe, visto che a far emergere la notizia è stato un suo parlamentare olandese».

 

 

 

Qual è la sua impressione su questa vicenda?
«Che sia molto più grande e che quella emersa, legata a una parte del Green Deal, sia solo la punta dell'iceberg»

Eppure in Commissione ostentano una sicurezza che rasenta l'indifferenza, arrivando a dire che è giusto dare soldi alle organizzazioni ambientaliste. Che ne pensa?
«Tenete presente che il neo Commissario al Billancio, il polacco Piotr Serafin, ha detto che “è stato azzardato farlo”. Una frase che conferma che quei fondi sono stati spesi. E qui si apre un'altra questione. Un conto è usare i fondi della Commissione per sostenere le campagne di associazioni su norme europee esistenti. Un altro è stanziare soldi dei cittadini per far fare azioni di lobbyng sugli europarlamentari, al fine di spingerli ad approvare una legge che ancora non c'è. Quest'ultima fattispecie è molto grave, perché di fatto si va a condizionare la libera espressione di un organo legislativo, quale è il parlamento europeo».

Quali saranno i cardini dell'attività della Commissione d'inchiesta?
«In prima battuta vogliamo sapere quanti soldi sono stati dati, a quali associazioni e come sono stati spesi. E ancora su chi è stata fatta questa operazione di lobbyng. Questo perché negli articoli pubblicati, si ipotizza l'esistenza di veri e propri dossier compilati dalle Ong green per relazionare i funzionari della Commissioni su chi è stato contattato e sulle relative intenzioni di voto. Se anche queste notizie trovassero conferma, la situazione sarebbe ancora più grave».

Che aspettativa dalla Commissione d'inchiesta?
«Auspico che ci sia la disponibilità a fare una vera e propria operazione verità, che possa accertare le responsabilità politiche, ma anche quelle amministrative. Il Commissario Timmermans per fortuna non c'è più, ma i funzionari della Commissione che avrebbero avallato questa condotta sono ancora lì. E allora è importante capire se hanno agito correttamente oppure no. E se emergesse una condotta non ortodossa dovrebbero essere rimossi dal loro ruolo».

Onorevole Fidanza, l'impressione è che una volta scoppiata la bolla del Green, ci sia stato un po' il fuggi fuggi da quelle decisioni. Si spiega così la “fuoriuscita” di queste notizie, che fino a pochi giorni fa erano state nascoste?
«Il muro dell'ideologia green è iniziato a scricchiolare già alla fine della scorse legislatura, quando il Ppe ha smesso di votare a favore dei provvedimenti più ideologici, di fatto rompendo la maggioranza granitica che aveva avallato tutte le follie verdi. Non escludo che questa azione di lobbing fosse mirata proprio a impedire quel cambio di atteggiamento da parte dei deputati popolari. Del resto una conferma indiretta di questo è arrivata sempre da Serafin, che ha spiegato con apprezzabile trasparenza che “ora le regole sono cambiate e cose così non potrebbero più succedere”. Questa frase da un lato è un'altra ammissione che quei finanziamenti sono stati erogati per fini non leciti; dall'altro però io la leggo anche come una volontà di minimizzare, di insabbiare quanto è accaduto. Ecco questo non deve succedere. Vogliamo andare a fondo di questa vicenda e non solo...».

 

 

 

Sta dicendo che il campo d'indagine della Commissione d'inchiesta non si limiterebbe ai finanziamenti del cosiddetto “Greengate”?
«Beh, se quello era il metodo per spingere a votare le norme europee, chi può dire che lo stesso non sia stato usato per altre “battaglie” ideologiche? La Commissione d'inchiesta dovrebbe indagare anche su temi spinosi come le politiche sull'immigrazione, sulla famiglia, sull'agricoltura, sulle questioni legate ai temi Lgbt...».

Onorevole Fidanza chissà che, a questo punto, non ci siano stati finanziamenti extraeuropei per altri temi, tipo l'auto elettrica...
«Il dubbio è legittimo. Non è improbabile che forze extraeuropee possano aver fatto pressione per favorire certe decisioni. Penso ad esempio all'auto elettrica. Un mercato che l'Ue ha di fatto consegnato nelle mani della Cina...».

Ieri in plenaria è stata votata una risoluzione che vieta l'esposizione dei simboli del nazismo e del comunismo. Il Pd si è astenuto...
«Ancora una volta, come già nel 2019, quando si tratta di accomunare nel giudizio storico le vittime dei totalitarismi nazista e comunista, il Pd va in crisi di identità. Se allora, con la segreteria Zingaretti, si divise in mille rivoli, oggi con la segreteria Schlein la linea è terribilmente chiara: il comunismo sovietico non è stato poi così male e la falce e martello è un simbolo di libertà. Da tenere a mente ogni volta che ci ammorbano con la “pericolosa destra autoritaria”».

 

 

 

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Autore
Libero Quotidiano

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