The Guardian racconta le Dolomiti lontane dal turismo di massa
- Postato il 15 luglio 2025
- Notizie
- Di SiViaggia.it
- 5 Visualizzazioni

Nel cuore del Trentino, tra le cime più selvagge e meno battute delle Dolomiti, nasce un nuovo modo di vivere la montagna: la Via delle Valli. Questa iniziativa è stata recentemente raccontata dal quotidiano britannico The Guardian, che ha messo in luce un progetto ambizioso volto a valorizzare l’autenticità e la tranquillità delle valli alpine, lontano dai flussi turistici più intensi e dalle solite rotte.
Il progetto si pone come un’alternativa sostenibile al turismo di massa che interessa le zone più celebri delle Dolomiti, come le Tre Cime di Lavaredo o il Lago di Braies che ogni anno vengono letteralmente prese d’assalto da centinaia di turisti.
Con la Via delle Valli, si apre una nuova prospettiva per escursionisti e viaggiatori desiderosi di immergersi in paesaggi incontaminati, tradizioni locali e un contatto profondo con la natura. Questo progetto rappresenta una nuova frontiera per chi desidera vivere le Dolomiti in modo autentico, lontano dal turismo di massa e dai luoghi più inflazionati.
L’itinerario, raccontato dal The Guardian come un’esperienza profonda e trasformativa, è un invito a esplorare un Trentino meno conosciuto, ma straordinariamente ricco di fascino naturale, biodiversità e accoglienza genuina.
Tra rifugi panoramici come il Segantini situato a 2.373 metri di altitudine in Val d’Amola, laghi glaciali sospesi tra le rocce e incontri ravvicinati con la fauna alpina, la montagna si rivela in tutta la sua forza primordiale.
Un viaggio che non è solo geografico, ma anche interiore: perché, come affermano gli ideatori del progetto, “in montagna ci si dimentica di tutto, e si scopre qualcosa in più su se stessi”.
La Via delle Valli: 50 sentieri tra natura e autenticità
La Via delle Valli è una rete composta da 50 itinerari escursionistici (che esistevano già) che attraversano altrettante valli montane del Trentino, comprese le Dolomiti di Brenta e il ghiacciaio dell’Adamello – il più grande d’Italia.
Non si tratta di un sentiero unico, ma di un sistema integrato pensato per favorire l’esplorazione di territori meno conosciuti e valorizzare le comunità locali. Il progetto – nato dall’idea di Loredana Bonazza, responsabile dell’ente turistico locale – è stato ispirato al Cammino di Santiago e ha richiesto tre anni di preparazione.
La partenza ideale è Madonna di Campiglio, rinomata località sciistica, ma i sentieri si estendono fino al Lago d’Idro, offrendo un’ampia varietà di paesaggi e difficoltà: dalle semplici passeggiate per famiglie fino a percorsi più impegnativi che richiedono l’accompagnamento di guide alpine.
I tracciati, pensati per essere percorsi singolarmente o uniti in trekking di più giorni, permettono di soggiornare nei rifugi alpini (aperti da giugno a settembre) o nei bivacchi montani facendo esperienze indimenticabili.
Un elemento distintivo dell’iniziativa è il “Passaporto di Valle”, un documento simbolico che può essere timbrato in ogni valle attraversata, incoraggiando così i viaggiatori a ritornare e a completare il percorso nel tempo. Inoltre, ogni valle ha un ambasciatore locale, incaricato di trasmettere la conoscenza e l’amore per il territorio ai visitatori, rendendo l’esperienza ancora più autentica.
Dolomiti di Brenta: un viaggio nelle valli meno esplorate
Tra le aree esplorate dal giornalista del The Guardian, spiccano la Val d’Amola e la Val Nambrone, due valli che offrono esperienze contrastanti ma ugualmente affascinanti.

La Val Nambrone si distingue per il suo paesaggio verdeggiante e l’ambiente accogliente. Partendo dal Rifugio Cornisello, recentemente ristrutturato, si può raggiungere il Lago Vedretta, uno specchio d’acqua a 2.600 metri circondato da ghiaccio e neve anche a fine giugno.
Il colore azzurro pallido del lago e il paesaggio circostante ricordano ambientazioni patagoniche più che italiane. Il Trentino è inoltre anche ricco di fauna selvatica: qui vivono infatti marmotte – in questa valle si possono avvistare nella zona del Lago di Cornisello Superiore – volpi, aquile reali, camosci, falchi, lupi e circa 100 orsi.
L’escursione nella vicina Val d’Amola porta invece a scoprire ambienti più aspri e selvaggi, come il Lago Nero e la Bocchetta de l’Om, fino alla salita ai Quattro Cantoni. Questa zona è caratterizzata da torbiere, acque grigie e paesaggi che evocano ambientazioni fiabesche o epiche, tanto da essere paragonata a scenari de Il Signore degli Anelli.

Queste esperienze sottolineano la varietà del territorio trentino e dimostrano come, anche a pochi chilometri di distanza, il paesaggio possa cambiare drasticamente, offrendo nuove emozioni e prospettive.
Un turismo lento, consapevole e sostenibile
Alla base della Via delle Valli c’è una precisa filosofia: riscoprire il contatto con la natura, rallentare i ritmi e vivere la montagna in maniera più consapevole. Secondo Loredana Bonazza, l’obiettivo è spostare i flussi turistici dalle località più affollate verso luoghi meno noti, ma ricchi di valore ambientale e umano.
La montagna, in questo contesto, diventa non solo un luogo fisico, ma anche un’occasione di introspezione e benessere. Camminare per giorni immersi nei silenzi delle valli trentine equivale a volersi bene.
Questa esperienza permette di allontanarsi dallo stress quotidiano, riscoprendo il piacere della semplicità e della connessione autentica con l’ambiente e con i suoni della natura.
Il progetto si inserisce perfettamente nelle tendenze attuali del turismo slow e green, promuovendo un modello sostenibile che tutela le comunità locali e le risorse naturali. L’adozione di mappe digitali, tracce GPX e segnaletica rinnovata facilita l’orientamento senza impattare sul territorio. Inoltre, il coinvolgimento attivo degli abitanti attraverso il ruolo degli ambasciatori contribuisce a mantenere viva la cultura e le tradizioni di ogni valle.