“Testimonianze ricerca azioni”, tutto pronto per la XVI edizione del festival del Teatro Akropolis
- Postato il 3 novembre 2025
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Genova. Un laboratorio delle arti in cui danza, teatro, cinema e musica si incontrano in uno spazio condiviso che mette al centro la ricerca, il vero motore del linguaggio artistico contemporaneo. Il festival “Testimonianze ricerca azioni”, organizzato da Teatro Akropolis, prende ufficialmente il via domenica 9 novembre (con due anteprime, una nel mese di ottobre e una sabato 8 novembre), e prosegue fino a sabato 29 novembre. In programma 35 spettacoli, di cui 8 in prima assoluta e 18 in prima regionale, oltre a proiezioni, incontri e seminari per un totale di 50 appuntamenti dedicati al dialogo tra le arti performative.
Con una prospettiva transdisciplinare il festival rinnova la relazione tra artisti, studiosi e pubblico, offrendo uno spazio di confronto e sperimentazione sulle forme del linguaggio contemporaneo. «”Testimonianze ricerca azioni” nasce per costruire uno spazio in cui l’incontro con il pubblico non si conclude nelle occasioni di spettacolo – spiega Clemente Tafuri, direttore artistico del festival – ma in cui il teatro è anche occasione di conoscenza, confronto e trasformazione. Non un cartellone di prodotti, ma un festival in cui vivere la creazione a più livelli e in cui incontri, convegni e seminari permettono di oltrepassare i confini della scena. In un anno difficile a seguito della improvvisa e ingiusta esclusione dai fondi ministeriali per lo spettacolo dal vivo – prosegue Tafuri – abbiamo elaborato un programma che ancora una volta mette al centro la ricerca, pratica imprescindibile per intercettare, approfondire e ridisegnare le trame di ogni linguaggio ed evento del contemporaneo. Ovvero un programma che si fonda sul rischio culturale, proprio il concetto che ha determinato l’esclusione dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo». Il calendario ha la stessa estensione degli scorsi anni, grazie anche al prezioso supporto del Comune di Genova, di Regione Liguria, del maggior sostenitore del festival Fondazione Compagnia di San Paolo, di Società per Cornigliano, Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura, dell’Institut Français di Parigi e della Fondazione Nuovi Mecenati.
    Le attività si svolgono in diversi luoghi di Genova: Teatro Akropolis, Villa Durazzo Bombrini, Palazzo Ducale, Università di Genova, Museo Biblioteca dell’Attore e Istituto di Studi Orientale Celso. «Il ritorno di ‘Testimonianze ricerca azioni” – aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Genova Giacomo Montanari – conferma quanto Genova creda nella forza propulsiva della cultura come spazio di interrogazione, sperimentazione e incontro. In un momento in cui la ricerca artistica vive difficoltà oggettive, anche a causa di decisioni che ne mettono in discussione il valore, questo festival ribadisce con coraggio che l’arte non è soltanto rappresentazione, ma processo vivo, necessario alla crescita di una comunità. Il Comune è felice di sostenere un progetto che, attraverso linguaggi diversi, costruisce dialogo, pensiero critico e partecipazione. È proprio in contesti come questo che Genova riconosce e rinnova la sua vocazione di città aperta, capace di accogliere l’innovazione e di difendere la libertà della ricerca culturale». . «La sedicesima edizione di “Testimonianze ricerca azioni” rappresenta un’occasione preziosa per il territorio ligure – dichiara Simona Ferro, assessore alla Cultura e Spettacolo di Regione Liguria. – Il festival conferma il valore della ricerca artistica come elemento fondamentale della crescita culturale e sociale, promuovendo un dialogo tra discipline, linguaggi e pubblici diversi. Sostenere le arti performative eventi di qualità come questo significa investire nella libertà creativa, nella sperimentazione e nella partecipazione collettiva. La Regione Liguria è orgogliosa di essere al fianco di Teatro Akropolis in questa straordinaria avventura che porta innovazione, pensiero critico e bellezza nella vita della comunità».
IL PROGRAMMA DI “TESTIMONIANZE RICERCA AZIONI” 2025
Anteprime
La sedicesima edizione di “Testimonianze ricerca azioni” prende il via con due anteprime. La prima, presentata in prima regionale, è in programma mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre 2025 al Teatro Akropolis con “About Love and Death” della compagnia L’Anthracite, un’elegia danzata firmata da Emmanuel Eggermont. La seconda anteprima, a ingresso gratuito, è in programma sabato 8 novembre 2025 alle ore 18 sempre al Teatro Akropolis con “Prendete quel che volete, mettete quel che potete” dello scrittore e cuoco “eterodosso e dimissionario” Ivan Fantini. La performance, della durata di circa 3 ore, intreccia poesia, video e cibo in un’esperienza conviviale che diventa al tempo stesso un atto politico, sociale e poetico. Tra proiezioni, letture e pietanze preparate dallo chef-poeta, Fantini porta in scena la filosofia del recupero, trasformando ciò che normalmente verrebbe scartato in occasione d’incontro e nutrimento. Un piatto diventa così il pretesto per far dialogare le persone, restituendo valore al tempo come vita che scorre, e non come denaro. I partecipanti possono, se lo desiderano, portare merci di scambio per il baratto, contribuendo al momento collettivo di condivisione.
domenica 9 novembre 2025
Domenica 9 novembre 2025 nella Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale (piazza Matteotti 9) si parte con il convegno internazionale a cura di Clemente Tafuri dal titolo “La nascita della tragedia dallo spirito della musica”, dedicato al testo di Friedrich Nietzsche. L’incontro vede la partecipazione di Federica Montevecchi, Carlo Sini, Enrico Pitozzi, Cristina Grazioli, Pietro Borgonovo che affrontano temi legati al linguaggio, alla rappresentazione, al corpo e alla musica come pratiche di conoscenza. Il convegno, organizzato con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, rientra nel palinsesto di “Genova e l’800” e rinnova la collaborazione con Teatro Akropolis, già avviata nel 2017 con l’incontro dedicato a Giorgio Colli.
Segue alle ore 19, nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, un concerto a ingresso libero dedicato a Giacinto Scelsi, un’occasione per ascoltare dal vivo alcune delle sue composizioni più rappresentative tra cui “Tetratkys” (1954), eseguita da Roberto Fabbriciani al flauto, “Mantram” (1987), “C’est bien la Nuit” (1972) e “Maknongan” (1976), eseguite da Federico Bagnasco al contrabbasso, e “Rucke di Guck” (1957) interpretata da Roberto Fabbriciani all’ottavino e Fabio Bagnoli all’oboe. L’ideazione musicale è a cura del Maestro Pietro Borgonovo, direttore artistico della Giovine Orchestra Genovese.
giovedì 13 novembre 2025
Giovedì 13 novembre il festival ritorna sul palcoscenico del Teatro Akropolis per “Finzioni”, spettacolo della compagnia teatrale Oltrenotte, diretta da Lupa Maimone. L’esibizione indaga il rapporto tra corpo, oggetto e illusione, mettendo in scena una serie di visioni oniriche in cui ogni gesto si trasforma sotto gli occhi dello spettatore, tra apparenza e realtà. Figure e oggetti si modificano, si dissolvono e rinascono, dando vita a un continuo gioco di metamorfosi. “Finzioni” ha ricevuto la menzione speciale per l’Innovazione Multidisciplinare al Festival Stralunà di Piacenza 2025.
Alle ore 21, sempre al Teatro Akropolis, va in scena “Lo spirito del rischio. Omaggio a Anthony Braxton”, la nuova creazione di Gianpaolo Antongirolami e Roberto Doati, prodotta dalla Giovine Orchestra Genovese. Il concerto intreccia improvvisazione per sax contralto ed elettronica, alternando brani di Anthony Braxton, a composizioni originali di Roberto Doati. Tra jazz d’avanguardia e musica elettronica, “Lo spirito del rischio” esplora il confine tra scrittura e improvvisazione, creando un dialogo diretto tra sax ed elettronica.
venerdì 14 novembre 2025
La giornata di venerdì 14 novembre si apre alle ore 10 con la performance collettiva “Moby Dick”, che anima le vie di Sestri Ponente coinvolgendo centinaia di alunne e alunni delle scuole del territorio (XXV Aprile, Villa Banfi, G. Pascoli, G. Pallavicini, San Giovanni Battista, P. Thouar, E. Montanella, V. Alfieri, G. Carducci, O. Foglietta, N. Tommaseo e Montegrappa). I partecipanti, guidati dal Capitano Achab, inseguono la leggendaria Balena Bianca tra voci, gesti e immagini in movimento. Ispirata al romanzo di Herman Melville, la performance è un viaggio collettivo sull’accoglienza e la cura dell’ambiente, che rinnova il lavoro di Teatro Akropolis con scuole, famiglie e comunità del territorio. L’evento si svolge in sinergia con l’omonima mostra ospitata a Palazzo Ducale.
Alle ore 16, al Museo Biblioteca dell’Attore (via del Seminario, 10), il festival prosegue proponendo un appuntamento a ingresso gratuito “Alla ricerca del coro perduto e altre eresie del Novecento teatrale” a cura di Marco De Marinis. L’incontro approfondisce i principali strumenti attraverso cui il teatro del Novecento ha superato i confini della regia tradizionale: dal mimo corporeo al clown, dal coro all’animalità, dal testo inteso come partitura alla presenza del non attore nelle pratiche del teatro sociale. Al termine del seminario verrà presentato il nuovo libro di Marco De Marinis, “Regia eretica. Il Novecento teatrale e i suoi doppi” (La Casa Usher, 2025).
Alle ore 20.30 al Teatro Akropolis, è in programma “Sado” di Davide Palella, parte della rassegna “Dissolvenza in nero”, dedicata al rapporto tra il cinema la video arte e le arti performative. Girato nel nord di Tokyo a Sadogashima, dove per secoli oppositori e artisti furono deportati e costretti a lavorare nelle miniere d’oro. Tra le gallerie abbandonate, il film immagina i fantasmi dei minatori ancora in cerca di libertà, sospesi tra memoria e materia.
    La giornata si chiude alle ore 21, sempre al Teatro Akropolis, con la prima assoluta di “Oh, Spirito!” di Masque teatro, con Eleonora Sedioli e l’ideazione di Lorenzo Bazzocchi. Un lavoro intimo e visionario che mette in scena la presenza e l’assenza, la materia e il fantasma, in un dialogo continuo tra corpo e pensiero. A seguire, “Perché passi un po’ di caos libero e ventoso”, un momento di approfondimento a cura di Masque teatro nell’ambito del nuovo progetto curatoriale Icone, ideato da Clemente Tafuri che invita alcuni artisti presenti in programma a creare inediti dispositivi scenici capaci di raccontare le proprie fonti primarie di ispirazione.
sabato 15 novembre 2025
La giornata di sabato 15 novembre si apre alle ore 17.30 a Villa Durazzo Bombrini con l’inaugurazione della sede di Heliopolis e la presentazione del Fondo “Antonio Attisani”, in un incontro a ingresso gratuito aperto alla città. Dopo il lancio dell’archivio digitale nel 2024, il progetto di Teatro Akropolis, a cura di Clemente Tafuri, trova ora una sede stabile dedicata alla ricerca sulle arti performative e sul teatro del Novecento. Il Fondo Attisani raccoglie circa 1.800 volumi donati dallo studioso Antonio Attisani, che sarà presente all’inaugurazione, arricchendo così l’archivio di Heliopolis.
A seguire, alle ore 20.30, al Teatro Akropolis, va in scena la prima regionale di “Strangers in the Night”, una creazione di C&C Company&Spacca firmata da Jos Baker, storico danzatore dei Peeping Tom, da Linus Jansner e Carlo Massari. Il progetto, ispirato a “La Metamorfosi” di Franz Kafka, indaga con profondità e ironia la sottile linea che separa realtà e finzione, tra l’onesta dell’essere e il ruolo da da interpretare, tra l’agire concreto e la pantomima. Trasognato e sottilmente politico, “Strangers in the Night” combina realismo sociale e scrittura tragicomica, invitando lo spettatore a riflettere sul presente attraverso uno humor nero e pungente. A seguire, “Assonanze, risonanze, riverberi”, incontro a cura di C&C Company, fa parte del nuovo progetto di curatela Icone.
domenica 16 novembre 2025
Domenica 16 novembre alle ore 16, al Teatro Akropolis, il festival ospita il Gruppo Nanou con “Arsura”, una creazione di Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci. Lo spettacolo nasce come una riflessione sulla solitudine e sul desiderio, sulla presenza di un corpo solo che abita lo spazio come se fosse una materia da scolpire. In scena, luce, colore, tempo e movimento si fondono in una composizione visiva e coreografica dove il corpo perde identità per diventare figura, apparizione, immagine in trasformazione. A seguire, “Specie di spazi”, incontro a cura di Gruppo Nanou con Simone Azzoni, nell’ambito del progetto di curatela Icone.
mercoledì 19 novembre 2025
Mercoledì 19 novembre alle ore 18, al Teatro Akropolis, torna “Foglio mondo. Dialoghi transdisciplinari”, un laboratorio di idee ideato dal filosofo Carlo Sini e da Florinda Cambria, studiosa di teatro e co-fondatrice dell’associazione Mechrì di Milano. L’incontro, co-organizzato da Teatro Akropolis e Mechrì, è diventato negli anni uno spazio di confronto tra saperi, in cui filosofi, artisti e studiosi di diverse discipline, dal teatro alla letteratura, dall’antropologia alle scienze naturali, si riuniscono. L’edizione 2025 affronta il rapporto tra l’uomo e la natura, interrogando le possibilità di un nuovo equilibrio tra progresso tecnologico e rispetto dell’ambiente. L’incontro invita il pubblico a un confronto diretto e partecipato, aprendo uno spazio di pensiero condiviso tra arte, filosofia e scienza.
Sempre al Teatro Akropolis alle ore 19.30 si tiene la proiezione gratuita del documentario sperimentale “Leviathan” di Véréna Paravel e Lucien Castaing-Taylor, parte della rassegna “Dissolvenza in nero” introdotta dal critico cinematografico Gabriele Rizza e con la partecipazione dei registi Lucien Castaing-Taylor, Davide Palella e Clemente Tafuri. Girato a bordo dei pescherecci industriali dell’Atlantico, “Leviathan” è un’esperienza sensoriale che trascina lo spettatore nel cuore del mare e del lavoro dei pescatori, attraverso immagini e suoni che restituiscono la fisicità, la fatica e la potenza della natura. La pellicola ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio della giuria Fipresci al Festival Internazionale del Cinema di Locarno, il premio per la Migliore fotografia e il Miglior suono in un lungometraggio internazionale ai Ridm di Montréal, il Grand Jury Award al Festival Internazionale del Cinema di Belfort e lo Standard Audience Award alla Viennale.
giovedì 20 novembre 2025
Giovedì 20 novembre alle ore 16.30, il festival si sposta all’Università di Genova (via Balbi 2, Aula 1) per l’incontro “Invisibili invincibili. Burattinai e burattini”, giunto alla quarta edizione. L’appuntamento, realizzato in collaborazione con Università di Genova, Il Falcone e Union Internationale de la Marionette, propone un approfondimento sul teatro di figura insieme a critici e artisti come Alfonso Cipolla, presidente Unima, Maria Dolores Pesce, studiosa e critica teatrale, Giulia Taddeo, docente Discipline dello spettacolo Università di Genova e Angela Zinno, direttrice artistica de Il Falcone – Teatro universitario.
ore 20.30 al Teatro Akropolis è prevista la presentazione del volume “Pensare a teatro”, a cura di Roberto Cuppone, con scritti di Fabrizio Cruciani, Claudio Meldolesi, Franco Ruffini e Ferdinando Taviani, alla presenza di Roberto Cuppone e Maria Dolores Pesce. Pubblicato nel 2024, il libro raccoglie i testi fondativi del primo Dottorato in Discipline dello Spettacolo in Italia e rappresenta una pietra miliare negli studi teatrali contemporanei. Frutto delle ricerche e delle esperienze che hanno ridefinito il pensiero sul teatro nel secondo Novecento, il volume offre una riflessione viva e ancora attuale sul rapporto tra pratica, conoscenza e pedagogia teatrale.
Alle ore 21, al Teatro Akropolis, la danzatrice e coreografa Lucia Guarino presenta “Pinocch-io”, un lavoro che indaga il desiderio di riconoscersi e accettarsi nella propria unicità e fragilità. Ispirandosi alla figura di Pinocchio, la performance esplora il corpo come luogo di trasformazione, sospeso tra finzione e verità, naturale e artificiale, luce e oscurità. In un costante stato di disequilibrio, il corpo si fa materia viva che tenta di liberare la propria essenza.
L’ultimo appuntamento della giornata è alle ore 21.30, sempre al Teatro Akropolis, con la proiezione gratuita di “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Gianni Staropoli.”, parte della rassegna “Dissolvenza in nero”. Il film, dedicato a Gianni Staropoli, uno dei più innovativi light designer del panorama teatrale italiano, esplora il ruolo della luce come materia viva capace di rivelare e al tempo stesso dissolvere ciò che illumina.
venerdì 21 novembre 2025
Venerdì 21 novembre, alle ore 18.30 al Teatro Akropolis, si tiene “Incorporeo. Una giornata di studi”, un incontro gratuito con gli studiosi e docenti dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale in discipline dello spettacolo, Lorenzo Mango, Salvatore Margiotta e Mimma Valentino. L’appuntamento è dedicato al tema della rappresentazione e della sua crisi, indagata attraverso il corpo, il linguaggio e il rapporto tra cultura e arte, tra origine e contemporaneità. A partire dal pensiero di Schopenhauer e Nietzsche fino alle esperienze del Novecento e oltre, il dibattito esplora come filosofia, antropologia e arti performative si siano intrecciate nel ripensare l’immagine, la mimesi e la realtà stessa.
Chiude la serata alle 20.30 al Teatro Akropolis la proiezione gratuita di “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Carmelo Bene.” di Clemente Tafuri, parte della rassegna “Dissolvenza in nero”. Il film è dedicato a Carmelo Bene, una delle figure più radicali e controverse del Novecento teatrale e, attraverso le sole parole dell’artista, ripercorre i fondamenti della sua poetica e il suo conflitto irrisolto con il sistema del teatro e della cultura. La “parte maledetta” di Bene è l’opera mai compiuta, il gesto creativo che sfugge alla rappresentazione e si spinge oltre la letteratura, il linguaggio e l’immagine.
sabato 22 novembre 2025
Sabato 22 novembre alle ore 20.30 al Teatro Akropolis, la coreografa Paola Bianchi presenta in anteprima assoluta “Trakt”, una performance che esplora il rapporto tra corpo e spazio, tra costrizione e libertà. Tre danzatrici, guidate da una voce registrata, si muovono all’interno di una scena suddivisa in piccole zone illuminate, dove la luce delimita e allo stesso tempo dissolve i confini. In questo spazio frammentato, la danza diventa una forma di resistenza: i corpi reagiscono alle istruzioni impreviste, si adattano e si trasformano, dando vita a un movimento sempre diverso, vitale e pulsante. A seguire, sempre Paola Bianchi, presenta “Fame”, un appuntamento inserito nel nuovo progetto di curatela del festival, Icone.
Sempre al Teatro Akropolis, alle ore 22, è in programma la proiezione gratuita di “La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Paola Bianchi.”, parte della rassegna “Dissolvenza in nero”. Il film ripercorre i lavori per la scena e le numerose collaborazioni della coreografa Paola Bianchi con musicisti, registi, teatri e festival, addentrandosi nel cuore della sua ricerca artistica. Al centro del film emergono temi come la dimensione politica del corpo, la distopia del gesto e la trasmissione della danza attraverso la parola descrittiva.
domenica 23 novembre 2025
La giornata di domenica 23 novembre si apre a Villa Durazzo Bombrini con la prima regionale di “La grande guerra degli Orsetti Gommosi” della compagnia Batisfera, in programma alle ore 10.30, con repliche alle ore 16 e 17. In uno spazio intimo riservato a soli venticinque spettatori, un tavolo si trasforma in un piccolo campo di battaglia dove minuscoli orsetti di gelatina combattono contro dinosauri di plastica. Tra suoni, voci e musiche, la compagnia mette in scena una storia surreale e ironica che riflette sull’istinto autodistruttivo e sulle contraddizioni dell’essere umano, trasformando un semplice dolcetto in un simbolo di vulnerabilità e forza. Lo spettacolo è vincitore dell’Effta Award 2025 al Theatre Awards di Edimburgo. È prevista anche una merenda alle ore 10 del mattino e nel pomeriggio alle ore 16.30.
Alle ore 11 a Villa Durazzo Bombrini, il festival ospita uno tra i tre appuntamenti dedicati al teatro di figura, con “Orecchie di Asino” di e con Claudio Montagna, inventore del teatro da tavolo e tra i maestri dell’animazione teatrale. Lo spettacolo, presentato in prima regionale e con replica alle ore 15, è ambientato nell’Italia di fine Ottocento e racconta la faticosa migrazione di una donna e di suo figlio dal Sud al Nord del Paese. Attraverso una narrazione intima e poetica, Montagna affronta i temi del disagio, dell’esclusione e della ricerca di accoglienza, in un racconto che parla anche al presente.
Nel corso della stessa giornata, Claudio Montagna presenta anche “Aereoplani di Carta”, in prima regionale alle ore 17.30 sempre a Villa Durazzo Bombrini, una nuova produzione di Teatro e Società. Ambientato nella Napoli del 1944, lo spettacolo racconta storie di adolescenti che si affacciano alla vita in un’Italia ferita dalla guerra, dove è “vietato innamorarsi dell’invasore”, che sia tedesco o alleato. Con la sua consueta sensibilità, Montagna dà voce a una generazione sospesa tra paura e desiderio di rinascita, in un racconto che mostra come il dopoguerra non segni mai davvero la fine della guerra per chi l’ha vissuta.
mercoledì 26 novembre 2025
Mercoledì 26 novembre alle ore 20 al Teatro Akropolis, la serata si apre con la presentazione del progetto “Oscillazioni” a cura di Roberta Nicolai, un percorso di ricerca che esplora le relazioni tra gesto, immagine e percezione nello spazio performativo. All’interno di questo contesto Teatringestazione presenta la prima assoluta di “Variante B. not found”, un lavoro che intreccia il pensiero di Guy Debord con le suggestioni pittoriche di Francis Bacon. Il progetto, trasforma lo spazio teatrale in un laboratorio visivo dove azione, osservazione e rappresentazione si fondono in un unico dispositivo: la tradizionale frontalità del teatro viene ribaltata e, al posto della rappresentazione incarnata dai corpi, una superficie raccoglie e proietta in tempo reale le immagini generate dai loro movimenti. Ogni gesto diventa così segno visivo, traccia viva e immediata di un’azione che si costruisce e si osserva nello stesso istante.
Alle ore 21.30 la serata prosegue sempre al Teatro Akropolis con la proiezione gratuita di “Ludi”, ideato e realizzato da Clemente Tafuri, David Beronio, Luca Donatiello e Alessandro Romi. Il film nasce dai materiali di ricerca e composizione di Pragma. Studio su mito di Demetra (2018), produzione di Teatro Akropolis, e dà forma a un dialogo visivo tra immagine cinematografica e immagine corporea. In “Ludi”, l’incontro con il mito diventa un gioco di attrazione e rifiuto, una continua tensione tra memoria e negazione, dove la materia filmica si intreccia con quella del corpo in movimento. L’opera fa parte di “Oscillazioni”, progetto ideato da Roberta Nicolai per il Festival Teatri di Vetro, che esplora i processi creativi precedenti alla messa in scena, invitando lo spettatore a entrare nel cuore vivo e instabile della creazione artistica.
Ultimo appuntamento della serata alle ore 22 al Teatro Akropolis, con la giovane coreografa greca Vasiliki Papapostolou che presenta in prima regionale “Panopticon”, spettacolo pluripremiato che trae ispirazione dal celebre modello carcerario ideato nel XVIII secolo da Jeremy Bentham e reinterpretato da Michel Foucault come metafora della società moderna e dei suoi meccanismi di controllo. In scena, la tensione tra libertà individuale e sorveglianza diventa materia coreografica: le mani rosse evocano l’occhio che osserva, mentre i corpi si muovono tra attrazione e costrizione, cercando di liberarsi dal peso delle regole e dall’omologazione. “Panopticon” racconta la condizione di un’anima intrappolata in un corpo che agisce come una macchina, esplorando in modo diretto il bisogno di libertà, la perdita di controllo e la tensione costante tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto.
giovedì 27 novembre 2025
La giornata di giovedì 27 novembre si apre alle ore 17.30 al dipartimento Studi Asiatici dell’Istituto di Studi Orientali Celso, si tiene l’incontro gratuito “Nello spazio vuoto. La disciplina del corpo e della mente nel teatro-danza giapponese nō e butō”, con Natsuko Kono, danzatrice e coreografa giapponese attiva tra Europa e Giappone, e Emanuela Patella, studiosa di teatro e culture performative asiatiche. L’appuntamento è dedicato alle pratiche corporee e spirituali che attraversano due forme fondamentali della scena giapponese, mettendo in dialogo tradizione e contemporaneità per indagare il rapporto tra corpo, disciplina e presenza scenica, e il modo in cui l’arte performativa giapponese continua a essere un ponte vivo tra gesto, pensiero e spiritualità.
Per l’ultimo appuntamento della giornata ci si sposta al Teatro Akropolis dove alle ore 20.30 la compagnia Abbondanza/Bertoni presenta “Le fumatrici di pecore”, creazione che nasce dall’incontro tra i due autori e l’interprete con disabilità Patrizia Birolo. In scena, le coreografie e le brevi storie di relazione diventano occasioni per riscrivere memorie e significati, trasformando la danza in un linguaggio di scambio e riconoscimento reciproco. Lo spettacolo mette al centro la fragilità e la forza, evitando ogni retorica per restituire un’immagine sincera e complessa dell’esperienza umana.
venerdì 28 novembre 2025
La giornata di venerdì 28 novembre inizia alle ore 12 a Villa Durazzo Bombrini, con la danzatrice e coreografa giapponese Natsuko Kono che conduce “Being Moved Underwater”, un intensive butoh workshop dedicato all’ascolto e alla ricettività del corpo. L’esperienza parte dal principio fondamentale del butoh: non muoversi, ma lasciarsi muovere, e guida i partecipanti a esplorare la relazione tra corpo, emozione e immaginario attraverso esercizi sul contatto con la terra, il respiro e la percezione sensoriale. L’immagine dell’acqua diventa elemento centrale per amplificare la consapevolezza corporea e rendere ogni gesto fluido, poetico e autentico. Condotto in inglese, il laboratorio è aperto a un massimo di 20 partecipanti e prevede una quota di iscrizione di 95€.
Alle ore 15 sempre a Villa Durazzo Bombrini si tiene “Rischio culturale. Ricerca e sostenibilità”, un incontro gratuito che riunisce artisti, operatori e rappresentanti delle istituzioni per riflettere sulla condizione della ricerca artistica contemporanea, sulle sue fragilità e sulle prospettive di sostenibilità. Intervengono Giacomo Montanari, assessore alla Cultura del Comune di Genova, Gabriella Stazio, coreografa e presidente di Movimento Danza, Livia Cavaglieri, docente di Discipline dello Spettacolo – Università di Genova, Lucrezia Ercolani, giornalista de Il Manifesto, Fulvio Baglivi, autore di Fuori Orario (Rai 3), Danila Blasi, direttrice artistica del Festival TenDance, Claudio Angelini, direttore artistico di Città di Ebla, Roberto Naccari, direttore generale del Santarcangelo Festival e Alessandro Toppi, giornalista e critico teatrale. Il confronto pone al centro tre nodi cruciali: il rapporto tra ricerca e libertà espressiva, minacciata da vincoli economici; la sostenibilità del lavoro culturale, spesso costretto a logiche di sopravvivenza e l’equità territoriale, che condiziona l’accesso e la distribuzione delle risorse. L’incontro, articolato in due tappe, inaugura il primo appuntamento nell’ambito della sedicesima edizione di “Testimonianze ricerca azioni”, mentre il secondo è previsto nella primavera del 2026.
La sera, alle ore 20.30 va in scena al Teatro Akropolis in prima assoluta “Omaggio alla Morte” del coreografo svizzero Imre Thormann. Con questo nuovo lavoro l’artista svizzero torna alla creazione artistica dopo vent’anni dall’ultima produzione, per trasformare la morte in una presenza viva e familiare, da guardare non con paura ma con riconoscenza. Attraverso il linguaggio del butoh, il corpo diventa il luogo in cui vita e fine si incontrano: una danza intensa e viscerale che attraversa amore, dolore, desiderio e perdita, invitando il pubblico a riflettere su cosa significhi davvero convivere con la propria fine. L’opera vede la partecipazione della poetessa e musicista Elena Ciardella, autrice di testi e composizioni che attraversano i temi del desiderio, della distruzione dei tabù e del dualismo umano, e dello scultore Jean-Gilles Quénum, le cui opere accompagnano la scena.
sabato 29 novembre 2025
Imre Thormann torna anche sabato 29 novembre alle ore 16, nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, con “Enduring Freedom”. Debuttato a Tokyo nel 2003, il lavoro prende il titolo dall’operazione militare voluta da Bush in Afghanistan e riflette sul paradosso di una “libertà duratura”, sospesa tra accettazione e cambiamento. In uno spazio delimitato da luci al neon, Thormann coinvolge direttamente il pubblico, invitandolo a indossare tute bianche che annullano l’individualità e trasformano gli spettatori in parte integrante della scena. Attraverso la disciplina del butoh, l’artista trasforma il corpo in linguaggio essenziale, dove ogni gesto e respiro diventano espressione. Lo spettacolo, che prevede nudità in scena.
Alle ore 17.30, nella Sala delle Donne di Palazzo Ducale, è in programma l’incontro “Le incursioni del butō nel repertorio occidentale. Le Sacre e Giselle tra scandalo, rituali e fantasmi”, a cura di Samantha Marenzi. L’appuntamento approfondisce l’impatto del butoh sulla tradizione europea, a partire da due celebri rivisitazioni del “Sacre du Printemps” e “La Légende de Giselle” di Masaki Iwana. Giunto in Francia alla fine degli anni Settanta, il butoh ha progressivamente contaminato e trasformato i classici occidentali, portando sulla scena una nuova idea di corpo e di presenza, e aprendo un dialogo profondo tra le poetiche dell’Oriente e dell’Occidente.
Alle ore 18.30, nella Sala delle Donne di Palazzo Ducale, si proietta la prima nazionale di “The Music Box of Nyon” di Masaki Iwana, introdotta da Moeno Wakamatsu, in un incontro a ingresso libero della rassegna “Dissolvenza in nero”. Il film esplora memoria, reincarnazione e perdono, interrogandosi su come rispetto e compassione possano trasformare il dolore.
La sedicesima edizione del festival si conclude alle ore 20.30 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con la prima regionale “Life under water” creazione della danzatrice e coreografa giapponese Natsuko Kono, con musiche di Vladimir Rašković. Ispirato alla propria esperienza e al ricordo del disastro di Fukushima, il lavoro unisce dimensione personale e riflessione collettiva sul confine tra vita e morte, luce e oscurità. L’acqua, simbolo di rinascita ma anche di distruzione, diventa spazio in cui il corpo della performer si muove, cade e riemerge, raccontando in modo diretto la vulnerabilità dell’essere umano e il suo legame con la natura.
EVENTI A INGRESSO GRATUITO
Accanto agli spettacoli in programma, il festival propone un ricco calendario di eventi a ingresso gratuito che ampliano il dialogo tra linguaggi artistici e forme di ricerca contemporanea. Tra questi, “Prendete quel che volete, mettete quel che potete” di Ivan Fantini, un’azione performativa e conviviale che intreccia gesto, parola e nutrimento; il concerto “Giacinto Scelsi: Opere 1954–1987” con Fabbriciani, Bagnoli e Bagnasco, dedicato a una delle figure più radicali della musica del Novecento; e la rassegna cinematografica “Dissolvenza in nero”, che attraversa i territori del reale e dell’immaginario con le proiezioni di “Sado”, “Leviathan”, “La parte maledetta”, “Ludi” e “The Music Box of Nyon”.
Completano il programma incontri e seminari che coinvolgono studiosi, critici e artisti in momenti di approfondimento e confronto sul ruolo dell’arte nella società contemporanea.