Terzo Valico, Rixi: “Il progetto va avanti, pensiamo a open day nel cantiere per i cittadini”

  • Postato il 20 settembre 2024
  • Altre News
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
Generico settembre 2024

Genova. Aprire il cantiere del terzo valico alla cittadinanza, per mostrare i lavori fatti, le difficoltà riscontrate e le soluzioni innovative adottare. La proposta, a margine dell’abbattimento dell’ultimo diaframma del cunicolo di ventilazione dell’interconnessione di Genova Voltri, arriva dal vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Con lui all’appuntamento Calogero Mauceri, Commissario Straordinario per l’opera e ai Responsabili di Rete Ferroviaria Italiana, Committente dell’opera, di Italferr, in qualità di alta sorveglianza e direzione lavori, società del Gruppo FS, e di Webuild, capofila del General Contractor.

“Una dei problemi è stata comunicazione di queste opere – spiega – al Brennero vengono già organizzate giornate di open day, i cittadini si possono accreditare sui portali ed entrare all’interno delle opere ferroviarie, ho chiesto che venga studiata una possibilità anche per mostrare il terzo valico e il nodo di Genova, ovviamente prima che venga posizionato l’armamento”.

Rixi aggiunge: “Buona parte dei tunnel sono finiti, siamo quasi al 90% delle realizzazioni delle opere sul nodo di Genova, abbiamo realizzato quasi tutte le opere civili, quindi o facciamo adesso le visite o non si potranno poi fare, questo è un momento in cui il cantiere deve essere anche raccontato, dalle difficoltà alle soluzioni, trovate in tempi relativamente brevi con tecnologie innovative. Credo debba essere un punto di orgoglio per il sistema Italia, per la capacità delle nostre aziende di riuscire ad affrontare problemi complessi. Tant’è vero che siamo stati interpellati anche le altre nazioni per capire e per riuscire a utilizzare lo stesso tipo di tecnologia e di accorgimenti”.

Il viceministro ha parlato anche dei recenti ritrovamenti di gas in una delle gallerie del Terzo Valico: “Sono state, da subito, interessate l’università di Roma e in parte Saipem per capire quelli che devono essere gli interventi, abbiamo avuto una prima diagnosi in questi giorni sula miscela dei gas e andremo a individuare, entro il mese di ottobre, le dimensioni della sacca o del potenziale giacimento per capire se sia in esaurimento oppure se si dovessero utilizzare tecnologie per far fuoriuscire il gas ed estrarlo ed evitando che penetri nella galleria”.

“I tempi attualmente non si allungano ma ovviamente bisognerà vedere il ritrovamento – ha spiegato Rixi – oggi abbiamo riaperto tre fronti di scavo sui cinque che erano fermi a causa del gas, ne rimangono due fermi al momento ma ce ne sono nove attivi su 13 totali, nel caso si trovasse un giacimento di grandi dimensioni e calcoliamo che si parla di gas metano zolfo con altri gas detonanti, pensare di scavare in quell’area senza prendere le precauzioni del caso sarebbe da irresponsabili, dovremo fare una valutazione”.

Sul cronoprogramma aggiornato: “Confidiamo che i primi diaframmi delle gallerie principali cadranno sostanzialmente nel mese di marzo, un altro cadrà circa un mese e mezzo dopo, e poi proseguiranno i lavori”. Nessun dubbio, comunque, sul completamento. “Il progetto non sarà fermato, non si è mai fermato e non si fermerà, c’è l’intenzione sia da parte della commissione europea sia da parte del Governo italiano, di concludere il prima possibile utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici all’avanguardia a livello mondiale”.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti