Terremoto Sinner, fuori dallo staff Panichi e Badio: la rottura alla vigilia di Wimbledon. Cos’è successo
- Postato il 27 giugno 2025
- Tennis
- Di Il Fatto Quotidiano
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La vigilia di Wimbledon viene scossa da un evento traumatico per Jannik Sinner: il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista Ulises Badio non fanno più parte dello staff del numero 1 al mondo. Un annuncio clamoroso, sia perché inaspettato sia per le tempistiche. Panichi e Badio erano stati scelti da Sinner meno di un anno fa, dopo la vittoria dello Us Open, per sostituire Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, protagonisti del noto caso Clostebol. Una coppia collaudata, che aveva già lavorato per anni sui muscoli di Novak Djokovic e che ha accompagnato Sinner in un finale di 2024 trionfale, ma anche nel successo agli Australian Open 2025. Panichi e Badio avevano anche gestito i tre mesi di stop di Sinner, scegliendo una preparazione mirata per averlo al top al Roland Garros. Poi la rottura improvvisa del rapporto, proprio nel giorno in cui è stato sorteggiato il tabellone di Wimbledon, il torneo più importante dell’anno che comincerà il prossimo 30 giugno.
Cosa è successo? Possibile che Sinner non sia rimasto soddisfatto della sua condizione fisica al rientro? Sembrerebbe strano. La ragione della rottura quasi certamente va ricercata nel rapporto personale tra il tennista e il suo staff. Si vocifera che dietro alla fine del rapporto ci sia un’intervista concessa da Panichi. Ma non ci sono certezze. Durante il torneo di Halle ci sono diverse foto e video che testimoniano il lavoro del fisioterapista Badio con Sinner. Mentre a Wimbledon finora si erano visti solamente i coach Vagnozzi e Cahill, accompagnati dall’osteopata Andrea Cipolla. La rottura quindi si è concretizzata nell’ultima settimana. L’origini però potrebbe riguardare anche le ore e i giorni immediatamente successivi alla finale del Roland Garros persa dopo la battaglia epica contro Alcaraz.
Le tempistiche sono appunto strane. Sinner viene già da un periodo complicato: i tre mesi di sospensione per una vicenda assurda, il rientro positivo in termini di prestazioni ma con due delusioni tremende. Prima la finale persa a Roma contro lo spagnolo, soprattutto la terribile sconfitta di Parigi dopo i tre match point consecutivi non sfruttati. Anche l’approccio all’erba non è stato dei migliori, per usare un eufemismo, vista la sconfitta agli ottavi contro Bublik ad Halle. Nulla di così strano: le due finali su terra rossa sono state comunque due grandi risultati per Sinner, mentre la sconfitta sull’erba tedesca è la normalità nel tennis, soprattutto se si incontra un avversario in grande forma (che poi infatti ha vinto il torneo). Insomma, al di là degli psicodrammi di alcuni, nulla di strano.
A questi scricchiolii si somma però ora una rottura inaspettata. Che, sommata a tutto il resto, potrebbe far pensare a un Sinner quanto meno un po’ destabilizzato. Solo le cause dell’allontanamento chiariranno i contorni di questa scelta. Ma è chiaro che prenderla alla vigilia di Wimbledon, il torneo più prestigioso al mondo che in questo caso rappresenta anche un’occasione di riscossa, è invece molto strano. Perché non aspettare? Cosa ha reso necessario interrompere subito il rapporto? Difficile trovare le risposte. Le conoscono solo i diretti interessati.
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