Termovalorizzatore nel savonese, Patto per il Nord: “Non siamo contrari, ma il territorio va coinvolto”
- Postato il 20 febbraio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Leggiamo in questi giorni l’acceso dibattito sul termovalorizzatore che Regione Liguria vorrebbe far costruire in Val Bormida. Come Patto per il Nord non siamo contrari ai termovalorizzatori a recupero di energia in generale, poiché come dimostrano città importanti in Europa questi impianti possono essere collocati, senza particolari effetti collaterali, vicini ai centri abitati. Chiediamo soltanto che il territorio venga coinvolto, spiegando alla gente di che cosa si tratta e prendendo accordi con le aziende interessate, in modo da avere la migliore ricaduta positiva su di esso ed evitare inutili allarmismi”. Lo fa sapere, in una nota, la segreteria provinciale di “Patto per il Nord”.
“Fossimo i sindaci della zona, invece che firmare affrettatamente petizioni per il no, probabilmente su un’onda emotiva e di consenso elettorale, avremmo chiesto, per fare qualche esempio, un certo numero di posti di lavoro, la manutenzione concordata con aziende del territorio così da creare un indotto importante, la collocazione a recupero di aree industriali dismesse. E ancora, una certa quantità dell’energia prodotta a disposizione del Comune ospitante per i suoi cittadini. Si potrebbe continuare con le richieste, con un po’ di fantasia – spiegano -. È chiaro che ci sia stato un pressing mediatico non da poco, dopo la vittoria del centrodestra in Regione, affinché venisse nominato un assessore savonese a rappresentanza del territorio. Ma alla prima prova dei fatti vediamo che non solo i sindaci politicamente vicini al centrodestra, ma anche i Circoli di uno dei partiti che regge la maggioranza, Fratelli d’Italia, si schierano contro la proposta del Presidente di Regione da loro eletto senza un minimo di dibattito, di mediazione o di possibilismo”.
“Ci chiediamo se non vi sia un ponte tra l’amministrazione regionale e il territorio stesso? Come Patto per il Nord non abbiamo pregiudizi nei confronti della tecnologia e dell’innovazione, ma forse, nuovamente, è la politica che dovrebbe spiegare meglio alle persone i progetti che hanno un impatto sul nostro futuro”, concludono.