Termovalorizzatore, la giunta regionale approva la delibera: si riducono le dimensioni dell’impianto
- Postato il 19 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. La giunta della Regione Liguria, con delibera approvata nel pomeriggio, modifica la cornice in cui Arlir, l’Agenzia regionale per i rifiuti, dovrà procedere con la pubblicazione del bando per raccogliere le manifestazioni di interesse per la progettazione e realizzazione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti.
Non più in grado di trattare 320 tonnellate all’anno, una dimensione che avrebbe soddisfatto le esigenze di tutta la Liguria (e non solo) ma in un range tra le 160mila e le 240mila tonnellate. Una modifica sostanziale che, di fatto, apre le porte all’ipotesi che il termovalorizzatore (molto meno probabilmente un waste to chemicals) possa sorgere nell’area della discarica di Scarpino. Qui, infatti, non ci sarebbe stato spazio per un impianto di maggiori dimensioni. E anche uno più ridotto non è di automatica rappresentazione.
La delibera di giunta si discosta dallo studio fatto redigere dalla stessa agenzia dei rifiuti regionale al Rina due anni fa e che escludeva, per più ragioni, la discarica genovese dove, nel frattempo, Iren e Amiu hanno bloccato i cantieri per la costruzione dell’impianto Tmb, trattamento meccanico biologico anche, ma non solo, per valutare la possibilità di virare sul termovalorizzatore.
L’obiettivo della giunta regionale è di avere il bando, atteso dalla scorsa primavera, entro la fine dell’anno o l’inizio del 2026: una volta che il bando sarà pubblicato le aziende interessate alla costruzione e alla gestione in concessione dell’impianto – Amiu con Iren in primis, ma anche A2A sarebbe pronta – potranno farsi avanti.
Resta tuttavia il nodo più stretto da sciogliere: l’ok del Comune che ospiterebbe il termovalorizzatore, o altro impianto di chiusura del ciclo. Non è un segreto che l’amministrazione Salis, a Genova, non sia contraria all’idea di risolvere un problema cronico, quello dello smaltimento dei rifiuti (che oggi vengono trasportati fuori regione) ma la questione aprirà inevitabilmente una partita politica difficilissima all’interno del campo progressista.
Pd in Regione: “Si riparte con un progetto che non copre i fabbisogni della Liguria”
“Dopo quasi un anno dalla delibera della giunta regionale con la quale venivano fissati gli indirizzi vincolanti e le tempistiche per la pubblicazione, da parte dell’Agenzia regionale dei rifiuti, del bando per la manifestazione di interesse per la realizzazione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti, oggi si azzera tutto”. Così il consigliere regionale e segretario Pd Liguria Davide Natale e il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello dopo l’approvazione della delibera di giunta su impianto chiusura ciclo rifiuti.
“Mesi e mesi passati inutilmente, durante i quali abbiamo assistito al tentativo goffo della Regione di convincere qualche sindaco della Val Bormida sulla bontà di realizzare in quei territori l’impianto, promettendo investimenti, sconti sull’utilizzo dell’energia per le imprese e interventi infrastrutturali attesi da anni, senza però ottenere alcun risultato concreto – continuano – inizialmente il bando doveva essere pubblicato entro il 31 luglio e prevedeva una capacità operativa di 320 mila tonnellate, in grado di smaltire tutti i rifiuti prodotti in Liguria, come previsto dal piano regionale, oltre a una quota di rifiuti speciali. Una dimensione necessaria anche per raggiungere il quantitativo minimo che rendesse l’impianto sostenibile dal punto di vista economico e finanziario”.
“La delibera approvata dalla giunta disegna invece un quadro completamente fuori dalla pianificazione regionale, prevedendo la realizzazione di un impianto con una capacità compresa tra 161 mila e 260 mila tonnellate. In questo modo si autorizza di fatto la realizzazione di un impianto incapace di rispondere alle reali esigenze della Regione, rendendo necessaria una revisione dell’intera pianificazione regionale. La pianificazione, infatti, prevede che, una volta a regime con una raccolta differenziata al 65 per cento — obiettivo purtroppo ancora lontano da raggiungere — la produzione di rifiuti si attesti sulle 260 mila tonnellate. In poche parole, si sta delineando la realizzazione di un impianto che non chiuderà il ciclo dei rifiuti in Liguria. Bucci ha fallito anche su questo fronte: non viene rispettata la pianificazione regionale, gli impianti previsti spariscono dai radar, si fornisce una risposta solo parziale e, soprattutto, restano completamente oscure le ricadute in termini di tariffe su cittadini e imprese. I rifiuti che eccederanno la capacità dell’impianto che fine faranno? Ancora una volta una risposta pasticciata che non risolve i problemi, assistiamo all’ennesima beffa per i liguri”, concludono dal Pd.