Termovalorizzatore, i comitati liguri restano in trincea: “Impianti che puzzano di morte per ambiente, salute e democrazia”

  • Postato il 16 dicembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Manifestazione dei comitati liguri 11 maggio

Liguria. “Abbiamo appreso che la Regione Liguria intende procedere con il bando per la costruzione di un termovalorizzatore. La Rete Liguria dei Comitati e delle Associazioni ribadisce ancora una volta che l’unica soluzione efficiente per un’economia circolare non è sicuramente quella che prevede l’installazione di una struttura volta a incenerire i rifiuti raccolti nel territorio regionale. E siamo stanchi di questo continuo tentativo di contrapporre comunità intere di cittadini, mettendole l’una contro l’altra. Che si tratti di Ferrania (Cairo Montenotte) o di Scarpino continueremo a proporre alternative realistiche, più sane e intelligenti rispetto a quelle proposte dalla Regione Liguria, che persiste nel mostrare un totale disinteresse alla vita e all’ecosistema”.

Con queste parole la Rete Liguria dei Comitati e delle Associazioni torna sullo scottante dossier della chiusura del ciclo dei rifiuti, commentando così l’intenzione da parte di Regione Liguria di procedere con il bando per la costruzione nel territorio regionale di uno o forse due termovalorizzatori. Una soluzione osteggiata dai comitati che tornano all’attacco.

“Quello proposto è un impianto che puzza di morte, morte della democrazia, morte della salute dei cittadini e morte dell’ambiente. Ma questo sembra non essere compreso da chi ci governa, così cercheremo ancora una volta di riassumere brevemente alcune delle caratteristiche di un inceneritore e l’idea della Rete di un’economia circolare ideale, così da non dover essere sempre pateticamente accusati di dire No a qualsiasi cosa. La soluzione che proponiamo è l’economia circolare, unica soluzione possibile per un’Europa carente di materie prime: è necessario considerare il cassonetto dell’immondizia come una “miniera urbana” da cui estrarre le materie prime seconde necessarie”.

“L’incenerimento dei rifiuti, anche se effettuato da temovalorizzatori di ultima generazione, rilasciano comunque grosse quantità di inquinanti molto dannosi per la salute umana e per l’ambiente; gli inceneritori, inoltre, non eliminano la discarica perché producono il 30% in peso di ceneri (che contengono anche metalli pesanti) a cui si aggiunge un 3% di rifiuti pericolosi (le ceneri volanti) derivanti dal sistema di depurazione dei fumi; tali residui devono necessariamente essere posti in una discarica per rifiuti speciali”.

“Per contro, la produzione di energia elettrica da un inceneritore ha un rendimento estremamente basso, pari al 21-22%, contro il 42% di una centrale termoelettrica tradizionale o del 60% di una centrale a turbogas in ciclo combinato – si legge nella nota stampa – Questo si traduce in un costo del kilowattora 5 volte superiore a quello di una centrale termoelettrica (e molte volte superiore al kWh prodotto dal fotovoltaico). Le azioni che noi proponiamo per la chiusura del ciclo dei rifiuti (economia circolare/strategia rifiuti zero) è molto più economica e sostenibile, rispetto ad un termovalorizzatore molto costoso e altamente inquinante”.

“Crediamo inoltre che vada incrementata la raccolta differenziata, almeno fino al raggiungimento degli obiettivi europei di effettivo riciclaggio del 65% (75 per gli imballi), dotandosi di impianti di TMB per la massimizzazione del recupero dei materiali e di impianti di biodigestione. Per tutto questo continuiamo a considerare la proposta della Regione Liguria irricevibile e senza alcuna strategia industriale a beneficio dei cittadini e dell’ambiente”.

Autore
Il Vostro Giornale

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