Termovalorizzatore, +Europa e Azione si smarcano: “Impianto necessario, No a posizioni preconcette e ideologiche”
- Postato il 10 marzo 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Savona. Non si ferma l’acceso dibattito sul termovalorizzatore e la realizzazione di un nuovo impianto in Liguria per il ciclo dei rifiuti.
Dopo le prese di posizione di netta contrarietà, oggi Alessandro Berni (presidente del gruppo di +Europa Savona), Massimiliano Carpano (segretario provinciale di Azione e consigliere comunale a Savona), Piernicola Giacobbe (gruppo Energia e Ambiente Azione Savona) e Maria Adele Taramasso (consigliere comunale Azione a Savona), intervengono sul possibile progetto, che potrebbe approdare anche nel savonese, senza esprimere una contrarietà preconcetta alla possibile installazione.
Si dichiarano però contrari “alle prese di posizione aprioristicamente negative, foriere di sterili contrapposizioni, espresse da alcuni amministratori locali e rappresentanti politici, poiché tale approccio rischia di impoverire il confronto e rallentare il percorso verso la chiusura del ciclo dei rifiuti”.
Ritengono anche necessario che, prima dello sviluppo di dettaglio del progetto, “venga fatta un’attenta valutazione degli obiettivi di riuso, riciclo e raccolta differenziata (obiettivi da privilegiare secondo quanto indicato dalla normativa Europea) e della sostenibilità ambientale. E’ infatti necessario considerare i vincoli logistici relativi ai possibili luoghi di installazione e garantire il minor impatto in termini di processo di gestione del rifiuto e di trasporto, valutando la tipologia e il numero di impianti a livello regionale”.
Per quanto riguarda la fattibilità economica, tenendo conto della necessità di garantire l’indipendenza nella chiusura del ciclo dei rifiuti, “è fondamentale che si cerchi una soluzione in un’ottica di sostenibilità della tariffa su base regionale, che risulti conveniente per il cittadino, evitando situazioni in cui i costi aumentano senza una chiara percezione del valore aggiunto del servizio”.
Auspicano, infine, che Regione e/o Provincia promuovano, “fin dalle fasi iniziali del progetto, un sufficiente numero di incontri pubblici, ascoltando e chiarendo le obiezioni di chi il territorio abita e conosce, per portare a conoscenza dei cittadini, anche sulla base delle esperienze fatte in altre entità territoriali, sufficienti elementi per una valutazione ragionata delle scelte fatte e non cadere, come troppo spesso avviene, nella logica del “muro contro muro”