Tensioni nel centrosinistra. Avs, "stop al dualismo Pd-M5s"
- Postato il 25 agosto 2025
- Politica
- Di Agi.it
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Tensioni nel centrosinistra. Avs, "stop al dualismo Pd-M5s"
AGI - Come un'onda d'urto, il 'caso' Decaro interno al Pd, si riverbera sul resto della coalizione, con Alleanza Verdi e Sinistra che chiede maggiore equilibrio nella scelta dei candidati. Alle regionali, ma non solo.
Avs chiede più equilibrio nelle scelte dei candidati
Con una doppia intervista su due diversi quotidiani, i leader di Avs battono sullo stesso tasto: Pd e M5s la smettano di ragionare in termini di duopolio, è il ragionamento, dato che Avs detiene il 7% delle "azioni" del campo di centrosinistra. Il riferimento è al risultato delle scorse europee che hanno visto l'alleanza guidata da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli attestarsi sul 6,73 per cento.
Il peso di Avs nelle città e l'avvertimento al Pd
Bonelli, però, fa presente che in alcune città come Roma, Napoli e Bologna quel valore sale al 10%. Di qui l'avvertimento ai dem: "Segnalo al Pd, partito di maggioranza 'relativa' di prestare attenzione al fatto che l'alleanza non si può costruire solo con la dualità Pd-M5S", come sottolinea Bonelli. "Così non può funzionare", ribadisce Fratoianni aggiungendo la richiesta di cambiare "metodo" e "strutturare meglio la forma del confronto interno alla coalizione, come io e Bonelli abbiamo chiesto più volte. Serve un luogo stabile di discussione, per affrontare le questioni nei tempi giusti".
La richiesta di un tavolo di coalizione
Una richiesta, quella di un "tavolo di coalizione", che era stata avanzata, ormai un anno fa, anche dal segretario di Più Europa, Riccardo Magi, nel corso della festa di Avs, quando i leader dei quattro partiti si ritrovarono per la prima volta assieme sullo stesso palco.
L'epicentro delle tensioni, tuttavia, è da ricercare nelle regioni: Puglia, Calabria e Toscana, fra tutte. È qui che, per gli alti esponenti di Avs, si sono registrate fughe in avanti "impossibili da digerire". Con il via libera a Eugenio Giani, ad esempio, maturata al termine di un lungo confronto fra Pd e Avs che avrebbe escluso Avs. O in Calabria, con la candidatura di Pasquale Tridico. "Con lui lavoriamo bene", tiene a precisare una fonte Avs, "ma il metodo con cui la sua candidatura è maturata è sbagliato: non possono essere due partiti su tre a decidere". Tanto più, viene aggiunto, che "in molte regioni Avs ha pure più voti del M5s, come in Piemonte dove siamo il secondo partito".
La questione Puglia e le condizioni di Decaro
C'è, poi, il tema Puglia. Antonio Decaro è stato indicato dal Partito Democratico come candidato presidente per succedere a Michele Emiliano, ma l'eurodeputato e campione di preferenze alle europee ha posto delle condizioni che per Avs sono irricevibili. Prima fra tutte quella di non schierare Nichi Vendola nelle liste elettorali. Un dibattito "surreale" per Nicola Fratoianni che nelle ultime ore ha ribadito: "Le liste di Avs le decide Avs. Nessuno all'interno della coalizione può dire, in casa altrui, chi candidare e chi no. Soprattutto se si tratta di una figura importante come Vendola. È ridicolo e inaccettabile". L'altra 'condizione' posta da Decaro alla sua candidatura riguarda Michele Emiliano, presidente uscente. Il candidato del Pd rivendica una libertà di azione, in caso di elezione in Puglia, che con Emiliano e Vendola in Consiglio Regionale verrebbe meno.
Il Nazareno e l'appello all'unità
La scorsa settimana, al termine di un incontro giudicato "cordiale e costruttivo" fra Decaro, Emiliano e il responsabile dell'Organizzazione del Pd, Igor Taruffi, il Nazareno faceva sapere di aver "posto le basi per un lavoro comune per il futuro della Puglia". A poche ore dall'incontro Taruffi ha potuto annunciare "la disponibilità manifestata da Antonio Decaro a candidarsi a Presidente della Puglia" come "un'ottima notizia ed è proprio quello che speravamo".
Le parole usate successivamente, tuttavia, suonano come un endorsement alla candidatura in lista di Michele Emiliano: "Decaro è la persona giusta per portare avanti una storia importante che ha caratterizzato il centrosinistra e il governo della Puglia negli ultimi 20 anni. Anni in cui il centrosinistra, grazie al lavoro di chi in questo lungo periodo ha guidato la Regione, ha saputo essere il motore dell'innovazione e del cambiamento. E su questa strada si deve proseguire". Quindi l'appello: "Chiediamo a tutti, a partire da chi ha svolto ruoli di maggiore responsabilità politica, di mettere in campo generosità senza precondizioni ma pensando al lavoro di squadra, perché in un partito nessuno decide da solo e perché l'unità è essenziale per costruire un progetto che risponda ai bisogni concreti dei cittadini". Infine la chiosa, che sembra rivolta agli alleati Avs: "Questo è lo spirito con cui lavoreremo alle liste del Pd, perché queste ci competono". Tradotto: nessuna volontà di mettere il naso in casa d'altri.
Incontro tra i leader di partito alla festa di Avs
I leader dei tre partiti si ritroveranno lunedì prossimo sullo stesso palco alla festa nazionale di Avs, al Monk di Roma. Mancherà, rispetto allo scorso anno, Riccardo Magi protagonista, allora, di un botta e risposta molto teso con Giuseppe Conte sul tema dell'Ucraina. L'obiettivo è di poter offrire ai militanti una foto di gruppo il più possibile unitaria.
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