Taxi volanti, alleanza arabo-cinese
- Postato il 17 novembre 2025
- Di Panorama
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Che i mezzi volanti elettrici a decollo verticale sarebbero stati protagonisti del Dubai Airshow 2025 era scontato. Oltre a una maggiore facilità degli investimenti, negli Emirati Arabi è più facile volare e fare sperimentazione rispetto a quanto non accada in Europa e persino in Cina. Sono i vantaggi di avere tanti soldi e trovarsi molto vicino un deserto e una densità abitativa ridotta, ma anche di saper attrarre investimenti. Così all’apertura della manifestazione ecco la Autocraft, joint venture di Abu Dhabi, presentare per la prima volta al pubblico il convertiplano ad ala fissa E20+ costruito in Cina.
Le mosse della Cina
La Repubblica Popolare sta facendo grandi manovre da quelle parti, come dimostra la presenza di questo nuovo veicolo completamente elettrico prodotto dalla TCab Tech di Shanghai, composto da un abitacolo sostenuto in volo da quattro rotori orientabili, quindi da convertiplano, ognuno con rotore a cinque pale, e spinto da due rotori fissi che, secondo Autocraft, dovrebbero emettere solo 45 dB di rumore, una pressione sonora incredibilmente ridotta. Il mezzo sta già volando in Cina, dove sarebbero in corso le prove di certificazione presso l’autorità aeronautica locale (Caac). Autocraft ha anche un accordo di preordine con TCab per la fornitura di un massimo di 350 velivoli destinati al turismo aereo come alle operazioni di aerotaxi in Medio Oriente e Nord Africa.
Le caratteristiche dello E20+
Rispetto ad altri eVtol visti finora lo E20+ mostra quindi un’architettura molto complessa e un’impiantistica di grande flessibilità con batterie intercambiabili da 800 Volt posizionate nelle ali e controllate da circuiti che permettono di ricaricarle dal 20% all’85% in soli venti minuti. Autocraft, sussidiaria dell’azienda tecnologica K2, afferma che il suo eVtol viaggia a una velocità di crociera di 260 km/h arrivando a una massima di 320 km/h, e che la sua autonomia arriva a 200 km mantenendo un’altitudine tipica compresa tra 300 e 600 metri. Nell’abitacolo trova posto un singolo pilota con un massimo di quattro passeggeri.
Cronologia del velivolo
La storia di questo velivolo è cominciata nel 2021 ma è stato nel luglio scorso che Autocraft, azienda degli Emirati Arabi Uniti, ha firmato il memorandum d’intesa con Shanghai TCab Technology (con sedi in Singapore e Malesia), appunto il produttore cinese di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale del valore di 1 miliardo di dollari. Allora, Yon Wui NG, ex ingegnere capo di Airbus China e oggi Ceo di TCab Tech, aveva dichiarato: “Il mercato globale sta esprimendo una forte fiducia nella tecnologia aeronautica cinese” L’azienda pioniera dell’eVTOL con sede a Shanghai è specializzata in velivoli passeggeri convertiplani, con filiali estere a Singapore e Malesia.
L’evoluzione della situazione negli Emirati
Da circa due anni la squadra di tecnici di TCab Tech e i rappresentanti dell’Autorità per l’Aviazione Civile degli Emirati Arabi Uniti stanno collaborando per portare a compimento i programmi per la certificazione di aeronavigabilità, nonché per creare le normative e le regole operative per poter utilizzare questa macchina volante anche in ambiente urbano. La consegna del primo lotto di ordini è prevista però soltanto dopo l’ottenimento del certificato di aeronavigabilità da parte dell’Autorità dell’Aviazione Civile Cinese (Caac).
La presenza cinese negli Emirati arabi uniti è sempre più marcata: recentemente la pattuglia acrobatica nazionale Al Fursan (I Cavalieri degli Emirati) ha cambiato velivoli, passando dagli italiani MB339NAT ai cinesi Hongdu L-15 Falcon. Qualcosa di italiano però è rimasto: la livrea è stata realizzata dall’italiano Mirco Pecorari, già autore dell’estetica dei Royal Jordanian Falcons e di alcune livree di velivoli dell’Aeronautica Militare.