Taxi rosa, cohousing e affitti equi: il manifesto femminile a sostegno di Silvia Salis
- Postato il 15 maggio 2025
- Copertina
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. “Le donne della coalizione ci sono, e noi le votiamo”. È lo slogan che Un altro genere di città ha dato all’incontro pubblico organizzato mercoledì in largo XII Ottobre per sostenere la candidata sindaca del campo largo, Silvia Salis, e presentare la proposta programmatica in tema di diritti femminili.
All’appuntamento hanno partecipato le candidate al consiglio comunale e le candidate ai consigli municipali delle liste a sostegno di Salis, oltre alle fondatrici di Un altro genere di città, un laboratorio permanente formato da un gruppo di donne impegnate a livello politico e associativo unite per combattere la violenza di genere e il gender gap.
“Vogliamo usare parole nuove che parlino di costruzione e di visione. Una visione della città che sia la nostra, fondata sulla cura, sull’inclusione e sulla giustizia sociale”, hanno spiegato al microfono rivolte alla piazza.
Tra le richieste inserite nel documento programmatico ci sono piazze arredate con panchine, alberi e aree giochi, una mobilità pensata per le donne che funzioni anche la sera, la notte e la mattina presto, “con autobus più frequenti e una rete accessibile, integrata da servizi di taxi convenzionati per le donne, sul modello già adottato da altre città”, e poi maggiore manutenzione delle strade e dei marciapiedi anche per andare incontro a chi si muove con il passeggino o ha difficoltà motorie e illuminazione pubblica che aumenti la percezione della sicurezza.
Ancora, potenziamento della rete dei servizi per l’infanzia, nuove politiche abitative che limitino l’iper-affollamento turistico e favoriscano l’affitto a lungo termine, progetti di cohousing verticale e nuove forme di abitare condiviso e solidale.
Le attiviste chiedono anche “pari opportunità in tutti gli ambiti, nella composizione delle giunte, educazione all’affettività e alla cultura di genere nelle scuole, una toponomastica femminile che recuperi la memoria e il protagonismo delle donne, un linguaggio inclusivo, perché non esistono percorsi di studio o professioni ‘da uomini’ o ‘da donne’. Esistono talenti e aspirazioni che vanno sostenuti e riconosciuti”.
Da qui la richiesta di istituire un “vero assessorato alle Pari Opportunità, con deleghe e risorse, capace di promuovere microcredito, orientamento, accesso al lavoro e ai diritti, contrastando l’emarginazione economica e sociale. Serve una rete capillare di sportelli di prossimità nel municipi, per orientare le cittadine e i cittadini, e serve una maggiore accessibilità dei servizi esistenti. I consultori devono essere potenziati e valorizzati come presidi fondamentali per la salute, il sostegno, l’ascolto”.
“Molti degli interventi che immaginiamo sono finanziabili attraverso fondi europei, come FESR e FSE – concludono da Un altro genere di città – Altri possono trovare copertura attraverso la tassa di soggiorno, destinando parte delle entrate all’emergenza abitativa, o attraverso le sanzioni amministrative, da reinvestire nell’abbattimento delle barriere architettoniche”.