Tassista arriva per recuperare un ubriaco ma è positivo anche lui: doppia denuncia
- Postato il 21 novembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Una notte che doveva finire con un semplice controllo si è trasformata in una scena quasi surreale, di quelle che i carabinieri probabilmente ricorderanno a lungo. Tutto inizia quando un 34enne viene fermato per le strade di Milano per un controllo di routine. Gli agenti al posto di blocco riconoscono subito i primi segni che qualcosa non vada nel conducente e il sospetto si tramuta subito in una certezza sotto la prova numerica dell’alcol test: 0,87 g/l rilevati alla prima prova, 0,90 alla seconda. Valori chiaramente bel oltre gli 0,5 g/l di limite, che trasformano immediatamente una normale serata in una denuncia per guida in stato d’ebbrezza.
A quel punto il giovane, impossibilitato a rimettersi al volante, sceglie la soluzione più logica: chiamare la madre per farsi aiutare a recuperare l’auto. La signora arriva poco dopo, accompagnata da un taxi che avrebbe dovuto semplicemente riportarla a casa una volta conclusa la situazione. Tutto normale, se non fosse che quella semplice corsa si trasformerà in un secondo intervento delle forze dell’ordine.
L’arrivo del tassista ubriaco
Quando la donna arriva dai carabinieri, come da procedura viene controllata anche lei: l’etilometro segna zero, nessun problema. Tuttavia gli agenti percepiscono qualcosa di strano. Un odore forte, inequivocabile, proveniente non dalla signora, ma proprio dal taxi che l’aveva accompagnata sul posto. Scatta così il controllo anche per il tassista, un uomo di 64 anni con anni di servizio alle spalle. Il risultato lascia tutti senza parole: 0,84 g/l alla prima prova, 0,85 alla seconda. Quasi gli stessi valori del 34enne a cui era andato a dare aiuto.
Una scena inaspettata che ha del grottesco: due interventi diversi uno dietro l’altro, con la stessa causa e lo stesso esito. Una scena che non solo coglie di sorpresa ma che preoccupa sullo stato attuale degli utenti alla guida a seguito di una certa ora, i fatti di cronaca dovuti all’alcol sono all’ordine del giorno e situazioni come questa sono un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Cosa rischia il tassista
Se la situazione per il 34enne è seria — denuncia per guida in stato d’ebbrezza, ritiro patente, multa e tutto l’iter previsto dalla legge — per il tassista è ancora più complicata. Chi guida un taxi, infatti, non ha alcun margine di tolleranza. Non valgono le soglie previste per gli automobilisti privati: chi trasporta persone per professione deve avere sempre valore pari a 0,00 g/l, senza eccezioni. Una regola ovvia, nata per tutelare chi sale a bordo con un’altra persona che non conosce e affida a essa la propria sicurezza. Essere nel pieno delle proprie capacità è quindi un obbligo per chi guida un taxi e proprio per questo motivo, oltre alla denuncia e alla sanzione, il 64enne rischia molto di più:
- sospensione della patente;
- procedimento disciplinare nel proprio albo;
- possibile revoca della licenza, che significa di fatto perdere il lavoro.
Un episodio che riaccende i riflettori su un tema delicatissimo: quello della responsabilità dei conducenti professionisti. E che ricorda, una volta in più, che bastano pochi secondi e una serata presa sottogamba per compromettere tutto.