Tartarini vuota il sacco sulla rivalità tra Musetti e Sinner: il retroscena sul derby italiano agli US Open

  • Postato il 15 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Ai quarti di finale degli US Open è andato in sceno il derby italiano tra Sinner e Musetti, che si è rivelato a senso unico a favore dell’ex numero uno della classifica ATP. Della ‘rivalità’ tra i due azzurri ha parlato il coach del carrarino, Simone Tartarini, che ha vuotato il sacco in una lunga intervista concessa per rivistaundici.

Musetti-Sinner: il retroscena sul derby italiano

Sul cemento di Flushing Meadows, terreno di caccia di Jannik, non c’è stata storia. Sinner si è sbarazzato di Muso in due ore con il punteggio di 6-1, 6-4, 6-2. Cosa è andato storto? Secondo Tartarini, a fare la differenza è stata proprio la superficie perché “sul veloce Lorenzo ha un po’ un pregiudizio mentale”.

Non è certo un mistero che il numero 9 del ranking si trovi a suo agio sulla terra, che gli ha consentito di vincere una storica medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi grazie al successo nella ‘finalina’ contro Felix Auger-Aliassime. “È un problema di convinzione e di consapevolezza: contro Sinner è partito troppo male”.

Tartarini sulla lezione impartita da Jannik

Dopo 65 settimane di fila da leader della classifica, Jannik ha abdicato a favore di Alcaraz che gli ha impedito di concedere il bis agli US Open. Ma la sconfitta subita dallo spagnolo non cancella quanto fatto in precedente dal fenomeno di San Candido, che proprio a Musetti ha impartito una lezione di cui far tesoro per continuare a scalare il ranking.

“Sinner è stato di una solidità impressionante, mentre Lorenzo era mentalmente bloccato. Ecco, questo schiaffone ci ha fatto capire che è necessario ancora tanto lavoro per alzare l’asticella” ha detto Tartarini.

La verità sulla rivalità tra i due azzurri

Ventiquattro anni Sinner, 23 Musetti. Tre scontri diretti e altrettanti successi per l’altoatesino, che non ha mai concesso neppure un set all’avversario.

“Pur essendo coetanei sono cresciuti su binari diversi: tra loro due non c’è mai stata rivalità”, chiude così la questione il coach di Musetti, che, invece vanta un’amicizia lunga e consolidata con Cobolli, come dimostrato proprio a New York in occasione del derby che si è concluso con il ritiro del tennista romano. “Lorenzo continua ad avere pressioni personali che non hanno niente a che vedere con Sinner. Jannik resta un esempio da seguire, non c’è antagonismo”.

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Virgilio.it

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