Tajani alla Camera: “Il governo sostiene Gaza, ma no all’isolamento d’Israele”. E invoca i due Stati. Pd: “Ma avete bocciato il riconoscimento della Palestina”

  • Postato il 28 maggio 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non è vero che il governo italiano non si è mosso per difendere la popolazione di Gaza dagli attacchi israeliani, ma “l’antisemitismo non può avere cittadinanza nel nostro Stato”. Si può riassumere con questa frase l’intervento del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della sua informativa alla Camera sulla grave crisi umanitaria a Gaza. Intervento più volte interrotto dalle proteste delle opposizioni che hanno contestato le affermazioni del vicepremier.

Il leader di forza Italia ha così elencato alcuni atti che, a suo dire, dimostrano la vicinanza dell’Italia alla popolazione di Gaza: “Il governo non ha mai abbassato la guardia sui comportamenti del governo israeliano che abbiamo ritenuto meritevoli di censura. Penso a quando l’esercito israeliano è arrivato a sparare anche dentro la parrocchia cattolica di Gaza, a dicembre 2023. Lo abbiamo detto subito con forza, non era lì che si nascondevano i terroristi di Hamas. Oppure penso anche a quando abbiamo condannato l’attacco contro gli operatori umanitari di World Central Kitchen di aprile dello scorso anno o le operazioni militari che hanno reso complicatissima anche la campagna per la vaccinazione dei bambini contro la poliomielite, in cui anche l’Italia è stata in prima fila a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

Il ministro ha poi voluto chiarire che “il ripristino del cessate il fuoco è un passaggio indispensabile”, che “l’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile” e che “il rafforzamento delle forze di sicurezza palestinesi, oltre al completo disarmo e all’estromissione di Hamas, è un pilastro essenziale per la creazione del futuro Stato palestinese. Uno Stato che può nascere solo da un autentico processo negoziale che conduca a un riconoscimento reciproco con lo Stato di Israele”. Anche se il governo ha più volte bocciato il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, come ha ricordato in aula anche dal deputato del Pd, Peppe Provenzano. Questo, ha aggiunto, è il modo che il governo considera il migliore per aiutare Gaza, criticando invece quello delle opposizioni: “Non servono facili slogan, buoni solo per le piazze”.

A tale proposito, Tajani ha poi criticato chi chiede “l’isolamento di Israele” o azioni di boicottaggio perché “quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare la porta aperta al dialogo? “. Atteggiamento diverso tenuto, ad esempio, sulla questione ucraina, sulla quale il governo non si è esposto apertamente per il dialogo con Mosca.

L’attacco delle opposizioni
Il primo esponente delle opposizioni a parlare è stato Provenzano che ha definito anacronistico l’intervento del ministro che “poteva essere buono 50mila morti fa”, accusando il governo di posizioni e interventi di facciata, senza concretezza: “Ha parlato di lotta al terrorismo, ma i raid su ospedali, scuole e civili a Gaza e in Libano ci dicono che quell’obiettivo era falso. L’obiettivo era la punizione collettiva e rendere impossibile ai palestinesi la vita sulla loro terra. Ieri sera sono state approvate nuove colonie. Cosa c’entra tutto questo con la lotta al terrorismo? Cosa fate per fermare tutto questo? Da voi solo parole timide, vaghe, imbarazzate e imbarazzanti”.

E ha poi replicato alle rivendicazioni sugli aiuti forniti dicendo che “l’unico aiuto che potete dare è quello di fermare Netanyahu. Ma quali aiuti? Entrano 15 camion al giorno a Gaza, prima erano 500. Dovete lasciare alle Nazioni Unite la gestione degli aiuti e smetterla con questo processo di delegittimazione”.

Anche l’esponente del Movimento 5 Stelle, Riccardo Ricciardi, si concentra sulle differenze tra dichiarazioni e fatti riferendosi all’operato del governo e chiede, come anche Ettore Rosato di Italia Viva, sanzioni contro il governo israeliano: “Dovreste smettere di vendere le armi a Israele, ma voi l’8 giugno rinnoverete quell’accordo. Dite che siamo plateali quando urliamo, sventoliamo le bandiere palestinesi, quando gridiamo ‘No al genicidio’. Oggi non gridiamo ma sussurriamo, così non avete da dirci nulla, le parole da cui deve ripartire la parte di mondo che non vuole più vedere questo schifo. ‘Palestina Libera’”.

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