Taiwan e l’Interpol. Perché l’esclusione ostacola la lotta globale al crimine

  • Postato il 3 novembre 2024
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  • Di Formiche
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“La criminalità transnazionale è un problema globale che richiede una soluzione globale”, ha detto Jürgen Stock, Segretario Generale uscente dell’Interpol, in un’intervista con cui ha affiato il suo lascito in esclusiva a “Situation Report” di Foreign Policy. “Non si possono combattere questi crimini semplicemente rafforzando le frontiere. Serve uno scambio di informazioni a livello nazionale, regionale e globale”. In un mondo dove le reti criminali superano agilmente i confini, la collaborazione internazionale e la condivisione tempestiva di dati sono essenziali per proteggere le comunità. Ma se è così, ci si potrebbe chiedere: perché non includere Taiwan nell’organizzazione?

Taiwan, pur essendo strategicamente posizionata e fortemente attrezzata per sostenere la sicurezza globale, è esclusa dall’Interpol a causa della pressione politica della Cina, che considera l’isola una sua provincia ribelle da annettere anche con la forza. Questo impedisce a Taipei di accedere direttamente alle reti dei sistemi di cooperazione internazionale, costringendola nello specifico a raccogliere informazioni tramite canali informali che, come riportano le istituzioni taiwanesi, spesso arrivano quando quelle stesse informazioni sono già superate. Taiwan è un partner pronto a collaborare per la sicurezza mondiale e “la condivisione tempestiva di informazioni è fondamentale per combattere la criminalità transnazionale,” evidenziano le autorità taiwanesi in un comunicato fornito a Formiche.net, che arriva (come ogni anno) prima dell’assise generale dell’organizzazione. La 92ª Assemblea generale dell’Interpol si terrà infatti a Glasgow, Scozia, dal 4 al 7 novembre 2024. Durante questa sessione, verrà nominato il nuovo segretario generale dell’organizzazione, poiché Jürgen Stock completerà il suo secondo e ultimo mandato dopo 10 anni di servizio

Taiwan: un contributo essenziale per la sicurezza globale

Il contributo che Taiwan potrebbe apportare alla lotta contro la criminalità transnazionale è significativo. “La qualità della sicurezza pubblica di Taiwan è riconosciuta a livello mondiale,” affermano le autorità taiwanesi. Secondo il 2024 Business Climate Survey della Camera di Commercio Americana in Taiwan, l’elevato grado di sicurezza personale è considerato l’aspetto più attraente della vita e del lavoro a Taiwan per i professionisti stranieri, fattore citato come principale attrazione per otto anni consecutivi.

Taiwan possiede una solida capacità di applicazione della legge e una vasta esperienza nella lotta contro il crimine transnazionale, inclusi la frode nelle telecomunicazioni, il traffico di droga, gli attacchi informatici, la criminalità organizzata e il terrorismo. L’assenza dall’Interpol non solo limita il potenziale della rete globale di sicurezza, ma impedisce anche alla comunità internazionale di beneficiare della sua esperienza.

Le autorità taiwanesi ribadiscono la loro disponibilità a collaborare con altri Paesi. Un caso emblematico riguarda l’indagine su Lisa Lines, una cittadina australiana che nel 2017, dopo aver convinto il proprio amante ad attaccare l’ex marito con un’ascia, ferendolo gravemente, si era nascosta a Taiwan. Interpol aveva emesso una “red notice” per Lines e una “yellow notice” per i suoi figli nel 2022, ma Taiwan non ricevette queste notifiche. Solo nel 2023, dopo un contatto diretto con l’Australia, Taiwan ha potuto intervenire, conducendo un’indagine e avvisando l’Australia e Palau, dove Lines è stata poi arrestata e estradata per affrontare il processo. Questo episodio evidenzia i rischi pratici dell’esclusione di Taiwan dai canali diretti dell’Interpol.

Un altro esempio di cooperazione è l’iniziativa Stop Internet Piracy (I-SOP) di Interpol, volta a combattere la pirateria e le violazioni di copyright. Nel 2024, Interpol ha pubblicato un rapporto in vista dei Giochi Olimpici di Parigi per sensibilizzare i governi contro potenziali servizi di pirateria digitale. Taiwan, che aveva già condotto un’indagine sulla trasmissione illegale degli eventi olimpici tramite decoder non autorizzati, è stata invitata dall’Interpol a condividere le proprie esperienze e suggerire misure per proteggere la proprietà intellettuale. Questo tipo di collaborazione dimostra quanto Taiwan possa contribuire in settori chiave per la sicurezza globale.

La politica al di sopra della sicurezza?

L’esclusione di Taiwan dall’Interpol appare come un esempio di come la politica strategico-esistenziale di un solo Paese, la Cina, possa ostacolare la sicurezza globale. Taiwan ha dimostrato ampiamente la propria capacità e volontà di sostenere la cooperazione internazionale, tuttavia viene tenuta fuori da un’organizzazione cruciale per la lotta alla criminalità transnazionale. L’Interpol, che “sposa la cooperazione internazionale nell’applicazione della legge,” dovrebbe considerare i vantaggi pratici di avere un partner come Taiwan all’interno della sua rete.

Alla luce di questo scenario, Taiwan rinnova il suo appello alla comunità internazionale. “Taiwan esorta i Paesi a sostenere la sua partecipazione nell’Interpol e a rendere la rete di sicurezza globale più completa,” si legge nel comunicato ufficiale. Taiwan resta impegnata a promuovere la sicurezza, a ridurre i danni causati alla comunità globale e a lavorare instancabilmente con la comunità internazionale per combattere la criminalità transnazionale.

Di fronte alla crescente minaccia della criminalità organizzata transnazionale, l’Interpol si trova oggi a dover scegliere tra il rispettare vincoli politici o perseguire una sicurezza effettiva. L’inclusione di Taiwan rappresenterebbe un passo importante per rendere la rete di sicurezza globale più completa e reattiva. Taiwan è pronta a contribuire, ma finché l’Interpol resterà priva di questo partner fondamentale, continuerà a rimanere scoperta una falla nella sicurezza internazionale.

Autore
Formiche

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