Taglio dell’Irpef: a chi spetta e chi ci guadagnerà

  • Postato il 19 settembre 2025
  • Di Panorama
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Meno pressione fiscale sul ceto medio. Il governo sta lavorando con questo obbiettivo alla nuova Legge di Bilancio. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha confermato che allo studio c’è il taglio dell’Irpef, con una riduzione dell’aliquota intermedia dal 35% al 33% e l’allargamento fino a 60 mila euro dello scaglione. Ma la condizione resta una: le risorse. Il ministro Giancarlo Giorgetti invita alla prudenza visto che il costo dell’operazione si aggirerebbe attorno agli 8 miliardi di euro. Ma quanto cambierebbero gli stipendi con le nuove regole e per chi sarebbero i maggiori guadagni? Significherebbe dai 40 ai 1640 euro in più all’anno.

Come cambierebbero le aliquote Irpef con la riforma del governo

Oggi il sistema dell’Irpef prevede tre scaglioni: il 23% fino a 28mila euro, il 35% per i redditi compresi tra 28mila e 50mila e il 43% oltre questa soglia. La proposta allo studio del governo modificherebbe sensibilmente il quadro. Lo scaglione intermedio verrebbe abbassato al 33% e, se si i conti lo permetteranno, alzato fino ai redditi di 60mila euro, riducendo così il peso fiscale su quella fascia di contribuenti che lamenta di essere rimasta schiacciata fra i più bassi, che beneficiato del taglio del cuneo contributivo, e i più alti, per i quali non sono previsti interventi specifici. L’obiettivo del governo è restituire al ceto medio parte del “fiscal drag” che l’inflazione ha gonfiato negli ultimi anni, garantendo allo Stato oltre 23 miliardi di gettito in più secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

Taglio all’Irpef: gli effetti sugli stipendi

L’intervento avrebbe un impatto concreto sulle buste paga, diverso a seconda del livello di reddito. Per un lavoratore con reddito lordo annuo di 30mila euro il risparmio si fermerebbe a 40 euro all’anno (3,30 euro al mese). A quota 35mila euro il vantaggio salirebbe a 140 euro annui, mentre con 40mila euro diventerebbe di 240 euro. Il beneficio cresce sensibilmente nella parte alta dello scaglione. Con 50mila euro lordi il taglio vale circa 440 euro all’anno (36,70 al mese). E se la riduzione dell’Irpef dovesse essere estesa fino a 60mila euro, qui il guadagno arriverebbe a 1.640 euro annui, cioè oltre 136 euro al mese. I numeri? Oltre nove milioni di contribuenti con redditi compresi fra 28mila e 50mila euro otterrebbero vantaggi compresi tra 40 e 440 euro annui, mentre meno di un milione di lavoratori con redditi fra 50mila e 60mila euro avrebbero i benefici più consistenti.

Il problema delle risorse: 8 miliardi da trovare per finanziare il taglio

C’è però il nodo risorse. Il costo stimato della riduzione dell’aliquota dal 35% al 33% è di circa 4 miliardi di euro, che diventano 8 miliardi nel caso in cui lo scaglione venisse ampliato fino a 60mila euro. Una cifra significativa. E il quadro risorse come è? Al momento ci sono gli ultimi dati della Banca d’Italia e delle entrate tributarie che ci dicono che a luglio il debito pubblico è sceso di 14,5 miliardi a quota 3.056 miliardi, mentre le entrate fiscali hanno segnato un +13% su base annua. Si avrà qualche chiarimento in più sulle prospettive di crescita e le risorse realmente a disposizione lunedì prossimo, con l’aggiornamento dei conti economici nazionali dell’Istat. Il ministro Giorgetti intanto ribadisce, ancora una volta, la linea della prudenza: prima i numeri, poi si decide.

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Panorama

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