Taglio all’IIt, la risposta del direttore scientifico Metta: “A rischio 200 unità e il sostegno alla ricerca”

  • Postato il 3 novembre 2025
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  • Di Genova24
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iit morego

Genova. Una nuova e pesante scure si abbatte sull’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Secondo le notizie emerse questa mattina, infatti, la Legge di Bilancio 2026 prevedrebbe un ulteriore taglio di 10 milioni di euro ai finanziamenti pubblici, una mossa che si somma alla riduzione del 10% (circa 10 milioni di euro) già stabilita per il triennio 2025-2027 dalla precedente Legge di Bilancio.

La notizia ha scatenato la reazione della politica, con il centrosinistra compatto che chiama il governo Meloni e i suoi alleati a risponderne. In serata anche lo stesso Iit ha commentanto, attraverso le parole del direttore scientifico Giorgio Metta, che apre il comunicato stampa citando i premi Nobel 2025 per l’economia (Mokyr, Aghion e Howitt): “Negli ultimi due secoli la crescita delle economie avanzate è stata trainata dal progresso scientifico e tecnologico. La storia economica ci insegna che investire in ricerca e sviluppo è il motore della prosperità: più si investe in conoscenza, più cresce il PIL. È una relazione diretta e dimostrata dai dati storici.”

Nella nota stampa ripercorre la cifra dell’eccellenza genovese: “L’IIT impiega circa 1.900 persone distribuite in 12 centri di ricerca sul territorio nazionale, con l’80% del personale impegnato direttamente in attività di R&D. Si tratta di una comunità giovane (media 35 anni) e internazionale, composta da ricercatori provenienti da oltre 70 Paesi: il 50% arriva dall’estero, e uno su cinque è un italiano rientrato dopo esperienze di lavoro e ricerca in istituzioni internazionali. Un dato che conferma la capacità dell’Istituto di attrarre talenti e invertire la tendenza alla “fuga dei cervelli”. Dalla sua fondazione, l’IIT ha favorito la nascita di oltre 40 startup, che hanno attirato più di 150 milioni di euro di investimenti privati, ha depositato oltre 1.300 brevetti e solo nel 2025 raccolto quasi 80 milioni di euro da imprese e progetti competitivi. Le sue attività spaziano dalla robotica all’intelligenza artificiale, dai nuovi materiali alla genomica, dalle neuroscienze alle nanomedicina, contribuendo alla crescita del sistema produttivo e alla creazione di filiere tecnologiche avanzate”.

“L’Istituto opera – continua il comunicato in stretta collaborazione con altre fondazioni di ricerca nazionali di diritto privato, nate negli ultimi anni per impulso pubblico e ispirate al suo modello organizzativo: Human Technopole, Biotecnopolo di Siena, AI4Industry, Chips.IT. Insieme costituiscono un ecosistema nazionale della ricerca che rappresenta un punto di forza per l’Italia e un volano per l’innovazione industriale”.

Poi i conti, che non tornano più: “La Legge di Bilancio 2024 (n. 207/2024) ha previsto per il triennio 2025–2027 una riduzione del 10% dei contributi pubblici, portando il finanziamento annuale da circa 95 a 85 milioni di euro. Se non compensata, questa riduzione potrebbe comportare una contrazione del personale tra il 10 e il 15% (circa 200 unità in meno) e un rallentamento delle attività di ricerca e trasferimento tecnologico in settori strategici come robotica, biotecnologie, nuovi materiali e intelligenza artificiale”.

“Pur consapevoli della complessa situazione geopolitica globale che il nostro e altri Paesi stanno affrontando, crediamo che mantenere un sostegno stabile alla ricerca significhi investire nel futuro dell’Italia,” ha dichiarato Giorgio Metta. “L’innovazione non è una voce di spesa, ma una leva strutturale di sviluppo. Per questo proponiamo di riportare progressivamente i finanziamenti ai livelli originari e di introdurre una programmazione pluriennale che dia stabilità e prospettiva alla ricerca. Questo è vero per IIT e per tutte le realtà di ricerca che contribuiscono alla competitività del nostro Paese. L’IIT ribadisce che ogni euro investito in ricerca genera ritorni economici e occupazionali misurabili, rafforza la competitività del sistema produttivo e contribuisce alla sostenibilità di lungo periodo del Paese”

Autore
Genova24

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