Taglio ai finanziamenti per i rifugiati, i vescovi cattolici querelano l’amministrazione Trump: “Bloccati 13 milioni per spese già effettuate”

  • Postato il 19 febbraio 2025
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Si irrigidiscono i rapporti la Chiesa cattolica e la Casa Bianca. La Conferenza episcopale cattolica Usa ha citato in giudizio l’amministrazione Trump, chiedendo alla Corte distrettuale di Washington di dichiarare illegale la sospensione degli aiuti ai rifugiati. Le tensioni vanno avanti da tempo. Pochi giorni fa Papa Francesco aveva criticato la politica migratoria del presidente. Il vicepresidente JD Vance aveva invece attaccato la chiesa cattolica sui migranti suggerendo che essa è motivata nelle sue critiche dai finanziamenti che riceve, mentre lo zar del confine Tom Homan aveva invitato il pontefice a “concentrarsi sulla Chiesa cattolica e lasciare che ci occupiamo noi dei confini”.

La causa è stata intentata contro il Dipartimento di stato, il Bureau of Population, Refugees and Migration e il Dipartimento della salute. Nella querela vengono citati esplicitamente i nomi dei segretari di stato Marco Rubio e della sanità, Robert Kennedy Jr. Nell’azione legale si sostiene che i vescovi hanno collaborato con il governo degli Stati Uniti per quasi 50 anni e che il Bureau si è impegnato a fornire 65 milioni di dollari alla United States Conference of Catholic Bishops (la leadership della conferenza episcopale cattolica Usa) “per le immediate necessità fisiche e l’integrazione dei rifugiati nelle loro nuove comunità”. “Ma ora, dopo che i rifugiati sono già arrivati e sono stati affidati alle cure dell’Usccb, il governo sta tentando di sabotare i programmi bloccando i finanziamenti”, affermano i vescovi, secondo cui l’amministrazione Trump non ha effettuato alcun pagamento dal 24 gennaio e deve pagare gli arretrati da novembre.

Secondo i vescovi, i tagli investono rimborsi per 13 milioni per spese già effettuate dopo l’approvazione del Congresso. I Servizi per le migrazioni e i rifugiati della Conferenza sono stati costretti a licenziare 50 dipendenti, più della metà del suo staff e altri tagli al personale arriveranno a organizzazioni caritatevoli cattoliche che operano con la Conferenza. “La Chiesa cattolica opera sempre per potenziare il bene comune e promuovere la dignità della persona umana, in modo particolare dei più vulnerabili fra noi, Questo include i non nati, i poveri, gli stranieri, gli anziani, gli infermi e i migranti. La sospensione dei fondi impedisce alla Chiesa di farlo”, ha dichiarato l’arcivescovo Timothy Broglio, presidente della Conferenza.

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