Sventolò il tricolore nel consiglio regionale campano con Rita De Crescenzo, sequestrati 6 milioni al tiktoker Napolitano
- Postato il 18 settembre 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Travolti dall’esuberanza della più nota Rita De Crescenzo, sotto il sole di agosto pochi prestarono attenzione all’altro tiktoker del video dello scandalo nel consiglio regionale campano, nella stanza del consigliere di Azione Pasquale Di Fenza. Lui, Angelo Napolitano, reggeva una grande bandiera tricolore. La sventolava come ad una finale dei Mondiali. Musica dell’inno d’Italia, “Working in progress” la scritta sullo sfondo. Pazienza per lo sfondone grammaticale inglese, quando già si hanno problemi anche con la lingua italiana.
Napolitano è diventato famoso come commerciante di un megastore del Napoletano che vende smartphone di ultima generazione a prezzi stracciati. Poche ore fa si è capito il perché, come ci riusciva. Con una contabilità parallela, in nero, secondo la procura di Nola, li faceva uscire con un documento in tutto e per tutto simile a uno scontrino fiscale. Che però non era uno scontrino, pur indicando il numero Imei dell’apparecchio per eventuali sostituzioni o interventi in garanzia. Grazie a questo trucchetto, Napolitano applicava così un doppio listino, con prezzi più alti per chi pagava con la carta e sconti extra per il pagamento non tracciato in contanti.
Gli inquirenti lo accusano di evasione d’iva e di fatture false, il nucleo di Polizia economica finanziaria della Guardi di finanza di Napoli, agli ordini del colonnello Paolo Consiglio, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo firmato dal giudice per le indagini preliminari di quasi 6 milioni di euro nei confronti della Am Distribution Srl, una società di Casalnuovo di Napoli nel commercio di elettrodomestici e di telefoni cellulari, amministrata dal 47enne che grazie ai suoi video su tiktok era riuscito a far lievitare popolarità e clientela. Ed anche il fatturato, salito da 2.2 milioni di euro nel 2017 a 20,8 milioni di euro nel 2023. “Crescita anomala”, scrive il procuratore Marco Del Gaudio in un comunicato stampa. Napolitano, nullatenente al fisco, si è visto sequestrare anche beni intestati a prestanomi, tra cui un immobile sito a Napoli nel quartiere Gianturco ed uno yacht di 16,5 metri.
L’inchiesta è nata da una segnalazione di Aires-Confcommercio al ministero dell’Economia. Nella denuncia si ponevano alcuni interrogativi sui super sconti della ‘Napolitano Store’. E su come facessero a vendere gli I-Phone 15 a prezzi persino inferiori a quelli del produttore. “È un soggetto che denunciamo da anni – afferma il deputato Avs Francesco Borrelli – spesso pubblicava sui social azioni illecite. Quella di Napolitano è la punta dell’iceberg del sistema illegale dei tiktoker”.
Proprio ieri Pasquale Di Fenza aveva diffuso una nota annunciando ricorso contro l’espulsione di ‘Azione’, decisa da Carlo Calenda poche ore dopo la diffusione del video coi tiktoker. Lamentava una “gogna mediatica” intorno a un provvedimento deciso “senza contraddittorio, senza una richiesta di chiarimenti, come dovrebbe fare un vero leader”. La risposta dell’ex ministro è stata lapidaria: “Non me ne può fre… di meno”.
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