Supergigante Saslong, Zabystran spariglia le carte e batte Odermatt. Franzoni sul podio nel segno di Franzoso

  • Postato il 19 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Uno sguardo rivolto al cielo, un dito che indica lassù. “È per te, Franz”, sussurra l’altro Franz della squadra azzurra, che di nome fa Giovanni e di cognome Franzoni, e che da adesso finirà inevitabilmente sul taccuino degli appassionati alla voce “mine vaganti nelle gare veloci”. Perché le qualità le aveva lasciate intravedere negli anni passati, ma a podio non c’era mai arrivato. C’è salito sulla Saslong in un supergigante che somigliava tanto a una discesa, ma dove la sorpresona l’ha fatta lo sconosciuto Jan Zabystran, 28 anni, che in carriera non era mai andato oltre un ottavo posto nel supergigante di Kvitfjell dello scorso marzo. È stato l’unico a battere Marco Odermatt: solo per questo meriterebbe una galleria tutta per sé.

Zabystran sbuca fuori dal nulla: Odermatt s’inchina

È stata una gara pazzerella, la seconda del trittico della Val Gardena. E se Zabystran ha stupito oltre ogni possibile logica, quel che ha fatto Franzoni è comunque tanta, tantissima roba: 33 i centesimi recuperati su Odermatt nell’ultimo tratto di gara, e se non fosse stato per i 27 lasciati nel settore centrale (quello delle Gobbe del Cammello, prima dell’ingresso sui prati di Ciaslat) il bresciano del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle avrebbe potuto anche stargli davanti.

Odermatt però, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, s’è visto scalzare dal leader corner da Zabystran, decisamente inatteso a questo livello (ieri 32esimo in discesa): sfuma così l’hat trick per il leader di Coppa del Mondo, che sperava di vincere anche domani nella discesa “ufficiale” (quella che dovrebbe partire dal Ciampinoi e non come ieri da posizione ribassata, causa nebbia). Per mezzora abbondante Odermatt ha salutato anche la compagnia di Alberto Tomba a quota 50 vittorie in Coppa del Mondo, mettendo nel mirino le 54 di Hermann Maier (a 67 c’è Hirscher, a 86 Stenmark, non più così irraggiungibile).

La dedica di Franzoni: “Lassù qualcuno c’ha messo una mano…”

A proposito di Tomba: l’Albertone nazionale è stato tra i primi a complimentarsi con Franzoni dopo la discesa che ha mandato alle stampe. “Incredibile sapere che un mito come Alberto parli di me in questi termini. Ho passato un periodo tremendo, condiviso con i miei compagni, ma so che qualcuno da lassù oggi c’ha messo lo zampino (il riferimento è allo sfortunatissimo Matteo Franzoso). Il lavoro alla lunga paga, ma Dio solo sa quanto è stata dura per tutti noi andare avanti in questo periodo. Ieri mi sentivo bene, oggi mi son detto che dovevo andare a tutta ed è venuto fuori un gran tempo. Ma ripeto, da lassù qualcuno c’ha messo una mano…”.

Un pensiero che ha sfiorato anche la mente dell’altro eroe azzurro di giornata, quel Christof Innerhofer capace di chiudere quinto a 41 anni. “Stavo bene, ieri avevo fatto buone cose e mi sono detto che non dovevo avere paura di sbagliare, e così è stato. Solo prima dei Ciaslat ho fatto una correzione, ma in generale credo di aver fatto una gara veramente buona e sono felice.

Franzoni non mi sorprende: è un ragazzo giovane ma che sa quello che fa, spesso mi confronto con lui in ricognizione perché è molto attento, anche se ha poca esperienza. Mi godo il momento: vediamo domani come andranno le cose, ma in generale sento di stare veramente bene”.

Casse in top ten, Paris non trova la scorrevolezza (ma domani…)

L’Italia ha portato tre atleti in top ten: ha chiuso decimo Mattia Casse, sceso subito dopo Odermatt, che ha mandato segnali di crescita importanti. Meno bene, una volta tanto, Dominik Paris: sceso con il pettorale numero 6 (due numeri prima di Odermatt), Domme ha faticato al solito nella parte dei Ciaslat, accumulando un ritardo considerevole nei confronti dei migliori di giornata e scivolando fuori dalla top 20 a poco più di un secondo dal vincitore.

In Val Gardena, dove le sorprese sono sempre dietro l’angolo e non c’è da sorprendersi tanto se atleti che partono con pettorali alti riescono a far registrare tempi notevoli (complice la pista che col sole riesce persino a velocizzarsi), in tanti hanno fatto saltare il banco. Nils Allegre ha chiuso quarto, poi dietro Innerhofer spazio per Hemetsberger, sesto a 7 decimi da Zabystran, quindi Rogentin, Kriechmayr e Haaser.

Domani altri fuochi d’artificio in discesa: Odermatt ha in mente solo di riprendersi quello che la mina vagante della Cechia gli ha tolto.

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Virgilio.it

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