Supercoppa italiana, il Milan e Allegri portano in Arabia anche Maximilian Ibrahimovic il figlio di Zlatan

  • Postato il 16 dicembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Quale sia il progetto che Massimiliano Allegri abbia su Maximilian Seger Ibrahimovic non è dato saperlo, almeno per questa Supercoppa Italiana al via giovedì prossimo in Arabia. L’unica certezza è la presenza, nella lista dei convocati, del primogenito di Zlatan al quale riesce il duplice ruolo di padre e dirigente al seguito di questo Milan chiamato a replicare una vittoria tormentata. Per Ibra jr l’occasione sarebbe più che opportuna per esibire quanto appreso in mesi di educazione calcistica.

Maximilian Ibrahimovic aggregato al Milan

Perché Maximilian sarà aggregato, insieme ad altri 5 giovani del Milan, per completare il gruppo squadra consentendo ad Allegri di valutare schemi, il lavoro su palle inattive e testare idee e soluzioni tattiche. Essere tra i top dei rossoneri acquisisce un senso di compiutezza, soddisfazione anche se sotto l’occhio critico di un padre come Zlatan, attaccante di assoluta fantasia e dotato di un senso unico per il gol in area.

Pur non essendo affatto sovrapponibile a Zlatan per caratteristiche tecniche, ruolo e tratti caratteriali, a Maximilian è affidato un compito arduo: divertirsi senza scivolare nella tentazione di concedere troppo al peso delle responsabilità.

Chi è e come è arrivato al Milan

Nato il 22 settembre 2006 a Lund, in Svezia, quando il padre era appena approdato dalla Juventus all’Inter per le note motivazioni che dettarono l’abbandono della società e della squadra nel post Calciopoli, non era un predestinato. O non intendeva essere risucchiato dalle conseguenze ovvie derivanti dall’essere il primogenito di Zlatan.

Oggi a 18 anni, Maximilian intende dire la sua nel calcio da protagonista a prescindere da suo padre. Il suo ruolo non è identico in campo: secondo punta o ala, gioca un po’ più arretrato rispetto al papà.

Il calcio amore tardivo

Non è stato capito subito, non è stato un legame idilliaco ma conquistato dopo aver affrontato un cambio di prospettiva. “Fino agli 11 anni ho odiato il calcio — aveva l’esterno —. Poi ho cambiato idea, un click nella mia testa è scattato da un giorno all’altro, ma solo evitando rigorosamente i paragoni con papà. Voglio crescere a modo mio e affermarmi tra i migliori, ma senza confronti”.

Da piccolo è passato al calcio dopo aver tentato altre strade, allontanandosi dal confronto diretto con suo padre. Ha incominciato in Francia quando ha iniziato in una piccola squadra per poi passare all’Academy del Psg, nelle giovanili del Manchester United e in una squadra di Los Angeles, sempre al seguito del padre, fino al Milan. Al rientro in Svezia parentesi in patria con l’Hammarby, il trasferimento in Italia per approdare nella squadra del papà, dove sta affrontando la sua prima stagione da professionista.

Lo ha intervistato, nel recente passato, il quotidiano sportivo svedese «Sportbladet», a cui ha affidato le sue prime esperienze da giocatore. Ma Maximilian ha lasciato la scuola lo scorso anno, per dedicarsi completamente al calcio. Con mamma Helena Seger, manager, e papà Ibrahimovic ha viaggiato ovunque e cercato il posto dove realizzare i suoi obiettivi.

Contratto e valutazione di mercato

Oggi è già nazionale nell’U18, indossa la maglia del Milan Primavera ed è in procinto di partire per la Supercoppa. Il suo rapporto con la società è solido: il suo contratto di 30 giugno 2027, che per un diciottenne vale tanto quanto un pro. Il suo cartellino di mercato vale attualmente 300mila euro, ma vista la giovane età è destinato a salire.

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