Sunday Bloody Sunday, ci risiamo. Da Gaza all’Ucraina una domenica di sangue e una pace sempre più lontana
- Postato il 15 aprile 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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“Sunday Bloody Sunday” cantavano gli U2 negli anni Ottanta, ricordando la domenica di sangue in cui l’esercito del Regno Unito sparò sui partecipanti a una manifestazione il 30 gennaio 1972, uccidendone quattordici. Dopo 53 anni ci risiamo. Cambiano i fronti, in questo caso Gaza e l’Ucraina, ma il ricordo di un’altra “bloody sunday” è qualcosa di reale.
La scorsa domenica delle Palme verrà ricordata per il bombardamento dell’ospedale di Gaza City, con un bambino ricoverato per un trauma cranico che è deceduto nello spostamento. Sul fronte ucraino, la città di Sumy è stata marchiata con il sangue da due missili balistici russi. Il bilancio è di decine di vittime, inclusi due bambini, cui si aggiungono oltre un centinaio di feriti.
La parola pace sembra sempre più lontana. Forse anche Donald Trump avrà compreso che non basta pensare alla nuova Palestina in stile Florida per risolvere contenziosi che affondano le loro radici nei secoli addietro. Anche qui in Italia qualche politico ha creduto che fosse così, ma i fatti stanno mostrando tutt’altro. “Ci riuscirò”, aveva detto il presidente americano a inizio aprile. Difficile immaginare che possa accadere a breve.
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