“Sulle inondazioni in Romagna no allo sciacallaggio della destra. Dopo l’alluvione del 2023, il governo ha lasciato soli i Comuni”

  • Postato il 19 settembre 2024
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

“Lo sciacallaggio per quanto mi riguarda non è ammesso, soprattutto quando ci sono territori che stanno dando l’anima e il sangue attraverso i propri sindaci e amministratori”. La presidente dell’Emilia-Romagna facente funzioni, Irene Priolo, perde la pazienza rispondendo alle critiche del centrodestra che accusa l’amministrazione emiliano-romagnola di carenze nella gestione del rischio idrogeologico. Accade al termine di un punto stampa, convocato da Priolo in Regione a Bologna, per fare il punto sulla situazione inondazioni, dopo la notte passata in piedi per monitorare la situazione insieme alla Protezione Civile. “Sono stati fatti tantissimi cantieri, sto già vedendo delle polemiche e mi dispiace, anche perché ormai è un leit-motiv, nei momenti di maggiore emergenza” sbotta Priolo. “Tutta la manutenzione possibile sui fiumi è stata fatta – insiste -. La polemica non aiuta i cittadini e le istituzioni: dovremmo essere tutti dalla stessa parte. Ma ormai è da un anno e mezzo che va così”.

Dalle nove di stamattina, FdI attacca con una sfilza di dichiarazioni la gestione dell’emergenza maltempo da parte della Regione e degli amministratori del Pd e annuncia esposti. “Dopo aver chiesto ed ottenuto i finanziamenti dal Governo non hanno provveduto per tempo a fare ciò che andava fatto per mettere al sicuro i cittadini, questo fatto indecente e vergognoso consegna delle responsabilità che non possono essere ignorate. Presenteremo esposti”, commenta per primo il senatore Marco Lisei. “Gli allagamenti e le esondazioni che stanno colpendo la Romagna sono l’ennesimo capitolo di una tragedia annunciata e mettono in luce ancora una volta le responsabilità gravissime di chi amministra la Regione” gli fa eco il parlamentare Michele Barcaiuolo. “Siamo arrivati a un punto in cui chiedere scusa non è più sufficiente. FdI presenterà esposti in ogni procura e in Corte dei Conti, affinché vengano accertate le responsabilità della Regione per quanto sta avvenendo”. “La situazione in Romagna è gravissima a causa dell’inettitudine in Regione – si inalbera Marta Evangelisti, capogruppo di FdI in Regione – . Chiederemo una verifica dei 129 milioni di euro che il Governo ha dato alla Regione”.

Ma è proprio il Governo, replica chiaro e tondo Priolo, che non fa ciò che è necessario. “Forse qualcuno si deve interrogare se è necessario fare qualcos’altro, perché i Comuni sono stati lasciati soli dal punto di vista delle risorse umane – risponde, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa – . Dopo un’alluvione come quella del 2023, non sono ancora riusciti ad assumere personale e noi non possiamo mandare avanti un territorio con queste fragilità. Spero che le società in house che il commissario Francesco Figliuolo ha attivato inizino veramente a fare tanti cantieri, perché la Regione e i Comuni li hanno fatti”. “In più – aggiunge – non basta mettere a disposizione delle risorse: vanno accompagnate anche dagli strumenti giusti. Se le società in house ancora non sono operative, dopo un anno e mezzo, forse c’è un problema, se i Comuni ancora non stanno riuscendo ad assumere, forse c’è un problema e se i cittadini, per rimettere a posto casa ancora non hanno avuto il credito d’imposta forse c’è un problema. Da parte nostra la collaborazione è a 360 gradi e polemizzare significa farlo anche col commissario stesso“.

E Priolo non è l’unica a sottolineare che l’Emilia-Romagna si è dovuta arrangiare dopo l’alluvione del 2023. “Se non si fosse fatto nulla, con queste precipitazioni, avremmo avuto la città invasa – mette in chiaro Massimo Isola, sindaco di Faenza (Ravenna), intervenendo ad Agorà, su Raitre – . Abbiamo capito che i lavori fatti sul tratto arginale del Lamone ci hanno difeso e hanno funzionato, ma laddove, con la struttura commissariale, non abbiamo trovato i tempi giusti non sono state date risposte che avremmo potuto dare”. Faenza nell’alluvione dell’anno scorso era stata invece invasa dall’acqua. Intanto interviene a fine mattinata anche il Pd regionale. “Siamo sotto la pioggia, si sta ancora fronteggiando l’emergenza, ma evidentemente a qualcuno questo non interessa: meglio cominciare subito con lo sciacallaggio. Le parole del senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, infatti, oltre ad essere totalmente fuori luogo in un momento come questo, dimostrano la volontà di voler fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini e delle comunità così duramente colpite dal maltempo”attacca il segretario regionale dem, Luigi Tosiani. “In sedici mesi – prosegue -, il Governo non ha fatto nulla, ma gli esposti di cui parla Lisei a chi sono rivolti? Al Commissario? Al Governo? Visto che tutta la gestione dell’alluvione è stata centralizzata a Roma, con chi se la prendono i parlamentari di Fdi?”.

L'articolo “Sulle inondazioni in Romagna no allo sciacallaggio della destra. Dopo l’alluvione del 2023, il governo ha lasciato soli i Comuni” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti