Sulle bollette la strada è quella giusta. I passi ancora da compiere secondo Elettricità Futura
- Postato il 11 marzo 2025
- Economia
- Di Formiche
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L’aiuto alle imprese e alle famiglie c’è e si sente. Ma si fa sempre in tempo a fare di meglio, magari rendendo ancora più solide misure dalla filosofia più che condivisibile, nell’attesa che l’Italia faccia la sua scelta definitiva sul nucleare. Il decreto Bollette, 3 miliardi di aiuti ai consumatori (1,6 per i nuclei, 1,4 alle aziende), è da poco approdato in Parlamento, dopo il via libera, una decina di giorni fa, del Consiglio dei ministri. E, come da prassi, è tempo di pagelle e giudizi da parte dei principali operatori e associazioni del mondo dell’energia. Tra queste, Elettricità Futura, presieduta dal dicembre 2024 da Gianni Vittorio Armani e che rappresenta il 70% del mercato elettrico italiano, per un volume di investimenti pari a 20 miliardi all’anno, ascoltata in audizione alla Camera.
“Il decreto va incontro esattamente alle esigenze che erano necessarie, quindi esprimiamo un giudizio positivo: introduce delle misure di carattere
temporaneo, non strutturale, che vanno incontro in particolare a quei soggetti e fasce che sono state maggiormente impattate dallo choc degli ultimi mesi”, ha spiegato il vicepresidente Giuseppe Argirò.
“Accanto alla positività del decreto bollette si affiancano misure di carattere strutturale che sono in particolare il bando per l’Energy release che ha avuto un grande successo anche se purtroppo l’energia a disposizione da parte del Gestore dei servizi elettrici (Gse) e stata insufficiente e c’è stata una domanda ampiamente superiore che ha portato ad un 34% di riparto”. Secondo l’associazione, poi, “ci sono ulteriori misure in fase di sperimentazione che auspichiamo possano continuare e in modo strutturale incidere positivamente anche sui prezzi, come il Fer X transitorio (che introduce un regime di sostegno per le fonti rinnovabili, ndr) che è in fase di implementazione”.
Il microfono è poi passato al presidente Armani, per il quale “gli interventi che vanno fatti a questo punto sono strutturali: cambio del mix e allungamento dei contratti, va sbloccato il permitting di 120 Giga di impianti già presenti, avviato e accelerato il Fer X, il repowering degli impianti esistenti e introdurre un meccanismo di contrattualizzazione a lungo termine tra impianti esistenti che può sbloccare 24 TeraWatt/h tutti contrattualizzati a prezzi molto più bassi rispetto al prezzo spot dell’energia. Questa è una trasformazione che consente di rendere più competitivo e
sostenibile il sistema energetico italiano”.
D’altronde, come ha sottolineato lo stesso Armani, “il contesto in cui ci muoviamo è caratterizzato da un’altissima variabilità dei prezzi, innescata dalle instabilità geopolitiche che hanno modificato l’assetto del settore, in particolare del mercato all’ingrosso del gas. Questo ha portato a un’impennata dei prezzi nel 2022 e, più recentemente, all’inizio del 2024, con la cessazione dei flussi di gas che ancora transitavano attraverso l’Ucraina, causando un ulteriore picco dei prezzi del gas di circa il 40%”.