Sulle autostrade della Liguria la più alta percentuale di incidenti mortali: i dati Istat
- Postato il 25 luglio 2025
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- Di Genova24
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Genova. La Liguria è la regione italiana con la più alta percentuale di incidenti mortali lungo le autostrade rispetto al totale: 13 su 62 vittime del traffico nella Regione durante il 2024 si sono registrate lungo la rete cosiddetta “ad alta velocità”, pari al 21%, la quota restante è avvenuta nelle strade urbane o extraurbane. È il dato emerso da un’analisi dell’Istat sull’incidentalità stradale in Italia (qui il report completo).
Dei 3.030 incidenti mortali stradali in Italia nel 2024, 256 sono avvenuti in autostrada, pari all’8,4% del totale. Nessun guidatore è morto in autostrada nel corso dell’anno in Valle d’Aosta, Molise e Sardegna. Al secondo posto tra le Regioni più pericolose per quanto concerne la viabilità ad alta velocità c’è la Sicilia, dove 30 decessi su 240 sono avvenuti in autostrada pari al 12,5%, seguita dal Friuli Venezia Giulia con 9 su 73 pari al 12,3% e dalla Toscana con 23 morti su 188 pari al 12,2%. A ruota la Campania con 27 morti in autostrada su 261 totali pari al 10,3%, la Lombardia con 39 su 383 pari al 10,2%, l’Emilia Romagna con 27 su 273 pari al 9,9%, il Piemonte con 16 su 171 pari al 9,3%, il Trentino Alto Adige con 6 su 70 pari allo 8,5%, la Calabria con 7 su 96 pari al 7,3%, il Lazio con 23 su 319 pari al 7,2%, le Marche con 5 su 72 pari al 6,9%, l’Abruzzo con 6 su 86 pari al 6,9%, l’Umbria con 4 su 62 pari al 6,4%, il Veneto con 15 su 269 pari al 5,6%, la Basilicata con uno su 32 pari al 3,1% e la Puglia con 5 su 241 pari al 2,07%.
In aumento le vittime sulle autostrade, ma in calo sulle strade urbane
Nel 2024 si registra, rispetto al 2023, un aumento degli incidenti stradali e dei feriti su tutti gli ambiti stradali. Un aumento di incidenti sulle autostrade e sulle strade extraurbane e un aumento di feriti sulle sole autostrade si registra anche rispetto all’anno di riferimento 2019. Sulle autostrade tra il 2023 e il 2024 l’aumento degli incidenti è del 6,9% e per i feriti del 7,0%; sulle strade urbane ed extraurbane gli incidenti stradali aumentano rispettivamente del 4,0% e 3,9%. Le vittime diminuiscono, nel 2024, solo sulle strade urbane (-2,1%), aumentano, invece sulle autostrade (+7,1%, dove, tuttavia, si era registrata una forte diminuzione nel 2023: -19%) e sulle strade extraurbane (+0,1%).
Genova ha il tasso di mortalità più basso dopo Torino per incidenti stradali: 2,3%
Nel 2024 nelle strade urbane genovesi si sono verificati 3.607 incidenti (nel 2023 erano stati 3.412) con 10 vittime. Rispetto al 2023 il numero di incidenti è aumentato e le vittime sono diminuite (nel 2023 erano state 12). Per quanto riguarda le strade extraurbane a Genova nel 2024 gli incidenti sono stati 265 con 3 vittime, nel 2023 erano 256 ma c’era stata una sola vittima.
Nel 2024 il numero delle vittime di incidenti mortali nei Grandi Comuni è stato pari a 345 ed è diminuito del 19,6% rispetto al 2023. Era aumentato del 10,0% nel 2023 rispetto all’anno precedente. La diminuzione è ben superiore rispetto a quella registrata nel complesso in Italia (-0,3%). Anche nel confronto con il 2019 si rileva una diminuzione del -1,7% (-4,5% in media nazionale). Il tasso di mortalità stradale scende a 3,7 per 100mila abitanti, da 4,6 del 2023, 4,2 del 2022 e 3,4 del 2021, contro una media nazionale di 5,1, e varia tra 2,3 di Genova a 6,0 di Messina.
Autovetture più sicure, ma per le due ruote rischio ancora elevato: 32% dei feriti
Nel 2024 a livello nazionale si contano 165.683 conducenti infortunati, morti o feriti, e 151.682 incolumi, per un totale di 317.365 conducenti coinvolti in incidenti stradali (230.067 uomini, 72,5% e 87.298 donne, 27,5%). I deceduti sono stati 2.175 (1.939 uomini, 89,1% e 236 donne, 10,9%). Nel complesso, i conducenti feriti sono più numerosi in corrispondenza delle età 20-24 e 25-29 anni (circa il 21% sul totale), mentre le vittime si concentrano nelle classi 50-54, 55-59 e 60-64 anni (9% per ciascuna classe per un totale di 576 morti). I giovani tra i 20 e 24 anni rappresentano l’8,4% dei conducenti deceduti. I conducenti deceduti tra i 70 e 79 anni rappresentano l’11% del totale dei conducenti vittime in incidenti stradali. Gli incolumi sono prevalentemente 45-54enni .
I veicoli dotati di protezioni esterne si confermano i più sicuri per i conducenti coinvolti in incidenti. In linea con i nuovi obiettivi europei sulla sicurezza stradale, è prevista l’introduzione obbligatoria di dispositivi tecnologici avanzati, sempre più presenti di serie nei modelli recenti. Queste innovazioni hanno già contribuito a migliorare significativamente le prestazioni in termini di sicurezza: i conducenti di autovetture e autocarri nel complesso rappresentano, infatti, il 90,2%, del totale degli incolumi e il 54,5% di morti e feriti, mentre per le due ruote a motore gli incolumi pesano per il 3,7% e gli infortunati per il 31,7%, per le biciclette (esclusi i monopattini) rispettivamente lo 0,7% e il 10,0%. I conducenti di monopattini, infine, rappresentano lo 0,2% del totale degli incolumi e il 2,2% degli infortunati.