Sui sottomarini nucleari ci sarà l’accordo formale tra Seul e Washington. Ecco perché

  • Postato il 24 dicembre 2025
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  • Di Formiche
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Un accordo ufficiale che formalizzerà lo sforzo congiunto tra Stati Uniti e Corea nel Sud nel dotare quest’ultimo attore di sottomarini nucleari. Con questo obiettivo si aprirà il 2026, secondo quanto affermato dal consigliere per la sicurezza nazionale sudcoreano Wi Sung-lac, durante un’interfaccia con i giornalisti di ritorno da una visita a Washington dove ha tenuto una serie di incontri con alti esponenti dell’amministrazione Trump, inclusi Il Segretario di Stato Marco Rubio e il Segretario all’Energia Chris Wright.

Una visita che non arriva dal nulla. Nel mese di ottobre il Presidente statunitense Donald Trump e il suo corrispettivo sudcoreano Lee Jae Myung avevano tenuto un vertice in cui erano state affrontate varie questioni, dalla cooperazione in materia di uranio arricchito al ritrattamento del combustibile esaurito, e ovviamente al tema dei sottomarini a propulsione nucleare; al termine di questo vertice, è stato diffuso un documento definito come “foglio informativo” in cui sono delineati una serie di obiettivi condivisi che i due Paesi si sono impegnati a raggiungere tramite uno sforzo comune.

Proprio per dare massima continuità a quanto stabilito in quel vertice una delegazione statunitense con responsabilità operative dovrebbe recarsi in visita a Seul all’inizio del prossimo anno per dare seguito agli accordi elencati nella scheda informativa congiunta, occasione in cui entrambe le parti fisseranno alcune tappe fondamentali per le valutazioni dei risultati alla fine del prossimo anno, ha affermato Wi. Specificando poi però che rispetto al documento originario i due attori partner hanno “convenuto che è necessario un accordo separato per la cooperazione nel settore dei sottomarini nucleari” e che hanno “deciso di concretizzarlo”. Probabilmente questa necessità è dovuta, almeno in parte, alla presenza di dettagli ritenuti molto importanti da entrambi i Paesi, come la località in cui i sottomarini saranno costruiti, il modello esatto degli stessi e la possibilità che gli Stati Uniti ottengano imbarcazioni gratuite come parte dell’accordo.

Il ministro della Difesa di Seul ha dichiarato che intende concludere entro due anni i negoziati con gli Stati Uniti per garantire un accordo sulla fornitura di combustibile nucleare. L’obiettivo di Seul è quello di dotarsi di sottomarini con un reattore che utilizza combustibile a basso arricchimento, con livelli pari o inferiori al 20%. Un limite che dovrebbe facilitare almeno parzialmente progressi in questo senso, considerando come alla Corea del Sud sia vietato arricchire l’uranio da un accordo sull’energia nucleare stipulato proprio con gli Stati Uniti. Non a caso il presidente sudcoreano Lee ha sottolineato la non intenzione di adottare tecnologie basate sull’uranio altamente arricchito, sottolineando l’impegno del suo Paese nei confronti del regime di non proliferazione.

Un precedente simile esiste già, ed è l’accordo Aukus stretto pochi anni fa tra Usa, Gran Bretagna ed Australia per permettere a Canberra l’acquisizione di sottomarini nucleari. Ma a differenza dell’accordo Aukus, che prevede il trasferimento diretto di sottomarini a propulsione nucleare e una condivisione senza precedenti di tecnologie estremamente sensibili, l’intesa tra Stati Uniti e Corea del Sud si configurerebbe come un modello più limitato e circoscritto. L’obiettivo non sarebbe replicare lo schema anglosassone, ma sviluppare una cooperazione su misura, incentrata sull’uso di combustibile a basso arricchimento e su un maggiore controllo politico e normativo. In questo senso, il caso sudcoreano potrebbe rappresentare un precedente alternativo, meno intrusivo ma potenzialmente più replicabile, per altri alleati statunitensi interessati alla propulsione nucleare navale senza uscire dal perimetro di non proliferazione.

 

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Formiche

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