Sui negoziati in Ucraina, Washington vuole accelerare. I dettagli

  • Postato il 19 aprile 2025
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  • Di Formiche
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Dalla leadership degli Stati Uniti stanno arrivando segnali tutt’altro che positivi riguardo alle trattative per porre fine al conflitto in corso in Ucraina. presto porre fine al loro tentativo di mediazione tra Russia e Ucraina. Dopo un vertice a Parigi ospitato dal presidente francese Emmanuel Macron, al quale hanno partecipato rappresentanti di Stati Uniti, Ucraina, Regno Unito e Germania, il segretario di Stato Marco Rubio ha affermato che Washington non è disposta a impegnarsi in una trattativa senza risultati tangibili: “Non continueremo a volare da una parte all’altra del mondo per fare riunione dopo riunione, se non si fa alcun progresso”. Rubio ha specificato che è lo stesso presidente Usa Donald Trump ad essere intenzionato ad abbandonare il processo negoziale “nel giro di pochi giorni” se non emergeranno segnali chiari di un possibile accordo e che, seppur mantenga una certa fiducia verso il raggiungimento di un possibile cessate il fuoco, è pronto a “passare oltre” qualora una delle due parti ostacoli il dialogo: “Se non si va avanti, il presidente dirà: basta, non ha senso insistere”.

A poco tempo di distanza, anche lo stesso Trump si è espresso direttamente sulla questione: “Vogliamo che sia fatto velocemente”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca. “Ora, se per qualche motivo uno dei due partiti lo renderà molto difficile, diremo semplicemente: ‘siete sciocchi, siete pazzi, siete persone orribili’, e faremo un passo indietro. Ma speriamo di non doverlo fare”.

Le dichiarazioni di Rubio sono arrivate anche dopo una telefonata con il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, durante la quale il Segretario di Stato Usa ha ribadito che, in assenza di una “strada chiara verso la pace”, gli Stati Uniti si tireranno indietro dal ruolo di mediatori.

Rubio ha espresso però anche commenti più ottimisti, definendo “molto positivi” i colloqui di Parigi, e sottolineando il ruolo costruttivo delle potenze europee. È previsto un nuovo incontro a Londra la prossima settimana, dove si cercherà di raccogliere il punto di vista di Mosca e permettere a Kyiv di chiarire le sue posizioni. Secondo un funzionario francese, il vertice ha dato il via a “un nuovo processo positivo”, con una partecipazione europea più attiva rispetto al passato.

Durante la campagna elettorale, l’allora candidato repubblicano aveva promesso di porre fine al conflitto entro 24 ore dalla sua elezione; tuttavia, dopo il suo ritorno alla Casa Bianca, ha optato per un approccio più realistico, fissando un obiettivo temporale di cento giorni per testare la fattibilità di un accordo. Un termine che è oramai prossimo alla scadenza.

La posizione di Trump e del suo team si è irrigidita nonostante il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, abbia parlato di “progressi” nei colloqui, pur riconoscendo che ci sono ancora molte “discussioni difficili” da affrontare. Ma le azioni di Mosca sembrano suggerire che i suoi sforzi siano più finalizzati ad incrementare la propria posizione di forza sul campo di battaglia che a raggiungere un accordo di tipo diplomatico, come dimostrato dalle molteplici azioni offensive registrate negli ultimi giorni.

Viceversa, si registrano degli sviluppi positivi nei rapporti tra Washington e Kyiv. La firma del memorandum d’intesa relativo al cosiddetto “accordo sui minerali” sembra aver sbloccato la situazione da questo punto di vista, dopo che nelle ultime settimane i due attori coinvolti sembravano essere tutt’altro che convergenti sulla questione.

Autore
Formiche

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