Successo per “Life Claw”: il progetto di ripopolamento in natura del gambero di fiume

  • Postato il 18 ottobre 2024
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  • Di Genova24
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Life Claw

Natura. Il progetto “Life Claw” ha concluso con successo, per il terzo anno, l’azione di ripopolamento del gambero di fiume italiano nei corsi d’acqua dell’area dell’Appennino Nord-Occidentale, in cui le popolazioni della specie sono in declino.

I piccoli gamberi di fiume italiano, nati a inizio estate, sono stati introdotti dai ricercatori e dalle ricercatrici nei corsi d’acqua risultati idonei a seguito delle opportune indagini sanitarie. Sono stati oltre 2.000 i giovani esemplari riprodotti nei quattro allevamenti di Fontanigorda (Genova), Corniglio (Parma), Monchio (Parma) e Frignoli (Massa-Carrara), e rilasciati in nove diversi corsi d’acqua tra Genova, Savona, Parma e Reggio Emilia nel corso dell’estate 2024.

L’attività riproduttiva è stata avviata lo scorso autunno: oltre 400 riproduttori, maschi e femmine, individuati grazie alle indagini bioecologiche, genetiche e veterinarie condotte dall’Università degli Studi di Pavia, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, sono stati trasferiti presso i centri di riproduzione emiliani e liguri, dove dopo poco è avvenuto l’accoppiamento.

I maschi hanno rilasciato le spermatofore sull’addome delle femmine, le quali hanno estruso le uova che si sono così potute fecondare. A inizio estate è avvenuta la schiusa delle uova. A differenza della maggior parte dei crostacei, e dei loro “cugini” di mare, i gamberi di acqua dolce non hanno una fase larvale, ma alla schiusa i piccoli si presentano già con il medesimo aspetto degli adulti.

Life Claw

In parallelo, è proseguita l’attività di monitoraggio e contenimento dei gamberi alloctoni da parte dei partner coinvolti, ovvero il Consorzio di Bonifica di Piacenza, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Parco dell’Appennino tosco-emiliano e l’Università di Pavia.

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Gli enti coinvolti si avvalgono della collaborazione di volontari appartenenti a cinque associazioni piscatorie: Arci Pesca Piacenza, Sezione Provinciale di Piacenza Convenzionata Fipsas A.S.D, Accademia Krons Piacenza O.D.V; C Gev Parma, Arci Pesca Fisa Parma: Queste hanno intrapreso l’azione di contenimento dopo essere state formate dai partner di progetto sia con sessioni teoriche sia pratiche.

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Le specie invasive che minacciano il gambero italiano sono forti concorrenti di quest’ultima nonché portatrici della “peste dei gamberi”, responsabile della rapida contrazione delle suddette popolazioni. Nel corso del 2024, il progetto ha inoltre visto i partner impegnati nell’azione di divulgazione, per far conoscere questa specie e sensibilizzare sull’importanza della sua tutela. Esso rientra tra gli obiettivi del progetto “Life Claw”, sostenuto dall’Unione europea attraverso lo strumento finanziario “Life” e coordinato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

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Genova24

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