“Successo” o “farsa”? La riapertura del PPI h24 ad Albenga spacca la politica

  • Postato il 10 settembre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Riapre il Ppi di Albenga

Albenga. Aperto h24 fino al 31 agosto, poi h12 dal primo settembre. Il territorio non ci sta, il primo cittadino convoca un’assemblea dei sindaci, mentre le associazioni promuovono una manifestazione di protesta. Poi arriva il nuovo dietrofront, con il via libera della Regione all’h24 a partire da ieri, 9 settembre. 

È il riassunto degli ultimi giorni vissuti dal PPI di Albenga: una vera e propria montagna russa che, se da una parte ha portato al raggiungimento di uno degli obiettivi sperati, ha comunque spaccato la politica tra chi lo ritiene “un successo della Regione e del presidente Bucci” e chi “una farsa”. 

In primis, le parole del sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, che ha guardato al risultato, mettendo da parte le polemiche: “Si tratta di un risultato molto importante per la nostra comunità. Avere un Punto di Primo Intervento aperto 24 ore su 24 significa poter garantire un’assistenza adeguata alle patologie di bassa complessità e, allo stesso tempo, alleggerire il carico del Pronto Soccorso di Pietra Ligure attraverso una gestione più equilibrata dei pazienti. Come abbiamo più volte sottolineato tutto questo è fondamentale anche per le Pubbliche Assistenze, che non dovranno affrontare lunghe tratte per il trasporto dei pazienti meno gravi e potranno così rimanere operative sul territorio senza rischiare di sguarnirlo”.

Ma i primi a plaudire alla decisione di Regione Liguria erano stati, già nella giornata di ieri, i consiglieri della minoranza ingauna: “La riattivazione del Punto di primo intervento dell’ospedale di Albenga sulle 24 ore, per tutto l’anno e a partire da questa notte, è il frutto di una politica seria e che non urla, ma che lavora nell’interesse del territorio e dei cittadini albenganesi”, hanno affermato. 

“Un risultato che dobbiamo al presidente di Regione Liguria Marco Bucci, all’assessore alla Sanità Massimo Nicolò, all’assessore regionale Paolo Ripamonti e ai consiglieri regionali del territorio Angelo Vaccarezza, Rocco Invernizzi e Sara Foscolo. La sinergia e il dialogo con la Regione hanno portato ancora una volta a risultati concreti, lontani dalle strumentalizzazioni politiche fatte sulla pelle dei cittadini e ben lontane dalle loro reali esigenze”, hanno concluso. 

Ad esultare, tra gli altri, anche il presidente del Circolo Fratelli d’Italia Valli Ingaune Roberto Crosetto: “Garantire un servizio di emergenza attivo a tutte le ore rappresenta un passo fondamentale per la tutela della salute dei cittadini delle Valli Ingaune. Tuttavia, è doveroso sottolineare come le recenti dichiarazioni del PD, e in particolare di Roberto Arboscello, abbiano smascherato le vere intenzioni della sinistra regionale. Mentre il Presidente Bucci parla di un’apertura continua, Arboscello conferma che il loro obiettivo reale è concentrare i servizi di emergenza-urgenza esclusivamente presso il plesso del Santa Corona, a discapito delle specifiche esigenze del territorio ingauno”.

“L’atteggiamento della sinistra appare orientato unicamente a privilegiare l’ospedale Santa Corona, ignorando le necessità e la sicurezza sanitaria delle Valli Ingaune e del Punto di Primo Intervento di Albenga. Fratelli d’Italia continuerà a lavorare senza clamori affinché il PPI di Albenga non rimanga un semplice annuncio, ma diventi un presidio reale e funzionale, dotato di tutti i reparti specialistici chiusi in passato, in grado di garantire sicurezza sanitaria e di riportare quei servizi d’eccellenza che un tempo assicuravano livelli sanitari tra i più alti. Non permetteremo che le esigenze di Albenga e delle sue Valli siano sacrificate sull’altare delle logiche di potere”, ha concluso. 

A seguire proprio le parole di Roberto Arboscello, consigliere regionale del Pd, che ha definito la scelta della Regione come “un annuncio senza fondamenta”: “Bucci faccia pace con il cervello e chiarisca come vuole gestire la sanità a Savona. Un giorno dice che riapre i pronto soccorsi, poi dice che riapre il Punto di primo intervento di Albenga 12 ore al giorno, conferma questa impostazione e poi cambia di nuovo idea e torna a parlare di un PPI H24”.

“Premesso che il Punto di primo intervento è un presidio fondamentale per il territorio che va garantito, ma per l l’ennesima volta ci troviamo di fronte a un annuncio senza fondamenta, visto che non si parla del personale che ne garantirà l’apertura e come sarà organizzato il servizio. Ad oggi Bucci non fa riferimento al personale che ne garantirà l’apertura e in che modalità”, ha proseguito. 

“Riconosciamo l’importanza di questo presidio, ma la sua apertura non deve compromettere la funzionalità del pronto soccorso di Pietra ligure con medici e infermieri costretti a fare doppi turni per coprire entrambi le strutture. Vogliamo certezze per non assistere nei prossimi giorni all’ennesima giravolta”, ha concluso il consigliere regionale dem.

Netta e dura anche la presa di posizione del circolo PD di Pietra Ligure Valmaremola: “Una farsa. Un regalo. Bucci, con un colpo di teatro in perfetto stile Marchese del Grillo, fa e disfa a suo piacimento e le sue comparse, rimangono sempre tristemente mute.L’assessore Nicolò in primis. E gli ingauni? Ennesima commedia tragicomica (se non ci fosse di mezzo la salute dei cittadini), dell’affaire PPI di Albenga”. 

“Chissà se lo ‘scusate ci siamo sbagliati’ o ‘ci sbaglieremo ancora’, potrà reggere ancora per tanto tempo. God only knows. Intanto si riapre e poi si vedrà. Chissà se, casomai, ci scappa anche un punto nascite (a Pietra naturalmente). Sempre tutto in una notte. Che pena, la sanità presa a calci come un giocattolo rotto o non più desiderato”. 

“Dal canto nostro aspettiamo o meglio, auspichiamo con ansia un sussulto, un’impennata di orgoglio da parte di chi subisce in modo diretto e supino questi abusi di potere di un Presidente sempre più nella veste di capitano d’impresa. Questo è Bucci, prendere o lasciare (tra le due la seconda) e intanto la sanità ligure arranca, tra mezze promesse, dietrofront repentini e politiche scellerate. Contenti noi: se la certezza delle cure diventa un miraggio per una provincia già messa in ginocchio”, hanno concluso dal circolo PD. 

Articolo in aggiornamento

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Il Vostro Giornale

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