Sub disperso sull’Haven, ricerche sospese. Correnti, errore umano o guasto: ecco cosa è successo

  • Postato il 2 novembre 2025
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  • Di Genova24
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marevivo sub haven corallo nero

Genova. Dopo un’ulteriore giornata di ricerche, sono state sospese oggi le operazioni per recuperare il corpo del sub tedesco di 29 anni scomparso mercoledì pomeriggio durante un’immersione sul relitto della petroliera Haven, al largo di Arenzano. Nel frattempo iniziano a trapelare i primi dettagli dell’accaduto le cui cause potrebbero essere derivate o da un errore umano o da un malfuzionamento tecnico dell’attrezzatura, in un contesto di condizioni meteo marine particolarmente severe.

Secondo le informazioni raccolte da Genova24, l’incidente sarebbe avvenuto nei primi istanti dell’immersione. Immersione che vedeva impegnata una squadra composta da una quindicina di sub provenienti dalla Germania, arrivati sul sito del relitto grazie al servizio di un diving locale. Seconda la prima ricostruzione – ancora da ufficializzare – l’appuntamento col destino si sarebbe innescato durante la preparazione tecnica della discesa in mare, quando potrebbe essersi verificato un problema alle bombole dovuto o ad un errore di procedura e o ad un malfuzionamento dei miscelatori che regolano la composizione del gas respirabile.

Ipotesi che sarebbe compatibile con la dinamica dei fatti ricostruita fino ad oggi. Terminati i preparativi, infatti, tutti i partecipanti della squadra si sarebbero tuffati in mare per iniziare la discesa. Discesa che prevede una prima “sosta” verso i trenta metri, dove di fatto inizia la vera esplorazione del relitto la cui ciminiera risulta essere a pochi metri di ulteriore profondità.

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Ma è proprio nei primi metri che si sarebbe consumata la tragedia. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, il 29enne tedesco dopo le prime respirazioni dalle bombole avrebbe perso i sensi o accusato un malore rimanendo dietro al gruppo. Come riportato dai soccorritori, in questi giorni sono presenti correnti particolarmente intense. Un “fiume sottomarino” che spinge verso ponente e che avrebbe trascinato rapidamente il sub incosciente lontano, segnandone il destino.

Nel frattempo i compagni di spedizione, infatti, intenti a scendere, non si sarebbero accorti di nulla fino alla sosta, a 30 metri, cioè diversi minuti dopo. In superficie, invece, il corpo senza sensi sarebbe stato notato dal pilota del gommone del diving, che avrebbe quindi provato ad intervenire, finendo in mare e perdendo il contatto con la propria imbarcazione a causa della corrente.

Secondo quanto ricostruito, nei minuti successivi, il barcaiolo avrebbe intrapreso il rientro a riva a nuoto – circa un chilometro e mezzo di distanza – mentre il gommone sarebbe stato notato alla deriva prima di essere recuperato sotto costa dai soccorsi arrivati sul posto. A indirizzare i soccorritori sul relitto della Haven sarebbe stato poi un segnale di sos lanciato da uno dei componenti della spedizione, nel frattempo tornato in superficie accortosi della mancanza del compagno. Nei minuti successivi sono quindi partite le operazioni di soccorso e ricerca, coordinate dalla guardia costiera insieme ai sommozzatori dei Vigli del Fuoco, supportati dai reparti dotati di robot ROV giunti da Milano. Ricerche che sono andate avanti senza esito fino alla sospensione di oggi.

Autore
Genova24

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