Stupro sulla nave da crociera, la studentessa scampata alla violenza conferma le accuse nei confronti di uno degli giovani francesi

  • Postato il 14 gennaio 2025
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msc crociere genova

Genova. Udienza a porte chiuse stamani nel processo in corso a Genova per la violenza sessuale di gruppo subita da una studentessa romana di 19 anni mentre si trovava nel maggio scorso in vacanza con la classe a bordo della nave da crociera Msc Seaside.

A testimoniare in aula è stata una studentessa messinese che si trovava anche lei in crociera con la scuola. La ragazza davanti ai giudici ha ribadito quello che aveva già raccontato a investigatori e pm, vale a dire che uno dei ragazzi francesi accusati dello stupro di gruppo, quella sera aveva cercato di abusare anche di lei.

“Mi ha convinto a seguirlo in cabina con una scusa – ha raccontato in aula la ragazza – e a quel punto ha cercato di baciarmi, ma sono riuscita a capire in tempo quello che voleva e sono fuggita”. La ragazza però. subito dopo aveva dato l’allarme. Aveva scritto al suo professore un messaggio, tramite l’applicazione di messaggistica instantanea a disposizione dei croceristi delle navi Msc “For me” spiegandogli che “a bordo della nave ci sono alcuni giovani francesi che hanno cercato di molestami sessualmente”.

Poco dopo, lo stesso giovane – che testimoni e vittime hanno facilmente riconosciuto per i folti capelli rossi – aveva attirato con la stessa scusa la 19enne liceale romana. Ma la ragazza non era però riuscita ad allontanarsi in tempo. Sarebbe stata violentata da due dei tre giovani – che si trovano adesso agli arresti domiciliari – mentre il terzo sarebbe rimasto a guardare senza intervenire e per questo è comunque accusato di aver partecipato alla violenza.

I tre erano stati arrestati dalla Polmare dopo la denuncia della ragazza che, sotto choc, appena era riuscita a fuggire dalla cabina degli stupratori aveva raccontato prima ad alcuni compagni di classe e poi ai suoi professori quanto le era accaduto.  Nella prossima udienza il pm Federico Panichi completerà l’esame dei suoi testimoni, poi sarà la volta degli imputati che hanno deciso di sottoporsi all’esame. I tre si sono sempre difesi sostenendo che la ragazza fosse consenziente, ma l’accusa non la pensa così tanto che li aveva mandati a processo chiedendo il giudizio ‘immediato’.

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Genova24

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