Studente aggredito a Foggia: Il padre denuncia la violenza giovanile
- Postato il 28 settembre 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Studente aggredito a Foggia: Il padre denuncia la violenza giovanile
Andrea Tigre, 19 anni, è lo studente brutalmente aggredito a Foggia da un branco di minorenni. Il padre denuncia l’abbrutimento causato dalla violenza social.
FOGGIA- La città di Foggia si risveglia con l’amaro in bocca e il timore che il male stia germogliando nei luoghi e nei volti più inattesi. La vittima è Andrea Tigre, un ragazzo di 19 anni, studente di Medicina e portiere del Foggia Incedit, finito sull’asfalto, nel cuore del centro storico, sotto la furia cieca di un branco. Un’aggressione brutale avvenuta venerdì sera in Piazza Mercato a Foggia che, purtroppo, lo costringerà a un calvario medico: Andrea dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico a causa delle molteplici fratture riportate, concentrate soprattutto sul viso.
LA RICOSTRUZIONE DEL PADRE DELLO STUDENTE AGGREDITO A FOGGIA: DAL NULLA ALLA BRUTALITÀ
Il racconto del padre, Davide Tigre, è un grido disperato che squarcia il velo dell’omertà e dell’indifferenza. La violenza è arrivata all’improvviso, senza alcun preavviso, da parte di ragazzini che sembrano non conoscere il limite né la conseguenza delle loro azioni. Il genitore ricostruisce la dinamica agghiacciante: il figlio è stato prima avvicinato da un ragazzino molto giovane che, senza alcun motivo, lo ha insultato. Al primo se ne è aggiunto un secondo e poi altri, tutti, si presume, minorenni tra i 14 e i 15 anni. Hanno iniziato ad aggredirlo con una pioggia di calci e pugni, continuando anche quando il ragazzo era ormai inerme, finito sull’asfalto. Le parole di Andrea al padre, raccolte nell’angoscia, suonano come un’accusa a un mondo malato: “Non me lo meritavo. Non ho fatto nulla”.
IL GRIDO D’ALLARME: LA VIOLENZA TELECOMANDATA
Davide Tigre non nasconde il suo sdegno, puntando il dito contro una deriva sociale che sta producendo mostri inconsapevoli: “Ci sono sempre più giovani, soprattutto ragazzini che, inconsapevolmente, non sanno nemmeno le conseguenze di ciò che fanno. Le apparecchiature elettroniche ci stanno abbruttendo, anche perchè molto spesso trasmettono immagini e realtà violente”. Una riflessione amara sulla società che stiamo costruendo, dove la violenza sembra essere diventata un gioco, un modello da replicare. “Stiamo andando incontro purtroppo ad un mondo cattivo. Dovremmo portare questi ragazzi alla realtà”.
Mentre la Polizia è al lavoro, acquisendo i filmati di videosorveglianza della zona per dare un volto e un nome ai responsabili di questa ferocia, la priorità per la famiglia è una sola. “Ora l’interesse mio e della mia famiglia è tutelare Andrea e far sì che superi questo momento il prima possibile”. Ma l’interrogativo resta: chi tutelerà la città da questa violenza giovanile che non conosce né motivazione né pietà?
Il Quotidiano del Sud.
Studente aggredito a Foggia: Il padre denuncia la violenza giovanile