Stretto di Gibilterra: perché non c'è un ponte?

  • Postato il 10 ottobre 2024
  • Di Focus.it
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Se già la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è una sfida ai limiti della fisica, costruire un collegamento tra Europa e Africa attraverso un passaggio sullo stretto di Gibilterra è un'impresa ancora maggiore. Il motivo principale non è però legato alla lunghezza (comunque più che quadrupla: parliamo di 14,4 km contro i 3,3 km che separano la Sicilia dalla Calabria), anche perché, in questo caso, non si tratterebbe di una struttura sospesa bensì di un viadotto. A rendere l'opera irrealizzabile sono, invece, alcune circostanze ambientali estreme che contribuiscono ad alimentare la fama delle antiche "Colonne d'Ercole" come ostacolo insormontabile.. Fondale insidioso. Il primo motivo per cui Spagna e Marocco non possono essere unite da un ponte si deve alla conformazione del fondale marino. Anche se la larghezza dello stretto non sarebbe un ostacolo in condizioni normali, in alcuni punti la profondità dell'acqua raggiunge fino a 900 metri, rendendo estremamente arduo costruire pilastri delle dimensioni necessarie a sostenere un'opera così imponente. Oltre a ciò, la zona è soggetta a correnti marine estremamente forti, che produrrebbero una sollecitazione costante, e difficilmente sostenibile, dalla struttura. A complicare ulteriormente le cose c'è l'area, fortemente sismica. Il confine tra la placca africana e quella eurasiatica, infatti, si trova proprio in mezzo allo stretto, rendendo la zona soggetta a frequenti movimenti tettonici.. Impatto ambientale. Ma ipotizziamo che esista un modo per costruire e far reggere questo ponte, un altro grande deterrente riguarda l'impatto ambientale. Lo stretto di Gibilterra è una rotta marittima di fondamentale importanza non solo per il traffico commerciale, ma anche per le migrazioni di molte specie marine. L'alterazione delle correnti dovuta alla costruzione dell'opera influenzerebbe negativamente la biodiversità della zona, mettendo a rischio specie protette e habitat delicati. Inoltre, l'aumento del flusso veicolare e l'inquinamento che deriverebbe da questo progetto andrebbero a peggiorare ulteriormente il delicato equilibrio ambientale della regione.. Costi proibitivi. Anche supponendo di risolvere tutti gli ostacoli ambientali, occorre fare i conti con la realtà: i costi di realizzazione e manutenzione sarebbero esorbitanti. Parliamo di investimenti di miliardi di euro per un'opera che richiederebbe, nel migliore dei casi, diversi decenni per essere completata. In passato, i governi di Spagna e Marocco hanno peraltro discusso un tipo diverso di soluzione, relativa a un tunnel sottomarino ferroviario che unisse i loro Paesi. Per fare un paragone, il tunnel sotto la Manica non supera i 174 metri di distanza dal pelo dell'acqua e in molti tratti si mantiene sotto i 100 metri, qui si tratterebbe di scavare a un chilometro in profondità, oppure di progettare una struttura "sospesa" nell'acqua che resista alla forza delle correnti.. Costi-benefici. Al di là delle difficoltà tecniche, ogni progetto di questo tipo è stato accantonato per il motivo di cui sopra: ci si è scontrati con il costo, ben più alto rispetto ai benefici che l'opera offrirebbe..
Autore
Focus.it

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