Stretta pro Usa nelle forniture cyber. Basta software o telecamere cinesi
- Postato il 6 maggio 2025
- Di Panorama
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Il governo italiano ha compiuto un deciso passo avanti nel campo della sicurezza cibernetica, introducendo una normativa che limita l’accesso agli appalti pubblici sensibili alle sole imprese provenienti da Paesi alleati. Secondo quanto riferisce il quotidiano romano Il Messaggero, il provvedimento, varato con un decreto firmato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha l’obiettivo di rafforzare le difese digitali nazionali, riducendo la dipendenza tecnologica da attori considerati spia e ostili, in particolare Cina e Russia.
Tecnologie NATO e UE favorite negli appalti cyber
Il decreto stabilisce che, in tutte le gare pubbliche che riguardano infrastrutture o forniture strategiche per la sicurezza nazionale, verranno premiate le proposte che impiegano tecnologie sviluppate da aziende con sede in Paesi alleati. Tra i beneficiari di questa corsia preferenziale figurano gli Stati membri della NATO e dell’Unione Europea, oltre a Israele, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Svizzera e Corea del Sud.
Sono inoltre previsti “criteri di premialità” per le offerte che impiegano soluzioni di cybersicurezza italiane o comunque provenienti da Paesi “affidabili” secondo quanto stabilito dal decreto. Questo approccio mira a garantire che le tecnologie impiegate nella protezione delle reti pubbliche siano conformi agli standard di sicurezza condivisi con i partner occidentali.
Uno scudo cibernetico contro le ingerenze straniere
Nel dettaglio, il provvedimento si applica a una vasta gamma di tecnologie, comprese telecamere di sorveglianza, sensori a infrarossi, droni e dispositivi di comunicazione come modem e router. L’inclusione di questi strumenti riflette la crescente consapevolezza del rischio di infiltrazioni o manipolazioni nei sistemi informatici pubblici da parte di potenze straniere.
Un segnale politico in chiave atlantica
L’iniziativa ha anche un chiaro valore politico e diplomatico. La sua tempistica, infatti, arriva a poche settimane dal colloquio tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l’ex presidente statunitense Donald Trump, tenutosi nello Studio Ovale. Un incontro che ha confermato il riavvicinamento strategico tra Roma e Washington sul tema della sicurezza globale, anche in chiave anti-cinese.
Cyberdifesa e geopolitica: l’Italia si allinea agli alleati
Con questo decreto, l’Italia si schiera apertamente a fianco dei suoi partner transatlantici, puntando su una maggiore integrazione delle strategie di difesa digitale. Una scelta che risponde alla crescente instabilità geopolitica e che mira a proteggere le infrastrutture critiche del Paese, in un momento storico segnato da minacce ibride, cyberattacchi e tensioni con le grandi potenze rivali.